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Fiera di San Martino, Chieri si prepara a cinque giorni di festa tra tradizione, sapori e identità

Presentata a Torino la 47esima edizione della manifestazione: agricoltura, cultura, gastronomia e innovazione al centro della rassegna dal 7 all’11 novembre

Fiera di San Martino, Chieri si prepara a cinque giorni di festa tra tradizione, sapori e identità

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La Fiera di San Martino torna a Chieri con la sua 47ª edizione, in programma dal 7 all’11 novembre, e promette un’edizione rinnovata, capace di unire la forza della tradizione con lo slancio della modernità. La manifestazione, tra le più radicate nel panorama piemontese, è stata presentata ufficialmente a Torino, nella Sala Panoramica della Città Metropolitana, alla presenza di istituzioni, rappresentanti del mondo economico e culturale e partner territoriali.

Cinque giorni di eventi, spettacoli, laboratori e degustazioni che trasformeranno Chieri in un grande palcoscenico dedicato alle eccellenze agricole e artigianali del territorio, ma anche a una nuova visione di comunità, sostenibilità e partecipazione.

«La Fiera di San Martino rappresenta da sempre uno degli appuntamenti più sentiti e identitari per la nostra comunità – ha dichiarato il sindaco di Chieri e consigliere metropolitano all’Ambiente, Alessandro Sicchiero –. È un momento di incontro e riscoperta delle nostre radici, ma anche un’occasione per guardare al futuro con spirito di innovazione e condivisione. Quest’anno vogliamo rinnovare il legame profondo tra la città, il suo territorio e le persone che lo animano ogni giorno: agricoltori, artigiani, commercianti, famiglie e giovani. Non sarà solo un evento di tradizione, ma un laboratorio vivo di valorizzazione del territorio».

Il concetto di “laboratorio vivo” ritorna più volte durante la presentazione, perché questa edizione punta non solo a consolidare la vocazione agricola e culturale della fiera, ma anche a trasformarla in un progetto di marketing territoriale capace di attrarre visitatori da tutta la regione.

La consigliera metropolitana al Turismo, Sonia Cambursano, ha sottolineato proprio questo aspetto: «È un’occasione di promozione di un territorio che ha saputo valorizzare le proprie potenzialità e imparato a raccontarsi nel modo giusto, anche in chiave turistica».

Al fianco delle istituzioni, anche il mondo economico ha ribadito il valore strategico della manifestazione. Bruno Mecca Cici, membro della Giunta Camerale della Camera di Commercio di Torino, intervenuto in rappresentanza del presidente Massimiliano Cipolletta, ha evidenziato come la Fiera di San Martino rappresenti «non solo una celebrazione del passato rurale, ma un importante volano per l’economia del presente». Il Chierese, ha ricordato, insieme al Carmagnolese «conta oltre 7.300 imprese, pari al 3,3% del tessuto economico torinese: qui la tradizione si fonde con l’imprenditorialità, creando valore e lavoro per tutta la comunità».

Un patrimonio produttivo e culturale che la fiera si propone di raccontare, anche attraverso la collaborazione con il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. Il suo presidente, Roberto Ghio, ha invitato a riscoprire il senso autentico delle fiere: «Ogni territorio è uno scrigno di esperienze e di storie. È fondamentale che queste storie vengano narrate e tramandate. Le fiere devono ritrovare la loro identità originaria: quella di raccontare la stagione agraria, le persone e la cultura del lavoro».

A rimarcare il legame con il mondo produttivo è anche Francesco Gambino, amministratore della Banca Territori del Monviso, partner della manifestazione: «La nostra presenza è motivata dall’impegno verso il territorio. Anche se non abbiamo una filiale a Chieri, consideriamo quest’area parte integrante del nostro orizzonte e del nostro sostegno economico e sociale».

Accanto alle istituzioni, spazio anche alla cultura gastronomica. Il giornalista e critico Edoardo Raspelli ha definito la fiera «una delle più belle manifestazioni del Piemonte, capace di unire il passato e il futuro della tradizione contadina», ringraziando gli organizzatori per aver dato seguito ai suggerimenti che da tempo propone per valorizzare gli eventi di promozione enogastronomica.

Il progetto organizzativo è firmato da SGP Grandi Eventi, rappresentata da Stefano Pelliciardi, che ha spiegato la visione alla base di questa 47ª edizione: «È un grande onore contribuire alla realizzazione di una manifestazione come quella di Chieri. L’intento è quello di rafforzarne l’identità, selezionando con cura le aree espositive e celebrando i quattro prodotti simbolo del territorio: il Galucio di Chieri, la Focaccia Dolce, il Grissino Rubatà e il vino Freisa. Attorno a queste eccellenze abbiamo costruito un progetto di marketing territoriale che mira ad attrarre turisti e visitatori e a rendere la fiera riconoscibile anche a livello nazionale».

Come da tradizione, non mancheranno le aree espositive di macchinari agricoli, la fattoria didattica e i laboratori per le scuole e le famiglie, cuore storico della manifestazione e strumenti di divulgazione delle pratiche agricole e del rapporto tra uomo, natura e innovazione.

L’edizione 2025 è organizzata dalla Città di Chieri con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Mab Unesco CollinaPo, con il contributo della Camera di Commercio di Torino e la collaborazione di Turismo Torino e Provincia, del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese e del DUC Chieri.

Cinque giorni, dunque, per celebrare una comunità che, pur ancorata alle proprie radici agricole, guarda con decisione al futuro. Chieri si prepara a diventare ancora una volta un crocevia di saperi e sapori, dove tradizione, cultura e innovazione si incontrano sotto il segno di San Martino.

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