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13 Luglio 2021 - 11:49
Immerso nel verde dell’Eporediese, a 15 chilometri da Ivrea si trova San Martino Canavese. Un paese ricco di storia, di natura, dove le persone fanno ancora la differenza.
“San Martino è un paese in cui è piacevole vivere - racconta la sindaca Silvana Rizzato che guida l’amministrazione da due mandati - io stessa sono venuta qui nell’87. Abitavo ad Ivrea e sono rimasta colpita da questo paese dove ci si sente in una grande, piccola famiglia. Tutti ci si conosce, ci supporta e sopporta. Nelle cose belle e in quelle brutte. E’ bello vivere in un posto dove ci si conosce tutti”.
Tra storia e natura
“L’ambiente è bellissimo, con la possibilità di avere delle passeggiate, la possibilità di trascorrere il tempo libero in mezzo alla natura. Vivere qui è rilassante. Chi si affaccia a San Martino normalmente se ne innamora”.
E per un turista che arriva qui?
“Inannazitutto abbiamo delle belle passeggiate. Una bella chiesa parrocchiale ristrutturata recentemente. E poi c’è il ricetto con la torre campanaria interessante da visitare”.
Spostandosi dal paese si trova, poi c’è la chiesetta della Santissima Trinità: “E’ in mezzo ai boschi. Un luogo significativo. In estate negli ultimi anni, specialmente a ferragosto si andava lì a fare una grigliata. La messa iniziava la giornata di festa e poi si continuava tutti insieme. Da lì si gode di una belllissima visuale dalla quale si può apprezzare la Serra Morenica e tutto il Canavese”.
Ma San Martino è anche le sue frazioni.
“Nella frazione di Cesare abbiamo un forno tutt’ora funzionante dove una famiglia continua a fare il pane, continuando a tenere viva questa tradizione. Parteciperemo anche ad un bando per cercare di avere dei fondi per sistemarlo ed abbellirlo”.
Un’esperienza anche per i più piccoli.
“La mattina della festa di San Martina - racconta Silvana Rizzato - abbiamo preso tutti i bambini della scuola primaria, e li abbiamo portati in questa frazione dove la famiglia Cesare si è prodigata per fare le pagnottelle per tutti loro. Io e il mio assessore d’allora, Tamara Manassero, abbiamo fatto i panini con la Nutella con il pane caldo appena sfornato”.
Un altro forno è anche in Frazione Silva.
“Anche qui qualcuno ancora utilizza il forno. Capita soprattutto a settembre in occasione della festa di San Grato. In quel giorno qualche famiglia va a cuocere il pane o la pizza nel forno comunale”.
Le tradizioni da mantenere
“Nei nostri piccoli borghi è necessario mantenere le tradizioni portandole avanti”.
Un comune a vocazione rurale
“Qui l’economia è legata prevalentemente all’agricoltura. Ci sono diverse aziende agricole. Tra queste, ce n’è anche una di un giovane ragazzo che si è laureato e ha aperto la sua azienda agricola”.
Fondamentale mantenere la propria identità
“L’indipendenza dei piccoli comuni è fondamentale. Si rischia di diventare una frazione di un comune più grande. Bisogna salvaguardare la storia del nostro paese, della nostra gente. Da cittadina e da sindaca è giusto sapere che se faccio qualcosa lo faccio per San Martino. Il paese non è del comune del sindaco, dell’amministrazione, ma di tutti noi. Bisogna sentirci appartenenti e proprietari del proprio comune”.
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