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Mercato di via Fantina: promettevano rilancio. C'è solo il caos. La denuncia di Pasquale

Doveva essere “la piazzetta rinnovata e abbellita” che valorizzava il mercato del mercoledì. Oggi è un campo di battaglia tra bancarelle, parcheggi selvaggi e vigili fantasma. La rabbia degli ambulanti e degli operatori della cooperativa Frassati.

Era giugno 2023, e la sindaca Elena Piastra sorrideva davanti alla telecamera, insieme all’assessora Chiara Gaiola, per raccontare con entusiasmo lo spostamento del mercato settimanale di via Fantina “nella piazzetta rinnovata e abbellita di fronte alla Coop”. Un video che sapeva tanto – troppo – di campagna elettorale, condito di frasi fatte e ottimismo obbligatorio, con la solita narrazione da amministrazione "migliore del mondo" che ascolta, decide, realizza, fa, è sempre sul pezzo...

Peccato che la realtà – quella vera, fatta di marciapiedi, bancarelle, posteggi e sudore – sia tornata prepotente a presentare il conto. E che conto, signori. A distanza di qualche mese da quella messa in scena, la situazione del nuovo mercato è un disastro totale. Caos, lamentele, incuria, assenza di controllo. Insomma, il solito film già visto: si taglia il nastro, si fanno le foto, poi si chiudono gli occhi.

mercato

Chiara Gaiola

L’altro giorno Tancredi Pistamiglio, uno dei nostri collaboratori, si trovava sul posto per un giro di ricognizione. E mentre cercava di documentare il degrado, si è sentito chiamare a gran voce: “Pista!!!”, urla in mezzo alla confusione un operaio della cooperativa Frassati, quella incaricata della pulizia dell’area al termine del mercato. È Pasquale. Lo riconosce, lo ferma: “Chiama il tuo direttore, che voglio fare una lamentela!”. Il tono è serio. La frustrazione è evidente.

Lo intercettiamo al telefono, spazientito e diretto: “La sindaca la conosco, glielo direi anche io, ma adesso non abito più a Settimo. Fatelo voi. Ditele che qui è un casino. Che ci sono macchine parcheggiate anche durante il mercato. Che i mercatai si lamentano. E ci lamentiamo pure noi, che dobbiamo pulire e passiamo più tempo a cercare i proprietari delle macchine che a lavorare!”

Un rebus, appunto. Una viabilità impossibile, segnaletica assente o ignorata, automobilisti che parcheggiano dove vogliono, anche in mezzo alle bancarelle. Gli ambulanti sono esasperati. Gli addetti alle pulizie, esasperati. I cittadini che passano, esasperati pure loro. E i vigili urbani? “Li abbiamo chiamati non so quante volte – racconta ancora Pasquale – Sono venuti una volta e poi basta!”. Spariti, dissolti come nebbia al sole.

Ma del resto, cosa c’è da aspettarsi quando si pensa che basti mettere due panchine nuove e un cartello per dire che un quartiere è “rilanciato”? Quando si confonde l’urbanistica con la propaganda, la cura del territorio con una diretta Facebook?

Eppure il progetto era stato annunciato in pompa magna. Con la solita retorica dell’ascolto: “Uno spazio scelto insieme agli ambulanti”, ci dicevano. Ma oggi quegli stessi ambulanti vorrebbero dire due parole all’Amministrazione. A partire da un semplice, ma cruciale: “Dove sono finiti i controlli?”

In questo mercato del mercoledì – che doveva essere il simbolo del cambiamento – si respira soltanto abbandono e disorganizzazione. Un’area caotica, sporca, dove le regole vengono ignorate, e chi dovrebbe farle rispettare si presenta una volta… e poi sparisce.

E allora, cara sindaca, caro assessore, le luci della campagna elettorale si sono spente. È il momento di accendere i fari sulla realtà. Quella dove la gente lavora, fatica, si arrangia. E magari si aspetta anche che le istituzioni facciano il loro lavoro. O almeno, che si facciano vedere ogni tanto. Magari insieme a un vigile...

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