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Monteu da Po

Cronache dalla Shoah: filastrocche della nera luce

Sabato 27 gennaio ore 21 al teatro comunale

Cronache dalla Shoah

Cronache dalla Shoah

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Sabato 27 gennaio alle ore 21 al teatro comunale verrà presentato "Cronache dalla Shoah", Filastrocche della nera luce del Teatro Zeta (AQ), scritto da Giuseppe Manfridi con Manuele Morgese e la regia di Livio Galassi.

Tutto è stato detto, e tutto resta ancora da dire: esaurite le più atroci parole a descrivere l’orrore del più abominevole crimine che la storia ricordi, non esistono parole per comprenderne il recondito perché.

Basta il cupo odio che intatto ha attraversato i secoli fino a noi, fomentato da una religione che si è impossessata del dio di Israele per reinventarlo a suo pro, perseguitando chi non si piegava alle sue manomissioni e voleva conservare integre le proprie antiche credenze, i propri miti, la propria appartenenza, la propria – pericolosa – “diversità”? Forse un fondo di nera frustrazione ha irritato e ingelosito il confronto con un popolo che sempre si è nobilmente rialzato dai reiterati soprusi, aggrappandosi fiero alla sua antica e mai rinnegata cultura.

Mi chiedo, e vi chiedo – e lo chiedo soprattutto alla gretta imbecillità degli antisemiti: se togliamo alla storia del mondo -­‐ religiosa, etica, sociale, scientifica – gli ebrei Mosheh, ‘Abhrahm, Yehoshua ben Yosef, Marx, Freud, Einstein… che ne sarebbe?... E come spiegare, come giustificare il complice silenzio di tutti? Perlomeno di tutti quelli che sapevano, che intuivano, e che potevano incidere con il loro potere? Con quale inaudita impudenza si può testimoniare l’avvenuta ascesa in cielo di una madre vergine, e non la contemporanea caduta di milioni di innocenti negli abissi della umana abiezione? Anchedalla Tiburtina, da una stazione nella città del Cristo in terra, partivano i treni per lo sterminio senza che nessun anatema li arrestasse.

Doloroso e difficile è stato per l’autore immergersi in questo oceano di amarezza. Come uscirne senza scrivere di fatti e di giudizi che poco o nulla aggiungono al già scritto, al già detto, al risaputo? Ma la luce della poesia è stata il faro che ha illuminato l'approdo. Una luce nera è il dolente ossimoro che si riverbera nella struggente scrittura, la quale sfiora appena i fatti e si dilata nello smarrimento esistenziale che da quei fatti scaturisce. Parole che si frantumano ai singhiozzi della mente, si disperdono e si ricongiungono a tracciare la trama di un malassere senza riscatto e senza conforto.

Da quella pesante putredine sublimano, esalano leggere pur trattenendo l'atroce ricordo, evanescenti come il fumo che usciva da quei macabri camini e che, testimonianza dell'eccidio, portava lieve con sé le anime delle vittime per liberarle in un cielo senza luce e senza dei. Dolorosa e difficile l'impostazione registica. Può questa immane tragedia essere trattenuta in una struttura estetica? E quale?... Quella con meno estetismi, ho pensato. Quella che non descrive ma suggerisce: una "non scena" che disegna percorsi mentali, che imprigionano o sischiudono alla speranza; una recitazione prosciugata che non cerca compiacimenti né virtuosismi; una musica eletta che non cerca melodie; un tentativo di coinvolgerci tutti in un ineludibile senso di colpa.

BIGLIETTERIA

Intero 13 euro.

Ridotto 10  – under 18, over 65, Scuderia Onda Larsen, possessori biglietto della stagione “Il teatro ritrovato” di Casalborgone, studenti universitari under 25.

Ridotto bambini under 12 e disabili - 6 euro.

Abbonamento “Faro” 5 spettacoli  - 40 euro.

Abbonamento “Lampadina” 3 spettacoli  -  27 euro.

Vendita online su www.ticket.it.

Info: biglietteria@ondalarsen.org.

Aggiornamenti: www.ondalarsen.org.

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