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Torino
18 Luglio 2025 - 22:47
Un appuntamento da segnare con l’evidenziatore, quello andato in scena nella serata di mercoledì al Parco Dora Live: protagonista assoluto Sergio Sgrilli, con il suo spettacolo “20 in poppa”, un titolo nato per celebrare i primi vent’anni di carriera e che oggi, con una punta d’ironia, racconta un percorso ben più lungo, intenso e sorprendente.
Un vero e proprio viaggio teatrale in equilibrio perfetto tra comicità e profondità, in cui Sgrilli attraversa – con leggerezza solo apparente – i momenti più emblematici della sua vita artistica e personale. Non solo battute e monologhi, ma anche canzoni, riflessioni, ricordi. Il tutto legato da un filo narrativo che tiene incollato il pubblico dall’inizio alla fine, tra risate liberatorie e momenti di silenzio sospeso.
Sul palco non c’è nulla di superfluo: solo un microfono, una chitarra e una valigia piena di storie. Eppure è sufficiente. Anzi, è tutto. Perché Sergio Sgrilli, con la sua voce roca e la gestualità da attore consumato, riempie lo spazio scenico come pochi. È musicista, autore, attore, cantautore, narratore. Ma soprattutto, come ama definirsi lui stesso, una “mente pensante”, espressione che si ritrova anche nelle note di regia, a indicare la volontà di portare in scena non solo uno spettacolo, ma una dichiarazione d’intenti, un manifesto di libertà e autenticità.
Sergio Sgrilli al Parco Dora Live
“20 in poppa” è molto più di un semplice show comico. È un’opera aperta, in continua evoluzione, interattiva e capace di accogliere il pubblico in un dialogo sincero. Il pubblico non è spettatore passivo, ma parte attiva di un flusso creativo che alterna ilarità e malinconia, leggerezza e consapevolezza. I racconti di vita si intrecciano con i pezzi storici che hanno reso celebre Sgrilli in televisione – primo fra tutti Zelig, ma anche numerose esperienze teatrali e musicali –, fino a toccare il sogno (irrealizzato) di calcare il palco del Festival di Sanremo, raccontato con quella vena di autoironia che da sempre lo contraddistingue.
C’è spazio anche per momenti di commozione, per il ricordo delle sue radici sulla costa maremmana, per i primi passi come musicista di spiaggia, quando tra una canzone e l’altra intratteneva i presenti con aneddoti surreali e battute improvvisate. E poi, l’evoluzione verso il monologo comico, la costruzione di un’identità artistica che non ha mai voluto restare ingabbiata nei confini dell’etichetta. “Faccio quello che mi sento, non quello che il pubblico si aspetta”, sembra suggerire ogni gesto, ogni nota.
Tra un pezzo musicale e un momento di cabaret, tra una risata collettiva e una pausa di riflessione, Sgrilli riesce a raccontare la vita con uno sguardo poetico e disilluso, che fa ridere e pensare allo stesso tempo. Il pubblico lo segue, lo applaude, si emoziona. C’è chi si riconosce nei suoi racconti, chi rivede qualcosa di sé in quei personaggi tratteggiati con pochi accenti ma grande efficacia narrativa.
“20 in poppa” è insomma uno spettacolo che si rinnova a ogni replica, capace di adattarsi al luogo, al momento, alle persone. Un format che vive dell’energia del presente, di quell’alchimia unica che si crea quando un artista sa davvero ascoltare la sala, entrare in connessione con chi ha davanti, creare empatia.
E forse è proprio questo il segreto del successo di Sergio Sgrilli: non la battuta facile o l’effetto sorpresa, ma la capacità rara di raccontare la propria umanità senza maschere, con ironia e verità. Un talento che ha saputo coltivare nel tempo, portando avanti una carriera coerente, appassionata, mai scontata.
Il palco del Parco Dora Live gli ha reso onore, con applausi a scena aperta e un pubblico che, alla fine, si è alzato in piedi per tributare non solo un comico, ma un artista completo. Uno di quelli che, tra una risata e una canzone, riesce a farci riflettere su cosa voglia dire vivere davvero.
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