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Coronavirus, un'Italia divisa tra solidarietà, sospetti e timori

E' un'Italia divisa in due quella che in questi giorni sta affrontando il caso coronavirus, tra psicosi, solidarietà e paure su contagio e diffusione. Timori che si riflettono, inevitabilmente, anche sull'economia, in particolare a Roma, dove sono stati registrati i primi due casi di positività al nuovo virus. Secondo quanto riferito da Federalberghi, infatti, nella Capitale gli hotel rischiano perdite di almeno 500 milioni di euro, "senza contare - aggiunge l'associazione - l'indotto del commercio e della ristorazione". "La paura da Coronavirus - spiega il presidente romano, Giuseppe Roscioli - non solo ha inciso sui turisti provenienti dalla Cina ma sta facendo diminuire anche quelli del Sud-est asiatico, del Giappone e altri Paesi. Arrivano molte cancellazioni e non arrivano nuove prenotazioni". E, proprio per questo, è scattata una gara di solidarietà nei confronti dell'hotel Palatino, dove alloggiava la coppia di cinesi positiva al virus, con prenotazioni pagate da parte di colleghi di tutta Italia e dalle Federalberghi locali. Agli episodi di razzismo nei confronti di cittadini cinesi registrati nei giorni scorsi, e che sono stati denunciati ancora oggi dai Verdi in Campania, si aggiungono i manifesti firmati da Forza Nuova che invitano a boicottare i prodotti 'made in China'. Attivisti del movimento di estrema destra hanno affisso gli 'avvisi' all'esterno dei negozi cinesi di Bergamo e Como consigliando "oggi più che mai di sostenere i prodotti locali e le attività italiane". Altri esercizi commerciali gestiti da asiatici a Roma sono invece stati costretti a tranquillizzare i propri clienti con messaggi affissi all'ingresso. "I nostri dipendenti - scrive il titolare di un negozio alla periferia di Roma - non sono andati o tornati dalla Cina in questo periodo, pertanto non sono in alcun modo a rischio contagio". Ma alla psicosi che sembra non volersi arrestare, fanno da contraltare iniziative di solidarietà nei confronti dei cinesi che vivono in Italia. Per mercoledì prossimo, 5 febbraio, Italia Viva ha organizzato a Civitavecchia una cena in un ristorante cinese. "Si sta creando una psicosi ingiustificata che si alimenta di pregiudizi nei confronti dei cittadini cinesi - spiega il partito guidato da Matteo Renzi -. Tutto ciò sta provocando un enorme disagio per la nostra economia visto che i profitti di queste attività, e le relative tasse, hanno a che fare con il nostro Paese". "Noi studenti cinesi in Italia ci sentiamo sicuri", rassicura la comunità di giovani asiatici dell'Università per Stranieri di Perugia, che ospita circa 400 studenti cinesi. A Firenze, invece, un uomo di nazionalità cinese, deceduto nell'ospedale di Careggi, ha donato i propri organi. Un episodio in controtendenza "col clima di diffidenza e gli atteggiamenti discriminatori che stanno montando ai danni di cittadini cinesi, anche nella nostra regione, a seguito della psicosi da coronavirus", come ha sottolineato lo stesso presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
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