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Musica
09 Gennaio 2023 - 10:10
Quatuor Hermés
Dettagli evento
Data di inizio 15.01.2023 - 19:00
Data di fine 15.01.2023 - 00:00
Località
Tipologia
Sarà un quartetto d’archi di valore internazionale ad inaugurare il nuovo anno per Gli accordi rivelati: sul palco del Teatro Giacosa, il terzo concerto stagionale vedrà protagonista domenica 15 gennaio, il Quatuor Hermés, quattro giovani e apprezzati artisti che si cimenteranno con un programma basato sulle composizioni di Franz Schubert e Gabriel Faurè.
La rassegna proseguirà poi il prossimo mese, domenica 5 febbraio, sempre al Teatro Giacosa, con il quarto concerto della rassegna, che vedrà protagonista il Quartetto Werther.
Il nuovo anno della stagione concertistica Gli accordi rivelati si aprirà domenica 15 gennaio 2023 al Teatro Giacosa di Ivrea con il concerto del Quatuor Hermés (Omer Bouchez ed Elise Liu, violino; Chang Lou Yung-Hsin, viola; Yan Levionnois, violoncello). Un ensemble che da quasi quindici anni gira il mondo, come il celebre messaggero della mitologia greca, portando la sua maestria nelle principali sale da concerto.
Orari: guida all’ascolto alle 19, apericena alle 19.40, concerto alle 20.30.
GLI ARTISTI
Una vera missione, quella del Quatuor Hermés, che si prefigge l’obiettivo di diventare un ponte ideale tra il testo del compositore e la sensibilità del pubblico; un’identità stabilita anche attraverso i viaggi ai quattro angoli del mondo: la Carnegie Hall di New York, la Città Proibita di Pechino e la Wigmore Hall di Londra sono tra le sale più prestigiose che li hanno ospitati, ma il quartetto è inoltre presente nei più importanti festival di ogni continente: le Folles Journées de Nantes e Tokyo, il festival Radio-France a Montpellier, i festival Pasqua e Agosto Musicale a Deauville, La Roque d'Anthéron, Mecklenburg-Vorpommern, Mantova Chamber Music festival, la primavera di Alizés in Marocco, il festival Wonderfeel nei Paesi Bassi, solo per citare alcune delle innumerevoli partecipazioni.
Fondato nel 2008, il quartetto è aperto a qualunque repertorio, condividono regolarmente il palco con musicisti illustri come Yo-Yo Ma, Nicholas Angelich, Gregor Sigl, Pavel Kolesnikov, Kim Kashkashian, Anne Gastinel o anche i quartetti Ébène e Auryn.
Grazie a una stretta collaborazione con l'etichetta “La Dolce Volta” ha pubblicato i quartetti completi di Schumann e un album dedicato a Ravel, Debussy e Dutilleux e in entrambi i casi le incisioni sono
valse loro numerosi premi dalla stampa. Pluripremiata anche la sua ultima registrazione dei quartetti di Schubert.
Dal 2018 il quartetto ha ampliato i suoi orizzonti musicali incontrando il fisarmonicista Félicien Brut e il contrabbassista Édouard Macarez, con i quali hanno deciso di dar vita al progetto “Pari des Bretelles”, del 2019, mentre una seconda collaborazione nel 2020, ha dato vita a un omaggio a Beethoven attraverso nove creazioni.
Quatuor Hermés: il sito (con galleria fotografica)
IL CONCERTO
Franz Schubert (1797-1828) fu per tutta la sua vita un musicista “di periferia”, costretto ai margini nella vita musicale ufficiale, anche se questo suo essere una sorta di outsider non gli pesava, in quanto il frequentare la società gli era indifferente.
Il quartetto “Rosamunda” che verrà proposto al Giacosa fu infatti l’unico quartetto d’archi eseguito e pubblicato durante la sua vita. Composto quando Schubert aveva solo 27 anni e in un periodo di particolare sconforto la composizione si caratterizza per la presenza di due estremi emotivi: da una parte una profonda tristezza, caratterizzata da tinte scure, e dall’altra un dolce atteggiamento sognante.
Ad attraversare i quattro movimenti è però la nostalgia, in particolare nell’Andante, basato sul tema dell’Entr’acte in Si bemolle della musica di scena che Schubert scrisse per il dramma di Helmina von Chézy, Rosamunde, da cui il quartetto prende il nome.
Anche Gabriel Fauré (1845-1924), come Schubert, con la sua peculiare inclinazione per la musica da camera (poco apprezzata dal pubblico francese che preferiva il melodramma) e con il suo carattere garbatamente ironico e riservato, sembrava consapevolmente inscriversi nella sfera, assolutamente esclusiva, di un intimismo salottiero. Curiosamente, non ascoltò mai la sua ultima composizione, il Quartetto per archi in Mi minore op. 121, che sarà suonato a Ivrea, che venne eseguita per la prima volta il 12 giugno 1925, pochi mesi dopo la sua morte.
Biglietteria
Biglietto singolo: 25 € intero, 18 € ridotto (fino ai 25 anni)
Il biglietto è comprensivo di guida all'ascolto, apericena e concerto.
Coloro che volessero optare per assistere solo al concerto avranno a disposizione i singoli tagliandi a 18 euro (10 per i giovani)
Biglietti ed abbonamenti sono disponibili presso Il Contato del Canavese e la Galleria del Libro e la sera stessa del concerto presso il Teatro Giacosa
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