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Saluggia e Trino

Giornate Fai di Primavera: visite guidate a Saluggia e a Trino

Nel prossimo fine settimana con i volontari: Palazzo Pastoris, Palazzo Paleologo, il Museo Irico e il campanile dell’abbazia di Lucedio

Giornate Fai di Primavera: visite guidate a Saluggia e a Trino

Giornate Fai di Primavera: visite guidate a Saluggia e a Trino

Dettagli evento

Nel prossimo fine settimana si rinnova l’appuntamento con le Giornate Fai di Primavera, evento dedicato alla riscoperta del patrimonio culturale e paesaggistico del Paese. Nell’occasione si potranno visitare palazzi, chiese e luoghi non sempre accessibili o comunque poco conosciuti. Sabato 25 e domenica 26 marzo la delegazione di Vercelli del Fondo Ambiente Italiano organizzerà visite guidate a numerosi siti, fra quali alcuni anche a Saluggia e a Trino.

Domenica 26 a Saluggia, dalle 11 alle 13 e dalle 14,30 alle 16,30 (visite ogni 40 minuti, per gruppi di massimo 20 persone), gli “apprendisti ciceroni” del locale Istituto Comprensivo e alcuni volontari faranno visitare Palazzo Pastoris, già sede del Municipio (ora temporaneamente trasferito in altro edificio), attualmente semi-inutilizzato (vi sono rimasti alcuni uffici). Dimora signorile del tardo seicento, attorniata da un fossato, è costituita da un unico corpo le cui facciate decorate da pannelli pittorici presentano teorie di finestre simmetriche; l’incuria del secondo Novecento ha fatto sì che molti elementi decorativi si siano deteriorati. All’interno un atrio coperto da volte a vela sorrette da colonne in granito precede l’ampio scalone che conduce al piano nobile.

A Trino nel pomeriggio di domenica 26 sarà visitabile Palazzo Paleologo (gruppi da max 20 persone con entrate ogni mezz’ora dalle 15 alle 17,30). L’edificio risale alla fase “paleologa” della dominazione dei Marchesi del Monferrato sull’area vercellese e casalese: rimasti senza eredi gli Aleramo, nel 1306, il Marchesato del Monferrato passò a Teodoro I, secondogenito di Jolanda Aleramo e Andronico II Paleologo. Il palazzo ha una corte rettangolare porticata, addossata alle mura di cinta; l’ala settentrionale fu demolita nel 1959. Nel corso dei secoli i suoi saloni, un tempo ricchi di decorazioni pittoriche, sono stati adibiti a magazzini, botteghe, scuderie e guarnigioni militari, fino al restauro eseguito nel 2006. Dopo i turni di visita, alle 18 nella manica del castello sarà presentato il volume Devozione in risaia edito dall’associazione Donne & Riso e sarà servito un aperitivo a cura dell’Istituto Alberghiero “Ronco”.

Sempre a Trino, e sempre domenica dalle 15 alle 18 sarà visitabile anche il Museo Irico, situato in piazza Garibaldi di fronte a Palazzo Paleologo. Ideato negli anni ‘70 del secolo scorso da Vittorio Viale, è intitolato all’illustre trinese Gian Andrea Irico (1703-1782), letterato e storico, che fu prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Il museo, che occupa una parte del soppresso convento delle suore Domenicane, nacque con l’intento di presentare in forma didattica la storia di Trino e del suo territorio; ospita importanti ritrovamenti archeologici e documenti che ripercorrono la storia della città, ed è gestito dall’associazione Tridinum.

Il campanile dell’abbazia di Lucedio

Sia sabato che domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 14,30 alle 16,30 sarà infine visitabile il campanile dell’abbazia di Lucedio, nelle campagne trinesi. Alto 36 metri, è una delle poche strutture abbaziali originali del complesso edificato nel 1123 dai monaci cistercensi di La Ferté chiamati dal marchese Aleramo a bonificare l’area. La base quadrata, sottoposta a indagini archeologiche durante il restauro effettuato tra il 2005 e il 2007, ne conferma la costruzione medioevale con archetti, affreschi, schizzi; la torre ottogonale è scandita in quattro ordini con decorazioni in cotto, archetti e fregi dentellati. Nell’occasione il gruppo TiARt di Santhià organizza presso il campanile alcune visite “teatralizzate” (alle 11, alle 12, alle 14,30 e alle 15,30) in costume d’epoca, dando rilievo alle diverse figure storiche che si sono avvicendate nel complesso nel corso dei secoli: dai marchesi committenti, agli abati tra cui l’illustre Oglerio, ai monaci. Per quest’ultima iniziativa occorre prenotare inviando una mail a vercelli@delegazionefai.fondoambiente.it entro le 13 di venerdì.

La volta dello scalone di Palazzo Pastoris a Saluggia

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