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Torino
05 Luglio 2025 - 23:12
Marco Berry, al secolo Marco Marchisio, storico volto del celebre programma televisivo Le Iene e maestro dell’illusionismo italiano, è stato il nono ospite della rassegna Parco Dora Live, portando sul palco uno spettacolo che è molto più di una semplice esibizione: è una dichiarazione d’amore per la magia e per il rapporto diretto con il pubblico.
Il suo show, intitolato “Blues”, è un atto unico che raccoglie e fonde i momenti più significativi della sua lunga carriera. Un concentrato di energia, ironia, talento e umanità. In poco più di un’ora, Berry riesce a mescolare illusionismo, prestidigitazione, sketch comici, cabaret e momenti più intensi e personali, come il tributo emozionante al suo idolo e ispiratore: l'escapologo Harry Houdini.
“Blues è la mia storia. È il mio primo amore: la magia. Ma non solo. È anche un modo per mettermi in gioco, per raccontarmi e per giocare con il pubblico”, ci racconta con entusiasmo Berry, dietro le quinte. “Non è solo uno spettacolo, è una festa. Salgo sul palco e dopo pochissimo tempo non c’è più distanza tra me e chi mi guarda. È come se il giullare della compagnia si impossessasse di me e trascinasse tutti in un mondo fatto di stupore e risate.”
Marco Berry durante l'esibizione del Parco Dora
E le sue parole trovano immediata conferma sul palco. Marco Berry non recita una parte, è la parte. Fin dai primi minuti entra in sintonia con gli spettatori, rompendo ogni barriera, creando un’atmosfera familiare, calda, quasi da ritrovo tra amici di vecchia data. Il pubblico non resta mai passivo: è coinvolto, chiamato a partecipare, a lasciarsi andare, a ridere, a meravigliarsi.
Il ritmo dello spettacolo è serrato ma mai frenetico, con una sapiente alternanza di comicità brillante e momenti più riflessivi. Ogni numero è costruito per sorprendere ma anche per comunicare qualcosa, per raccontare un pezzo del percorso umano e artistico di Berry. In particolare, il numero dedicato a Houdini diventa un omaggio sentito, capace di unire la passione per l’arte magica con la profondità dell’ispirazione personale.
Il gran finale, tratto dal repertorio più iconico dell'artista, è un colpo da maestro: uno di quei momenti capaci di lasciare il segno, tanto da far uscire gli spettatori con il sorriso sulle labbra e la voglia che tutto durasse ancora un po’.
“Da circa vent’anni ho capito che la magia, che è stato il mio primo grande amore, non è il fine ultimo del mio lavoro. È il mezzo. Il vero scopo è divertirmi insieme al pubblico, condividere qualcosa che va oltre il trucco o l’illusione”, confida Berry a fine spettacolo. “Il mio sogno è che, alla fine, qualcuno dica: ‘Mi è piaciuto tantissimo, avrei voluto vederne ancora cinque minuti’. E se chiedo ‘Ma cosa ti è piaciuto in particolare?’, spero di sentirmi rispondere: ‘Beh… tu’. Questo per me è il senso di tutto: non lasciare il ricordo di un effetto magico, ma lasciare il segno come persona, come artista.”
Con Blues, Marco Berry non si limita a fare spettacolo: costruisce un’esperienza, un momento collettivo in cui la magia è solo il punto di partenza per qualcosa di molto più grande. E al Parco Dora Live, questo magico viaggio ha avuto tutto il sapore di un piccolo miracolo condiviso.
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