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14 Maggio 2025 - 15:47
Era giugno 2023, e la sindaca Elena Piastra sorrideva davanti alla telecamera, insieme all’assessora Chiara Gaiola, per raccontare con entusiasmo lo spostamento del mercato settimanale di via Fantina “nella piazzetta rinnovata e abbellita di fronte alla Coop”. Un video che sapeva tanto – troppo – di campagna elettorale, condito di frasi fatte e ottimismo obbligatorio, con la solita narrazione da amministrazione "migliore del mondo" che ascolta, decide, realizza, fa, è sempre sul pezzo...
Peccato che la realtà – quella vera, fatta di marciapiedi, bancarelle, posteggi e sudore – sia tornata prepotente a presentare il conto. E che conto, signori. A distanza di qualche mese da quella messa in scena, la situazione del nuovo mercato è un disastro totale. Caos, lamentele, incuria, assenza di controllo. Insomma, il solito film già visto: si taglia il nastro, si fanno le foto, poi si chiudono gli occhi.
L’altro giorno Tancredi Pistamiglio, uno dei nostri collaboratori, si trovava sul posto per un giro di ricognizione. E mentre cercava di documentare il degrado, si è sentito chiamare a gran voce: “Pista!!!”, urla in mezzo alla confusione un operaio della cooperativa Frassati, quella incaricata della pulizia dell’area al termine del mercato. È Pasquale. Lo riconosce, lo ferma: “Chiama il tuo direttore, che voglio fare una lamentela!”. Il tono è serio. La frustrazione è evidente.
Lo intercettiamo al telefono, spazientito e diretto: “La sindaca la conosco, glielo direi anche io, ma adesso non abito più a Settimo. Fatelo voi. Ditele che qui è un casino. Che ci sono macchine parcheggiate anche durante il mercato. Che i mercatai si lamentano. E ci lamentiamo pure noi, che dobbiamo pulire e passiamo più tempo a cercare i proprietari delle macchine che a lavorare!”
Un rebus, appunto. Una viabilità impossibile, segnaletica assente o ignorata, automobilisti che parcheggiano dove vogliono, anche in mezzo alle bancarelle. Gli ambulanti sono esasperati. Gli addetti alle pulizie, esasperati. I cittadini che passano, esasperati pure loro. E i vigili urbani? “Li abbiamo chiamati non so quante volte – racconta ancora Pasquale – Sono venuti una volta e poi basta!”. Spariti, dissolti come nebbia al sole.
Ma del resto, cosa c’è da aspettarsi quando si pensa che basti mettere due panchine nuove e un cartello per dire che un quartiere è “rilanciato”? Quando si confonde l’urbanistica con la propaganda, la cura del territorio con una diretta Facebook?
Eppure il progetto era stato annunciato in pompa magna. Con la solita retorica dell’ascolto: “Uno spazio scelto insieme agli ambulanti”, ci dicevano. Ma oggi quegli stessi ambulanti vorrebbero dire due parole all’Amministrazione. A partire da un semplice, ma cruciale: “Dove sono finiti i controlli?”
In questo mercato del mercoledì – che doveva essere il simbolo del cambiamento – si respira soltanto abbandono e disorganizzazione. Un’area caotica, sporca, dove le regole vengono ignorate, e chi dovrebbe farle rispettare si presenta una volta… e poi sparisce.
E allora, cara sindaca, caro assessore, le luci della campagna elettorale si sono spente. È il momento di accendere i fari sulla realtà. Quella dove la gente lavora, fatica, si arrangia. E magari si aspetta anche che le istituzioni facciano il loro lavoro. O almeno, che si facciano vedere ogni tanto. Magari insieme a un vigile...
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