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CANDIA CANAVESE. Erbaluce, storia e arte ad ogni angolo, Candia non è solo Lago (VIDEO)

CANDIA CANAVESE. C’è un luogo, fra morena e lago, a mezza costa su un dolce declivio, un borgo medievale dal fascino misterioso, che conserva ancora un suo antico splendore. Quel luogo è Candia Canavese.

Candia Canavese Mario Mottino, sindaco di Candia Canavese

“Candia è un paese di circa 1300 abitanti - ci spiega il sindaco Mario Mottino, in carica dal 2019, ma con già alcune esperienze amministrative pregresse -, secondo me molto appetibile per i visitatori.

Innanzitutto abbiamo un lago, il lago di Candia, sede negli anni di molte manifestazioni sportive e gare sportive, di canoa, canottaggio e triatlon. Il lago inoltre, fa parte di un parco naturale, del cui ente in passato soni stato presidente. E’ importante non dimenticare la parte delle svago: ci sono delle bellissime piscine e molti locali fra ristoranti, bar e gelaterie. Insomma, al turista non manca nulla”.

Ma Candia non è solamente lago, come molti pensano. Si tratta infatti di un antico borgo medievale, di cui si hanno tracce già del XIII secolo. In realtà l’attuale borgo nacque dalla fusione di due distinti “castra”, quello inferiore di Candia e quello superiore di Castiglione, la cui esistenza è testimoniata dall’omonima torre che domina tuttora il paese.

“Ciò che consiglio ad un visitatore che arriva nel centro storico del paese - racconta Umberto La Marra,

Candia Canavese Umberto La Marra, vicesindaco con delega a cultura e istruzione

vicesindaco con delega a cultura e istruzione - è di cominciare facendo una passeggiata nel borgo antico. Così facendo, si potranno osservare le pitture murali che abbelliscono le pareti esterne di molte abitazioni, oltre alle installazioni di fotografie d’epoca, che riprendo la Candia di una volta.

Segnalo inoltre le molte chiese: partendo da San Pietro e dall’Immacolata, per poi arrivare alla nostra chiesa parrocchiale, la Pieve di San Michele, che custodisce la statua della “Madonna con bambino”, una delle icone candiesi per eccellenza. Infine, suggerirei a chi ha buona gamba di recarsi alla chiesa romanica di Santo Stefano, sull’omonimo monte, il panorama li ripagherà di tutti gli sforzi”.

Santo Stefano è visitabile tutte le domeniche fino a fine settembre, dalle 15 alle 18; i visitatori saranno guidati nella visita da volontari dell’Associazione Amici di Santo Stefano.

“Un’altra chicca del nostro paese è il mercato dei produttori locali, che si tiene la seconda e la quarta domenica del mese, ed andrà avanti fino ad ottobre - prosegue Mottino -. Lo scopo di questa iniziativa è duplice: valorizzare il nostro borgo, siccome nei fine settimana molti turisti arrivano al lago, la nostra speranza è che visitino anche il paese; oltre. Ciò ci è sembrato un utile modo per aiutare le attività e i commercianti locali, provati dalla crisi”.

Dagli antichi romani al Medioevo

Candia, con i suoi cento tetti di cotto si adagia sulle pendici del Monte Santo Stefano, ultima propaggine collinare dell’anfiteatro morenico d’Ivrea, nel Basso Canavese.

Il monte, alto sopra tutti i rilievi intorno, offre un panorama maestoso, da una parte aperto sulla pianura padana con le colline del Monferrato, i colli di Superga e della Maddalena sopra Torino e in fondo il Monviso nelle Alpi; verso nord, dall’altra parte, il paesaggio verde del Canavese con la Serra dritta che somiglia al mare, in fondo ancora la Alpi del Mombarone e del Gran Paradiso.

Per il Canavese Candia è la porta di casa. Nella conca che apre alla pianura della Dora Baltea: il lago, residuo di antichi ghiacciai; le acque rallegrano colline con alberi, che numerosi si raggruppano in boschi e si snodano in filari circondando teneri prati, frutteti fioriti e pergolate vigne.

Candia fin dalle origini fu teatro di aspre lotte: durante i secoli XIII e XIV il vescovo Conte di Ivrea, il Marchese di Monferrato ed il principe di Acaja si contesero il dominio su questa terra.

Con l’autunno del Medioevo i Marchesi del Monferrato consolidarono qui la loro Signoria durata poi fino alla pace di Cherasco del 1631; dopo regnarono i Savoia ormai sovrani di tutto il Piemonte.

Le cronache dal ‘300 al ‘600 narrano i continui assedi, incendi e distruzioni del territorio e del borgo di Candia. Patria di gente forte e tenace, Candia nel Canavese, ha trovato nella terra e nel lago le risorse della sua sopravvivenza. I suoi vini: l’Erbaluce e il Passito hanno una fama secolare; i pesci del suo lago: tinche e lucci furono apprezzati sui mercati delle vicine città fin dal ‘700.

Tra il patrimonio artistico, la “Madonna con Bambino”, assicurata per un milione di euro

La statua venne ritrovata casualmente durante dei lavori in Santo Stefano

La cripta, dedicata alla Madonna, ha ospitato dal XV secolo sino al 1970 una statua in marmo dipinto raffigurante la Madonna col Bambino, quest’ultimo intento a mangiare dei frutti rossi. Un restauro, effettuato tra XVIII e XIX secolo, ha restituito la cromia originaria alla statua, che ora è custodita nella chiesa parrocchiale di Candia.

La statua “Madonna col Bambino” di Santo Stefano al Monte è stata attribuita a Jean De Prindall ed è datable tra il 1405 e il 1415. L’opera E’ stata assicurata per un milione di euro.

Molte le escursioni che si possono effettuare

Il primo itinerario che suggeriamo vi consentirà di avere una visione d’insieme del parco e dei territori che lo circondano. Salendo sulla Collina di Santo Stefano, poco sopra l’abitato di Candia, e superando i vigneti e il bosco di castagni raggiungerete un punto panoramico posto a circa 400 metri di quota da cui potrete ammirare uno splendido panorama sul lago e sui rilievi circostanti. La passeggiata può proseguire tra i boschi freschi e silenziosi, vigilati dalla chiesa di Santo Stefano, testimonianza romanica della storia locale.

Di ritorno da Santo Stefano potrete superare il sottopasso della ferrovia e costeggiare la base della collina verso nord, fino al vecchio e diroccato Mulino Bianizzo, per osservare la zona delle “Fontane”, risorgive che sgorgano qui più copiose che in altri punti del bacino, divagano per la strada e per la boscaglia fino a convogliarsi nel canale che porta le acque lontano dal bacino stesso. In primavera le mente acquatiche, il crescione, le carici di sorgiva, le felci femmina crescono qui sempre rigogliose, anche se il resto del territorio è in condizioni di siccità.

Candia Canavese Il lago di Candia e la segnaletica lungo i sentieri

LA PALUDE

In qualsiasi stagione, ma evitando i momenti più caldi delle giornate estive, è possibile compiere l’esplorazione di tutta la sponda del lago, su un percorso di circa 6 km.

Punto di partenza il Lido di Candia, sulla sponda occidentale del lago, dove esiste un piazzale per il parcheggio. La strada, asfaltata, si allontana dal lago in direzione di Candia, poi devia a destra verso la Canottieri, prosegue tra i filari di pioppi, frutteti (in primavera si acquistano in loco le ciliegie!) e campi di mais fino all’incrocio con quella che scende dalla stazione ferroviaria di Candia.

Qui si imbocca il sentiero che costeggia la sponda nord del lago e si possono compiere diversi percorsi per avvicinarsi ed esplorare la palude, osservare la vegetazione dei canali, raggiungere il canneto e la sponda del lago.

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