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Riscoperta e tradizione a Orio Canavese: la Rapa D'Or 2025 unisce festa e tutela del patrimonio

Dalla cantina al pilone: il piccolo festival di Orio Canavese che lotta contro l'oblio dei tesori d'arte. L'appuntamento per sensibilizzare sulla cultura locale è il 30 novembre presso la Sala Consiliare in Piazza Tapparo 1 dalle 15

Riscoperta e tradizione a Orio Canavese: la Rapa D'Or 2025 unisce festa e tutela del patrimonio

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La tradizione si rinnova e si arricchisce di un profondo valore culturale: domenica 30 novembre 2025, Orio Canavese celebra l'attesa giornata della Rapa D'Or, un evento che da una semplice degustazione amatoriale di vini è evoluto in un appuntamento clou del calendario canavesano. Quest'anno, la manifestazione assume una rilevanza ancora maggiore, dedicando ampio spazio alla sensibilizzazione e alla tutela del patrimonio storico-artistico locale, in particolare attraverso la presentazione del restauro dei piloni votivi del paese.

Domenica 30 novembre 2025 si inizierà dalle ore 15 con il ritrovo presso la Sala Consiliare in Piazza Tapparo 1 dove sarà allestita la mostra " I piloni votivi di Orio Canavese". 

Alle ore 15:30, un incontro specialistico vedrà la Dottoressa Barbara Romano, docente di Matematica e Scienze, presentare la ricerca "I piloni votivi del Canavese: esempi di religiosità popolare". L'evento sarà arricchito dalla partecipazione della restauratrice Eleonora Tallon, che illustrerà il restauro conservativo del Pilone del Bila (dipinto nel 1896 da Carlo Peller), e dall'intervento della Dottoressa Luciana Ruatta, docente di Chimica del Restauro.

Durante tutto il pomeriggio sarà presente il " Mercatino dei Libri Usati" della Biblioteca Civica. Inoltre, si potrà contribuire alla ricerca Telethon accompagnati da cioccolatini Caffarel e altri ninnoli.

Dalle ore 16 e 30 merenda con le " Torte D'Or" , un omaggio a tutte e tutti i partecipanti che porteranno le loro prelibate preparazioni. Infine, per le 17 e 30 in Piazza Tapparo ci sarà l'accensione dell'Albero di Natale. 

"Quello che faremo il giorno della Rapa D'Or, oltre il sentimento di aggregazione sociale,  è anche sensibilizzare la popolazione sulla tutela storico-artistica che abbiamo in paese che viene un pochettino così lasciata da parte", ha dichiarato la sindaca Sara Ponzetti sul restauro del pilone votivo – un'opera che ha riservato sorprese e preziose informazioni sulla storia artistica del Canavese.

"È stato restaurato questo pilone nei mesi scorsi e dalle analisi chimiche fatte sui colori sono venute fuori delle informazioni molto interessanti" , prosegue la sindaca. "Per cui ci sarà questa conferenza dove sarà presente la restauratrice di Orio, una sua collega che ha fatto una tesi di laurea su questo tipo di arte e anche la dottoressa che ha fatto le analisi su questi colori utilizzati sul 1800".

Il valore dell'ascolto per i più giovani

Il momento della merenda

I dolci

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L'origine della Rapa D'Or risale a circa 25-30 anni fa, per volontà di quelli che venivano definiti in modo scherzoso "quattro amici al bar". L'iniziativa nacque come ritrovo conviviale per inaugurare il periodo natalizio. "Persone che facevano il vino in maniera amatoriale e quindi diciamo si trovavano per iniziare il periodo natalizio assaggiavano i vini, i prodotti usciti dalla cantina da qui l'origine del nome 'rapa d'or'" , spiega la Sindaca Ponzetti.

Quel semplice "gioco fra quattro amici" si è pian piano sviluppato, trasformando la Rapa D'Or in una giornata ricca di intrattenimenti, momenti culturali come le conferenze e, in tempi recenti, anche importanti iniziative di solidarietà, come la raccolta fondi per Telethon. L'evento, pur modificandosi negli anni, mantiene saldo il suo legame con il territorio e la sua gente.

Il 30 novembre, Orio Canavese non offrirà solo una giornata di festa e degustazioni, ma un vero e proprio modello di come la tradizione popolare possa efficacemente sposarsi con la conservazione del patrimonio. La capacità di un piccolo evento, nato spontaneamente, di evolvere e farsi carico di responsabilità culturali e sociali è un esempio virtuoso per l'intero territorio.

Occasioni come la Rapa D'Or sono fondamentali. Non sono solo celebrazioni del passato, ma ponti verso il futuro. Incentivare la partecipazione a questi momenti significa non solo onorare la storia, ma investire attivamente nella valorizzazione del bene comune e nell'identità locale. È un invito a riscoprire le radici, affinché le generazioni future possano non solo conoscere, ma anche prendersi cura, dei tesori tramandati, siano essi i sapori del vino o i colori di un antico pilone votivo.

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