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A Bollengo arriva Marco Travaglini con “Il seggio del peccato”

Nel libro del giornalista e scrittore piemontese rivive un Piemonte fatto di storie di paese, ironia e umanità. Con lui dialogherà il sindaco Luigi Sergio Ricca

A Bollengo arriva Marco Travaglini con “Il seggio del peccato”

A Bollengo arriva Marco Travaglini con “Il seggio del peccato”

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Venerdì 31 ottobre, alle 18, la Sala Nuova Torre di Bollengo, in via Pietro Cossavella 2, ospiterà la presentazione del nuovo libro di Marco Travaglini, “Il seggio del peccato. Vite e dicerie di strapaese tra laghi, monti e vigne”, edito da Infinito Edizioni. Con l’autore dialogherà il sindaco Luigi Sergio Ricca, in un incontro che promette di unire letteratura, ironia e radici piemontesi.

Travaglini, classe 1957, originario di Baveno sul Lago Maggiore e oggi residente a Torino, è un volto noto del panorama culturale piemontese. Giornalista pubblicista dal 1982, ha scritto per testate come L’Unità, La Prealpina e Il Riformista, collaborando con periodici e riviste come Eco Risveglio, Il Rosa e Le Rive. È direttore del periodico Nuova Resistenza Unita, edito dalla Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce, e fa parte del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna (GISM).

Nel suo ultimo lavoro, Travaglini conduce il lettore in un viaggio tra laghi, colline e montagne, raccontando il Piemonte più autentico. Dal confine con la Svizzera fino a Torino, passando per il Canavese, emerge un ritratto corale di una regione fatta di gente laboriosa, ironica, capace di ridere di sé stessa. “Il seggio del peccato” è una raccolta di racconti che restituisce, con linguaggio limpido e profondo, il volto umano del Piemonte: quello delle osterie, dei cortili, delle chiacchiere di paese, dei segreti condivisi davanti a un bicchiere di vino.

bollengo

Nell’introduzione al volume, Sergio Chiamparino scrive che si tratta di “storie ricche di riferimenti storici, di notizie su luoghi, edifici, curiosità, ricostruzioni di antiche tradizioni e motti popolari”. E in effetti Travaglini dimostra di possedere quella rara capacità di fondere realtà e immaginazione, di restituire voce a chi spesso resta ai margini: contadini, artigiani, osti, figure comuni che custodiscono la memoria di un mondo che scompare, ma che sopravvive nei gesti, nei proverbi, nelle piccole ritualità quotidiane.

Il sindaco Luigi Sergio Ricca, che ha conosciuto l’autore ai tempi della comune esperienza in Regione Piemonte, racconta: «È un bravo collega del quale però non avevo scoperto le capacità di scrittore. Sono certo che il pubblico sarà piacevolmente sorpreso dalla lettura del libro, che mescola realismo e immaginazione in un mosaico di storie quotidiane. La sua scrittura, ironica e leggera, sa arrivare in profondità».

Tra ironia e malinconia, Marco Travaglini costruisce un piccolo affresco di vita piemontese, popolato di umanità, saggezza e tenerezza. Un omaggio sincero alla gente semplice, a quella che non finisce mai nei libri di storia ma che, in fondo, la storia la fa davvero.

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