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Pioggia di missili su Israele: la tensione in Medio Oriente è alle stelle

Netanyahu avverte: "L'Iran pagherà caro"

Il conflitto tra Israele e Iran ha raggiunto un nuovo apice di tensione con il lancio di 200 missili da parte delle forze iraniane contro il territorio israeliano. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha promesso una risposta decisa, affermando che "l'Iran la pagherà". Intanto, nel sud del Libano, le truppe di Hezbollah hanno respinto le forze israeliane nella città di Odaisseh, dichiarando di aver inflitto perdite significative.

Attacchi aerei e ritorsioni La scorsa notte, aerei da guerra israeliani hanno bombardato la periferia sud di Beirut, colpendo cinque obiettivi associati a Hezbollah. Secondo le Forze di Difesa Israeliane (IDF), gli attacchi erano mirati a neutralizzare depositi di armi della milizia sciita, accusata di aver ricevuto supporto logistico e armamenti dall'Iran.

In risposta, il capo di stato maggiore iraniano, il generale Mohammad Bagheri, ha minacciato di colpire "ogni infrastruttura israeliana" se dovessero continuare gli attacchi. Il clima di guerra tra i due paesi si riflette anche nelle parole della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, che ha dichiarato l'Iran "in stato di guerra", minacciando sanzioni contro tutti i paesi che sosterranno Israele.

Raid su Khan Yunis e Gaza Nel frattempo, nella Striscia di Gaza, il conflitto ha assunto contorni sempre più drammatici. Un attacco aereo israeliano su una casa a Khan Yunis ha ucciso quattro membri della famiglia di Ahmed al-Zard, un noto giornalista locale. Le vittime includono lo zio e i due cugini del reporter, mentre lo stesso al-Zard è rimasto gravemente ferito.

Israele ha giustificato l'attacco affermando che l'edificio era utilizzato da militanti di Hamas come base operativa, sebbene la stampa palestinese accusi l'esercito di aver colpito civili.

Le reazioni internazionali L'escalation ha suscitato reazioni forti anche da parte della comunità internazionale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato con fermezza gli attacchi iraniani e ha annunciato che la Francia sta mobilitando le sue forze in Medio Oriente per contrastare la minaccia di Teheran. Londra ha seguito la linea francese, con il segretario alla Difesa John Healey che ha confermato l'intervento di forze britanniche nella regione.

Il Brasile, tramite il suo ministro degli Esteri, ha espresso preoccupazione per le operazioni israeliane in Libano, chiedendo un immediato cessate il fuoco e denunciando la violazione del diritto internazionale.

Una situazione in stallo? Mentre gli attacchi continuano da entrambe le parti, l'Iran ha dichiarato di aver lanciato ulteriori missili verso Tel Aviv e altre aree del territorio israeliano. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato che la maggior parte dei razzi è stata intercettata dal sistema Iron Dome, ma i danni sono comunque consistenti.

Con oltre 1.000 morti registrati in Libano e un numero crescente di vittime a Gaza, il conflitto sembra destinato a protrarsi. Nonostante l'intervento diplomatico di alcuni paesi, tra cui la Francia, l'escalation militare non accenna a diminuire, e la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto di questa crisi.

Hezbollah, dal canto suo, ha subito perdite significative, con la distruzione di metà del suo arsenale secondo fonti del New York Times, ma rimane un attore chiave nel conflitto, sostenuto dall'Iran e pronto a continuare la sua resistenza contro Israele.

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