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A Ivrea arriva Mario Adinolfi

E' capolista del Popolo della famiglia, candidato a sindaco Carlo Bravi

Mario Adinolfi

Mario Adinolfi

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Venerdì 5 maggio 2023 alle 20:45 sarà ad Ivrea, in Sala Santa Marta, Mario Adinolfi, fondatore e presidente del Popolo della Famiglia (PdF). Adinolfi viene a Ivrea per promuovere la candidatura a sindaco di Carlo Bravi e per presentare il suo ultimo libro, fresco di stampa: Contro l’aborto - con le 17 regole per vivere felici. 

Chi è Adinolfi?

Figlio dell'attore e dirigente statale Ugo Adinolfi e di un'immigrata australiana di nome Louis, giunta in Italia all'età di 21 anni, si laurea alla facoltà di Lettere presso l'Università La Sapienza di Roma.

Alla fine degli anni ottanta firma articoli e servizi per i quotidiani cattolici Avvenire, Europa, Il Popolo, La Discussione, nonché per la Radio Vaticana. Nel 1997 supera l'esame per l'iscrizione all'albo dei giornalisti, ottenendo il premio Ilaria Alpi per il miglior esame sostenuto.

Dal 1996 al 2001 lavora presso la Rai al TG1. È autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi per l'emittente pubblica, Settimo giorno, e, dal 2004, per varie emittenti private: Contro Adinolfi, 70in2 con Daniele Capezzone, Polifemo, Domani è Tardi, il Tornasole, Morning Show.

Adinolfi si dice contrario alla surrogazione di maternità, alle adozioni da omosessuali, alle adozioni dei configli e a ogni forma di unione omosessuale, sebbene in varie occasioni antecedenti al 2013, anno della sua uscita dal Partito Democratico, avesse aperto alle unioni civili. Mario Adinolfi esprime anche posizioni contrarie alla legalizzazione di tutte le droghe e all'eutanasia.

Adinolfi ha più volte ribadito la sua contrarietà all'utilizzo del profilattico e ha dichiarato che tale oggetto non abbia alcuna capacità di limitare il contagio delle malattie veneree come l'HIV: "È solo propaganda. La soluzione è la sessualità responsabile. In Africa muoiono perché non c’è una sessualità responsabile, non perché non usano il condom".

Adinolfi assieme al partito da lui fondato, Il Popolo della Famiglia, sostiene l'esistenza di una teoria del complotto sull'ideologia del gender, secondo cui vi sarebbe un processo di manipolazione culturale da parte delle lobby LGBT.

Accuse di omofobia e transfobia

Sulla sua pagina di Facebook ha scritto di Alfonso Signorini rivolgendogli il termine "frocetto", scatenando polemiche da parte degli esponenti del movimento LGBT italiano. Commentando poi l'intervista dell'ex presidente della regione Lazio Piero Marrazzo fatta da Concita De Gregorio per la Repubblica, in cui si dice che "i transessuali sono donne all'ennesima potenza". Adinolfi scrive su Facebook che le donne transessuali non sono donne all'ennesima potenza, bensì “moderni ircocervi, uomini con finte tette di silicone che fanno solo tristezza".

Adinolfi ha attaccato il film di animazione Kung Fu Panda 3 prima dell'uscita nei cinema in quanto, secondo lui, incentiverebbe il "genderismo" dato che il protagonista "Ha due papà: così si fa il lavaggio del cervello gender ai bambini". Sebbene i due padri non abbiano alcun tipo di relazione affettiva tra loro, tale affermazione ha portato a vietare la visione del film in una scuola materna con la motivazione di "propaganda gender". La polemica ha anche coinvolto Fabio Volo, doppiatore italiano del panda Po, che ha telefonato allo stesso Adinolfi facendogli notare che anche Gesù ebbe due padri, Dio e San Giuseppe, ottenendo come risposta "questo parallelo lo eviterei proprio, entri in un territorio di oggettiva blasfemia".

Il 23 luglio 2016 Adinolfi è stato al centro dell'attenzione mediatica a causa di un tweet riguardante la prostituzione e gli omosessuali: "Avrei voluto essere il ribelle di una società bigotta, ma in una società di troie e rottinculo l'unica ribellione possibile è essere bigotti". 

Nel 2001 viene nominato responsabile della comunicazione dell'Istituto per il Commercio Estero (ICE).

Dal 2005 al 2010 conduce Contro Adinolfi, un programma di interviste in onda su Nessuno Tv e su Radio Città Futura.[4][5]

Dal 2007 al 2008 dirige su MTV Italia il programma Pugni in Tasca dove affronta temi riguardanti la mafia, la precarietà, le ingiustizie sociali, le discriminazioni e i disagi familiari dei giovani.

Dal febbraio 2015 tiene una rubrica settimanale intitolata Il mormorio di un vento leggero dai microfoni di Radio Maria.[6]

Vita privata

Si è sposato all'età di 20 anni con Elena Banzi, con la quale ha una figlia, Livia. Divorzia dieci anni dopo. Nel luglio 2013 sposa Silvia Pardolesi presso il Cosmopolitan Hotel di Las Vegas, in Nevada. Dalla nuova moglie ha avuto 2 figlie.

Carriera politica

Ha militato dapprima nella Democrazia Cristiana e poi, con l'avvento del bipolarismo, nell'area centrista del centro-sinistra. Nel 1993 è il più giovane membro dell'Assemblea costituente del Partito Popolare Italiano. Nel 1994 viene eletto presidente nazionale dei Giovani popolari, quindi diventa membro dell'esecutivo nazionale del PPI. Nel 2001 fonda il movimento "Democrazia Diretta", con il simbolo della chiocciola, con cui si candida a sindaco di Roma alle elezioni amministrative del 13 maggio 2001 ottenendo 1 587 voti (0,1% dei consensi) ed appoggiando al secondo turno l'elezione a primo cittadino di Walter Veltroni.

Il partito Democrazia Diretta partecipòa in autonomia alla campagna elettorale del 2003 e nel 2005 fa parte della lista civica regionale che sosteneva Piero Marrazzo.

Nel 2006 fonda l'associazione per il Partito Democratico "Generazione U", animata da alcuni blogger under 40 di centrosinistra.

Scrive saggi e romanzi sui temi generazionali e sul ruolo del web nell'emancipazione dei nati negli anni settanta e ottanta, tra cui Email-lettera dalla generazione invisibile (Halley editrice, 1999), Mundial (Halley editrice, 2004) e La ricerca della costante (AlibertiCastelvecchi, 2010).

Il 18 luglio 2007 si candida alla guida del Partito Democratico, con la lista "Generazione U", presentando la sua candidatura alle elezioni primarie con una dichiarazione pubblicata su La Stampa. Ottenne solo 5 906 voti, pari al 0,17% dei consensi, ma entra di diritto nell'assemblea costituente del partito, che lo elegge tra i cento componenti della commissione che ne scriverà lo statuto. È stato membro della direzione nazionale del PD, e vicedirettore di RED TV, dove ha condotto il programma di interviste Finimondo, prima di fondare e diventare nel 2010 direttore di The Week, settimanale specializzato sul gioco del poker e avente come target i giovani.

Alle elezioni politiche del 2008 si candida alla Camera con il Partito Democratico nella circoscrizione Lazio 1, al numero 18 della lista, risultando primo dei non eletti. Il 25 giugno 2009 si candida nuovamente alla segreteria nazionale del PD, presentando una mozione congressuale pubblicata sul quotidiano Europa. Decide poi di confluire a sostegno di Dario Franceschini. Il 13 giugno 2012 diventa deputato subentrando a Pietro Tidei, dimissionario in quanto eletto sindaco di Civitavecchia.

Nel luglio 2011 manifesta su Twitter il suo essere a favore della pregiudiziale di costituzionalità sollevata in Parlamento contro la proposta di legge di introdurre l'omofobia come aggravante per i crimini d'odio, commentando ironicamente di voler aggiungere inoltre una norma contro la "ciccionofobia".

Il 28 settembre 2011 lascia il Partito Democratico, in dissenso con il segretario Pier Luigi Bersani.

Nell'ottobre del 2012 si candida alle primarie del centrosinistra indette per eleggere il candidato Sindaco di Roma, ma l'11 dicembre ritira la candidatura decidendo di appoggiare Paolo Gentiloni.

Appoggia Matteo Renzi nella candidatura come segretario alle elezioni primarie del centrosinistra. Alla vigilia delle elezioni politiche del febbraio 2013, decide di sostenere, "in continuità con le battaglie svolte insieme nel PD, le idee di Pietro Ichino e l'agenda Monti" e alle elezioni politiche 2013 vota Scelta Civica di Mario Monti alla Camera e M5S al Senato.

Nel 2017 dichiara che si sarebbe candidato a sindaco di Ventotene, ponendo come primo punto del suo programma la costruzione di una "nuova Europa cristiana" ma successivamente non si presentacon nessuna lista. 

Il Popolo della Famiglia

Il Popolo della Famiglia viene fondato l'11 marzo 2016 da Mario Adinolfi insieme a Gianfranco Amato e Nicola Di Matteo. Il partito, ispirato ai valori cristiani, nasce con l'intenzione di dare una rappresentanza politica a tutte le persone che parteciparono ai Family Day in Piazza San Giovanni il 20 giugno 2015 e al Circo Massimo il 30 gennaio 2016.

Adinolfi viene nominato Presidente del nuovo partito, Amato ne diventa segretario mentre Di Matteo, coordinatore.

Nel giugno del 2017, alle elezioni amministrative, Il Popolo della Famiglia ottiene un risultato marginale in quasi tutti i 16 comuni nei quali si era presentato, piazzandosi quasi ovunque all'ultimo posto fra le forze politiche candidate.

Il PdF partecipa alle elezioni politiche del 2018, ottenendo tuttavia solo lo 0,67% dei voti alla Camera e lo 0,70% dei voti al Senato, senza ottenere nessun seggio.

Alle elezioni regionali in Piemonte del 2019 l PdF partecipa candidando alla carica di Presidente della Giunta regionale del Piemonte Valter Boero. In questa occasione il candidato presidente del partito ottiene lo 0,73%, pari a 15 923 voti di preferenza, mentre la lista prende lo 0,64%, pari a 12 250.

Alle concomitanti elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo il Popolo della Famiglia presenta una lista comune con Alternativa Popolare, che ottiene complessivamente 114 531 voti corrispondenti allo 0,43%, ben al di sotto della soglia di sbarramento del 4% necessaria per avere degli eletti.

Alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020 presenta una lista unica con Cambiamo! a sostegno della candidata del centro-destra Lucia Borgonzoni: la lista ottiene lo 0,29% senza eleggere consiglieri regionali. Nello stesso anno, alle elezioni regionali in Liguria[ presenta una lista unica con la Democrazia Cristiana a sostegno di Gaetano Russo; la lista ottiene lo 0,22%, pari a 1 361 voti, e non riesce a eleggere nessun consigliere regionale.

Alle elezioni amministrative del 2022, Adinolfi si presenta come candidato sindaco a Ventotene, senza però ottenere nemmeno un voto, mentre il Popolo della Famiglia si è presentato in altri 19 comuni, ottenendo perlopiù risultati intorno al punto percentuale e, come migliori risultati, il 20,4% ad Averara, 6,7% in lista congiunta con Forza Italia a Mirano, il 5,7% a Riolo Terme. 

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