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TORINO
15 Novembre 2024 - 15:41
Tennis e musica, secondo Max Gazzè. Il cantautore, tennista e grande appassionato di padel, si racconta a casa tennis, nella cupola di piazza Castello, eventi organizzati da VisitPiemonte, Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino.
In fondo è sempre una questione di ritmo: "Giocare a tennis è uno stato mentale. Gli sforzi che si fanno per imparare la musica, per vivere la musica, sono gli stessi. Chi vuole ottenere dei risultati nello sport che è un gioco deve applicarsi tantissimo e lo stesso vale per la musica. Per cui penso una musica può fare penso che sia la canzone più adatta”.
Poi aggiunge: “Nel padel è come un ritmo che è condiviso, come un ritmo di band, bisogna saper giocare ad elastico coordinarsi bene con l'avversario mentre nel tennis ci deve essere un ritmo che è soprattutto mentale, è molto più tattico, è proprio difficile costruire il punto”.
Eclettico, geniale e romantico, un artista di altri tempi che sa parlare e coinvolgere la gente con le note e le parole della sua musica. Il suo savoir faire lo rende unico e inimitabile, come anche il suo stile e il modo di porsi. Gazzè è l’artista a tutto tondo che viene descritto come ‘chansonnier de geste’ dagli addetti ai lavori, ma lui, il lodevole paroliere e l’artista romantico, ama definirsi ‘musicista’.
Una parola piuttosto semplice che, in realtà, racchiude l’essenza di Max, ovvero colui che è in grado di trasformare le emozioni in musica e di illustrarle e diffonderle attraverso le note melodiche che arrivano dritte al cuore. D’altronde, è proprio la sua musica che fa sognare, in quanto riesce a recitare con le rime delle sue dolci note, la vita di tutti i giorni ponendo i riflettori sulla sua sfera personale che condivide all’unisono con il mondo.
In che modo ti proponi quando Sali sul palco?
“Essendo un musicista, suono e basta. Non sono uno che deve parlare di politica o di altri argomenti e questioni che non mi competono. O meglio, possiamo anche farlo, ma certamente in altri contesti. Anche se, a dire il vero, non ci è consentito dire più di tanto ormai, in quanto penso che siamo tornati all’epoca di Orwell, la stessa in cui esiste un grande occhio che vede tutto e tutti”.
Dunque, pensi che si sia perso il senso dell’umanità?
“La situazione è piuttosto drammatica. Credo che ci sia la necessità, per noi e per l’essere umano in generale, di potersi riappropriare del significato dello stare al mondo e dell’essere effettivamente umani”.
Cos’è la Bellezza per Max Gazzè?
“La Bellezza è il sorriso, il sole del mattino. La Bellezza è la musica che racconta la vita, ma, soprattutto, la Bellezza è l’amore vero”.
I suoi occhi sono un luccichio di emozioni, le stesse che trasforma e confeziona in musica. Le sue canzoni sono un viaggio nel mondo degli amori impossibili e gentili, ma anche un tour tra le vicende della sua vita che, molto spesso, sono comuni con quelle di qualsiasi altra persona. Motivi orecchiabili che arrivano subito all’ascoltatore che si immedesima in quelle favole di realtà e giungono al cuore.
Infine torna su Torino e le ATP: "Torino è una città che amo molto perché ho tanti ricordi anche di 30anni fa. Quando ho cominciato a suonare venivo spesso a Torino, c'era molto gemellaggio con Roma. Ho trovato un'organizzazione eccezionale e i giocatori sono felici di venire qui a giocare”.
“Ho trovato una bella atmosfera all'Inalpi Arena", ha continuato, "Molto bello che c'è il campo centrale e fuori ci sono gli allenamenti. Questa doppia prospettiva della partita ufficiale e dell'allenamento. Anche per chi è appassionato di tennis o lo scopre, vedere come si allenano questi atleti straordinari è una bella esperienza. Qualcosa di eccezionale".
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