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Torino

Contro i luoghi comuni, per una legalità consapevole

Dal 2 al 5 ottobre a Torino torna “Giornate della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi”: oltre 40 eventi per smontare stereotipi e pregiudizi

Le autorità intervenute alla presentazione

Le autorità intervenute alla presentazione

Dettagli evento

Invitare ad andare oltre i modi di dire che tutti conosciamo ma che, spesso, nascondono una rappresentazione distorta della realtà. È questo il fil rouge che guida la terza edizione delle Giornate della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi, in programma a Torino dal 2 al 5 ottobre 2025, con un tema quanto mai attuale: “Contro i luoghi comuni”.

Un festival diffuso che mette al centro la riflessione pubblica sul valore della legalità, affrontando i pregiudizi e le false credenze che possono alimentare discriminazioni, distorcere la percezione della giustizia e persino giustificare la violenza. Un’occasione per decostruire semplificazioni dannose e promuovere una cittadinanza più consapevole, responsabile e solidale.

Un programma ricco e trasversale con oltre 50 ospiti e più di 40 appuntamenti distribuiti nei luoghi simbolo della legalità – dai tribunali alle carceri, dalle caserme ai teatri, fino alle università e alle piazze – il programma di quest'anno offre un caleidoscopio di incontri, dibattiti, lectio magistralis e performance artistiche.

Locandina del programma

autorità

L'apertura ufficiale è dedicata al tema della violenza contro le donne. Il 2 ottobre, nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Torino, si terrà l'incontro “È stato solo un raptus”, rivolto alle scuole e realizzato in collaborazione con la Fondazione Giulia Cecchettin, alla presenza dell’avvocato della famiglia Cecchettin. Un titolo provocatorio per un dialogo profondo sulle narrazioni distorte che circondano il femminicidio.

Altro momento cruciale sarà la lectio di Gustavo Zagrebelsky, riservata ai detenuti della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, il 3 ottobre alle ore 10. Il titolo, “Se sono lì, è perché se lo sono meritato”, mette in discussione uno dei più insidiosi luoghi comuni legati alla giustizia penale, invitando a riflettere sul concetto di responsabilità e sulla funzione rieducativa della pena.

Il programma prevede anche eventi che esplorano la relazione tra legalità, informazione e cultura popolare. Il giornalista e podcaster Pablo Trincia, tra i volti più noti del crime storytelling italiano, sarà protagonista il 4 ottobre alle ore 21 al Teatro Valdocco con il racconto-performance “A sangue freddo”, dedicato al capolavoro di Truman Capote e all’impatto del true crime sulla narrazione contemporanea.

In parallelo, torna la collaborazione con Portici di Carta, con l'iniziativa Portici della Legalità, che animerà il centro città con incontri, presentazioni e momenti di dialogo a partire dai libri. In prima linea anche il Bibliobus delle Biblioteche civiche e la BILL – Biblioteca della Legalità, che porteranno tra le strade di Torino la legalità come bene comune.

Le Giornate della Legalità – sottolinea l’assessore alla Legalità Marco Porceddasono un momento fondamentale di riflessione sul valore delle regole, dei diritti e delle responsabilità. La legalità è un patrimonio collettivo, che si costruisce ogni giorno, anche attraverso le scelte più semplici. Questo festival è uno strumento potente per rendere la città più consapevole e coesa”.

Concorda l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia, che evidenzia: “La cultura diventa strumento di crescita civile e democratica, aprendo spazi di confronto e contrastando i pregiudizi. La legalità non è solo una questione giuridica: è un valore che appartiene a tutte e tutti, e che ognuno è chiamato a custodire”.

Una rete che cresce: difatti l’edizione 2025 vede l’ingresso di nuovi partner e sponsor – Fondazione CRT, Gruppo Iren e Banca Etica – che affiancano la Città di Torino nel promuovere una cultura della legalità e della cittadinanza attiva. Un’alleanza tra istituzioni, cittadini e realtà del territorio per rendere la giustizia più accessibile, la società più giusta e il pensiero più libero da stereotipi.

 

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