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Cronaca

E' morta Odina, ma il suo viaggio continua

Una vita tra viaggi, cultura e solidarietà: il ricordo di Odina Grosso Roviera, l'esploratrice che ha trasformato il mondo in casa

Ci sono persone che non smettono mai di viaggiare, nemmeno quando la vita decide di fermarle. Odina Grosso Roviera era una di queste. Non un’esploratrice qualunque, non una viaggiatrice qualsiasi: Odina era una donna che aveva fatto del mondo la sua casa e delle sue esperienze il suo dono più grande per chi aveva la fortuna di ascoltarla o di leggere le sue parole. Ieri, il suo viaggio terreno si è concluso, ma i suoi racconti, il suo spirito e il suo amore per la scoperta continueranno a vivere in tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata.

Nata nel 1943 a Quarto d’Altino, cresciuta ai piedi del Mombarone nel Biellese, aveva imparato che la natura non è solo un luogo da attraversare, ma un’anima da rispettare. Ed è proprio questa consapevolezza che l’ha portata, a cinquant’anni, a iniziare quella che sarebbe diventata la più grande avventura della sua vita. Mentre molti, a quell’età, iniziano a tirare le somme di ciò che hanno vissuto, Odina ha aperto nuove pagine, trasformando il mondo in una storia senza fine.

Ha attraversato Africa, Brasile, Venezuela, Papua Nuova Guinea, spingendosi poi ancora più lontano, tra le vette del Nepal, del Pakistan e della Cina, nei luoghi più impervi e scomodi fuori dalle rotte del turismo. Un'esploratrice. Un'antropologa. Una fotografa. Per lei non erano solo luoghi esotici da visitare, ma terre abitate da volti, storie, sofferenze e speranze. In quelle culture lontane ha trovato l’essenza stessa dell’umanità, stringendo legami con persone che per molti sarebbero rimaste estranee, ma che per lei diventavano famiglia.

Aveva il raro dono di trasformare la paura in curiosità, la fatica in gratitudine, il dolore in racconto. Ogni passo che muoveva tra le montagne pakistane o lungo le strade polverose dell’Asia era un incontro, una scoperta, un frammento di mondo da conservare e condividere. E lo ha fatto, con la passione di chi sa che viaggiare non è solo spostarsi, ma ascoltare, guardare, capire.

I suoi racconti non erano solo cronache di viaggio, ma porte aperte su mondi sconosciuti. Il suo libro Nel magico mondo delle montagne pakistane è una testimonianza di vita vissuta fino in fondo, con il cuore in mano e gli occhi pieni di meraviglia. Perfino quando il Covid ha bloccato la sua possibilità di promuoverlo, non si è arresa: ha chiesto ai suoi lettori di aiutarla, di far conoscere quella storia, perché sapeva che i sogni, una volta raccontati, non possono più essere fermati.

La sua generosità non si fermava alle parole. Tra le tante sue iniziative, ricordiamo una raccolta fondi per il progetto Sorrisi di donne africane, un impegno concreto per sostenere e migliorare le condizioni di vita delle donne nei villaggi africani.

Nel 2024, quando la malattia ha cominciato a frapporsi tra lei e il mondo, trasferitasi da Banchette a Ivrea, ha donato una collezione di oltre 100 fotografie all’Istituto Cena di Ivrea, immagini che raccontano paesaggi sconfinati, sguardi pieni di vita, storie che non si possono dimenticare. Un regalo prezioso per i ragazzi, perché potessero viaggiare con gli occhi, con la mente, con il cuore. Porta, inoltre, la sua firma, una mostra permanente con foto e reperti al Colle Bellavista, presso l'IIS Olivetti, organizzata con gli studenti.

"La selva amazzonica, le alte montagne dell'Himalaya e il giardino di casa a Banchette vicino ad Ivrea. È qui che incontriamo Odina!" Questa era (e tutt'ora è) la descrizione che fa di sè stessa su Facebook, un riassunto perfetto della sua vita: un cuore diviso tra l’infinita vastità del mondo e l’intimità del suo giardino, dove tornava dopo ogni avventura, con lo stesso amore con cui partiva.

Oggi Odina Grosso Roviera ci lascia, ma solo fisicamente. Perché il suo spirito continuerà a vagare tra le montagne che tanto ha amato, nei sentieri nascosti delle foreste che ha attraversato, nelle pagine che ha scritto, negli occhi di chi ha avuto la fortuna di ascoltarla.

L'avevamo conosciuta e ne eravamo rimasti entusiasti. In silenzio avremmo potuto stare ad ascoltarla per ore. Ci piace immaginarla così: con lo zaino in spalla, pronta per un nuovo cammino, uno di quelli che non si fermano mai.

Buon viaggio, Odina. Ovunque tu sia, ci ritroveremo sulle strade del mondo.

Il rosario sarà celebrato questa sera alle 20,30 presso la Chiesa di Borgonuovo a Banchette, il funerale domani alle 10,00 sempre a Banchette. Condoglianze al marito Sandro, titolare di "Moda Uomo" a Banchette dove anche Odina ha lavorato nella prima parte della sua vita e ai due figli: Claudio e Alberto.

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