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IA e lavoro, scontro di visioni a Ivrea: Casaleggio contro Girgenti

Venerdì 26 settembre al Salone dei 2000 il dibattito organizzato da ICO Impresa Sociale, Fraternità di Lessolo e Libreria Mondadori. Sul palco Davide Casaleggio, imprenditore digitale, e Giuseppe Girgenti, filosofo critico dell’IA. Conduce Enrica Sabatini

IA e lavoro, scontro di visioni a Ivrea: Casaleggio contro Girgenti

Davide Casaleggio

Dettagli evento

Venerdì 26 settembre alle ore 21, al Salone dei 2000 in via Jervis 11 a Ivrea, si accenderanno i riflettori su un tema che non lascia indifferenti: “IA e lavoro”. A organizzare l’appuntamento sono ICO Impresa Sociale, la Fraternità di Lessolo e la Libreria Mondadori, tre realtà che hanno scelto di portare in città un confronto di alto profilo, in cui filosofia e innovazione digitale si guarderanno negli occhi, senza filtri.

Il dibattito avrà due protagonisti d’eccezione: Davide Casaleggio e Giuseppe Girgenti. Due mondi lontanissimi, due visioni inconciliabili, che si incontreranno non per trovare un compromesso, ma per misurare le proprie ragioni davanti al pubblico.

Casaleggio, presidente di Casaleggio Associati, è noto per essere tra i principali interpreti italiani dell’innovazione digitale. Figlio di Gianroberto, fondatore insieme a Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle, ha scelto di portare avanti l’attività di consulenza strategica dell’azienda di famiglia, sviluppando analisi, ricerche e libri che hanno messo al centro il ruolo delle tecnologie nella trasformazione della politica, dell’impresa e della società. Per lui l’intelligenza artificiale non è una minaccia, bensì una rivoluzione inarrestabile, un cambiamento epocale che va governato con consapevolezza. La sua bussola per il dibattito sarà il volume “Gli algoritmi del potere. Come l’IA riscriverà la politica e la società” (Chiarelettere), dove racconta come le macchine stiano già modificando i processi decisionali, le forme di partecipazione democratica e persino i rapporti economici.

locandina

Sul versante opposto, Girgenti porta la voce della filosofia. Professore di Filosofia Antica presso l’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, è uno studioso che ha costruito la sua carriera intorno al dialogo tra il pensiero greco e quello cristiano. Autore di numerosi volumi, Girgenti non ha esitato a lanciarsi, negli ultimi anni, in una battaglia intellettuale contro l’intelligenza artificiale. La sua posizione è netta: non bisogna cedere alla seduzione delle macchine, perché la vera libertà consiste nel difendere lo spazio dell’umano, anche voltando le spalle a ciò che sembra ineluttabile. Il libro che guiderà le sue argomentazioni è “Umano, poco umano. Esercizi spirituali contro l’intelligenza artificiale” (Piemme), testo che ha alimentato accesi dibattiti perché mette al centro la necessità di non lasciarsi ridurre a meri algoritmi viventi, di salvaguardare la spiritualità, il pensiero critico, la dimensione etica.

A fare da ponte tra due universi tanto distanti sarà Enrica Sabatini, imprenditrice digitale e ricercatrice. Già conosciuta dal grande pubblico per il suo impegno nel mondo dell’innovazione e per il libro “Lady Rousseau” (Piemme, 2022), è ideatrice di Camelot for Debate, piattaforma che usa proprio l’intelligenza artificiale come strumento per sviluppare soft skills e capacità di pensiero critico. La sua conduzione garantirà ritmo e incisività, ponendo domande capaci di mettere in difficoltà entrambi gli ospiti.

Il pubblico potrà assistere gratuitamente al confronto, prenotando il proprio posto tramite Eventbrite. In sala saranno disponibili i libri degli autori e, al termine, ci sarà spazio per il firmacopie: un’occasione per incontrare da vicino due intellettuali agli antipodi, capaci di incarnare le due anime della discussione pubblica attorno all’IA.

Un evento che non è solo un dibattito, ma un invito a scegliere da che parte stare: tra l’entusiasmo di chi vede nel progresso tecnologico una strada obbligata verso nuove opportunità e la diffidenza di chi avverte il pericolo di una resa dell’umano alla macchina. Una serata che promette di lasciare un segno, proprio perché non cercherà mediazioni ma offrirà al pubblico l’esperienza viva del conflitto delle idee.

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