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11 Settembre 2025 - 09:26
Canavese, torna lo Sbarazzo: bancarelle, occasioni e grandi affari
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Data di inizio 13.09.2025 - 10:00
Data di fine 13.09.2025 - 20:00
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Sabato 13 settembre 2025, dalle 10 alle 20, il Centro Storico di Leini si animerà con il tradizionale Sbarazzo, appuntamento organizzato dal Comune in collaborazione con l’Associazione Commercianti Centro Storico. Una giornata intera dedicata agli acquisti, alle bancarelle degli esercenti locali, agli hobbisti con le loro creazioni uniche e agli artisti di strada pronti a intrattenere i visitatori. Non un evento qualsiasi, ma una vera e propria festa popolare del commercio di vicinato, che in un periodo segnato da difficoltà economiche vuole essere anche un’occasione di respiro per famiglie e negozianti.
Lo Sbarazzo nasce da una logica semplice: svuotare i magazzini, proporre ai clienti fine serie, rimanenze e campionari a prezzi ribassati, e nello stesso tempo offrire un’occasione di incontro nel cuore cittadino. Un modello che funziona da anni e che continua ad attrarre, perché restituisce valore a quella relazione diretta tra cliente e commerciante che nessun e-commerce potrà sostituire. In piazza si contratta, si tocca, si prova, si scambia una battuta: l’acquisto non è solo transazione, ma esperienza. E questo vale doppio in un momento in cui il potere d’acquisto degli italiani è sotto pressione.
Secondo gli ultimi dati, l’inflazione nel 2025 si è attestata intorno all’1,7% su base annua, più bassa rispetto ai picchi del 2022-2023, ma sufficiente a erodere i redditi reali. Gli stipendi nominali sono cresciuti, ma non abbastanza: i salari contrattuali hanno perso circa il 10% di potere d’acquisto rispetto al 2019. In termini concreti, le famiglie italiane hanno visto diminuire la capacità di spesa di quasi un quinto in cinque anni. I risparmi, accumulati con fatica, si sono ridotti nel loro valore reale, mentre le spese obbligate – affitti, bollette, trasporti – continuano a gravare sui bilanci domestici.
Il Piemonte non è uscito indenne: qui il reddito medio delle famiglie è sceso dai 39.094 euro del 2019 ai 37.293 del 2023, con una perdita di 1.801 euro l’anno, pari a un -4,6%. A questo si aggiunge l’aumento dell’addizionale IRPEF regionale, che ha colpito soprattutto il ceto medio, con rincari tra i 33 e i 106 euro l’anno a seconda delle fasce di reddito. Una fotografia che non lascia spazio a dubbi: anche nel Canavese, come altrove, il potere d’acquisto resta più debole rispetto al passato.
Ecco perché iniziative come lo Sbarazzo assumono un significato più ampio. Non si tratta solo di svendite: è un modo per sostenere i commercianti locali, dare impulso all’economia cittadina e permettere alle famiglie di trovare occasioni reali, tangibili, senza rinunciare alla qualità. È la risposta pratica di una comunità che cerca di adattarsi alla crisi: i negozianti alleggeriscono i magazzini e incassano liquidità, i clienti portano a casa buoni affari, il Centro Storico si riempie di vita.
Camminare tra le bancarelle sarà un’occasione non solo per lo shopping ma anche per vivere una giornata diversa, con spettacoli musicali, performance e artisti di strada che daranno ritmo e colore. Un modello che mette insieme risparmio e socialità: due elementi che oggi hanno un valore ancora maggiore. L’auspicio è che lo Sbarazzo possa rappresentare anche un segnale di fiducia, perché in un contesto economico fragile, ogni iniziativa che rafforza la comunità diventa una piccola forma di resistenza.
Chi parteciperà troverà capi d’abbigliamento, calzature, accessori, oggetti per la casa e creazioni artigianali. E non mancherà l’aspetto conviviale: il piacere di scambiarsi due parole con chi conosci, di incrociare un volto amico, di concedersi un caffè all’aperto tra una bancarella e l’altra. In fondo, è questo che mantiene vivo un centro: non solo le mura, ma le relazioni che vi abitano.
In tempi in cui i dati raccontano famiglie sempre più attente e bilanci più stretti, lo Sbarazzo di Leini diventa qualcosa di più di un semplice evento commerciale. È una dichiarazione: il Centro è vivo, i negozi resistono, la comunità sa ancora incontrarsi e riconoscersi. E forse, proprio in giornate come questa, si riesce a ritrovare quel senso di appartenenza che le difficoltà economiche rischiano di spegnere.
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