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Olivetti e l'eredità di Sandro Osnaghi: un viaggio tra innovazione e memoria

Omaggio a Sandro Osnaghi e il ruolo pionieristico nel panorama tecnologico mondiale

Sandro Osnaghi

Sandro Osnaghi

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A distanza di anni dalla sua stagione più luminosa, l’Olivetti torna a raccontare la sua epopea informatica con un convegno speciale dedicato a uno dei protagonisti di quella stagione: Sandro Osnaghi. L’incontro, dal titolo “Gli anni straordinari dell’informatica Olivetti | 1970–1990 | Omaggio a Sandro Osnaghi”, si terrà giovedì 29 maggio 2025 alle ore 15.00 presso la Sala Meeting di Confindustria Canavese a Ivrea. L'ingresso è libero, fino ad esaurimento posti, e aperto anche agli studenti interessati alla storia dell'impresa, della tecnologia e dell’innovazione industriale.

Organizzato dall’Associazione Spille d’Oro Olivetti, in collaborazione con l’Archivio Storico Olivetti e Confindustria Canavese, l’evento si inserisce nel quadro delle celebrazioni per gli 80 anni di Confindustria Canavese, e intende “riaccendere i riflettori su un’epoca gloriosa ma troppo spesso dimenticata” della tecnologia italiana.

Negli anni ’70 e ’80, Olivetti conquistò una posizione di grande prestigio nel panorama informatico mondiale, con prodotti e soluzioni che anticiparono di anni lo stato dell’arte. Dai primi sistemi come il TC800, fino alla Nuova Linea Sistemi e al sistema operativo MOS, le intuizioni nate tra Ivrea e gli Stati Uniti – in collaborazione con prestigiosi centri accademici americani – diedero vita a tecnologie in grado di rivoluzionare il modo di intendere l’informatica commerciale. Una storia di eccellenza, avanguardia e ingegno italiano, oggi poco ricordata anche a livello locale.

Il convegno nasce proprio dalla volontà di rendere omaggio a Sandro Osnaghi, figura centrale di quegli anni straordinari e recentemente scomparso. È stato il suo funerale a riunire, dopo quarant’anni, molti degli ex collaboratori che sotto la sua guida contribuirono alla nascita di architetture software e hardware visionarie. Da lì, l’idea di fissare sulla carta e condividere col pubblico un pezzo di storia industriale ancora attualissima.

Il programma si apre con l’introduzione di Flavio Sorughetti, e prosegue con interventi di Franco Parra, John Lomas, Gianluigi Castelli, Tonina Scuderi, Cesare Conti, Vincenzo Baruzzi, Enrico Frascari e Gianfranco Casaglia, che attraverseranno tematiche tecniche e storiche: dalla nascita del MOS alle esperienze con clienti internazionali, dall’intelligenza artificiale in Olivetti negli anni ’80 alla trasformazione della software factory aziendale.

Tra i progetti raccontati, anche quello del MOS giapponese, la collaborazione con le banche Leumi, ABN Amro e Rabobank, e la pionieristica introduzione di linguaggi object-oriented, emulatori e debugger multilingua, in anni in cui il concetto stesso di interoperabilità era ancora in embrione.

“Molti non sapevano nemmeno quanto fossero avanti”, si legge tra le righe dell’iniziativa, che si rivolge in particolare alla cittadinanza eporediese e canavesana, affinché figli e nipoti conoscano il ruolo centrale che Olivetti ebbe nel mondo dell’innovazione. Un messaggio rivolto anche alla stampa e al dibattito nazionale, affinché la narrazione della storia industriale italiana torni a dare spazio a ciò che di davvero rivoluzionario è stato fatto in casa nostra.

L’invito è chiaro: recuperare memoria e consapevolezza di un patrimonio culturale e tecnologico di valore inestimabile. Perché Olivetti, prima di essere un marchio, è stata una visione del futuro, realizzata qui, nel cuore del Canavese.

Per approfondimenti è disponibile il seguente link: clicca qui.

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