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Fumata dal Conclave: occhi puntati sul camino della Cappella Sistina

In diretta dal Vaticano: cresce l’attesa per l’elezione del nuovo Papa. Ecco cosa significa la fumata bianca e quando potrebbe arrivare

Dal cuore del Vaticano, dove la storia si scrive nel silenzio e nella preghiera, le telecamere sono puntate sulla ciminiera della Cappella Sistina. Un piccolo comignolo che, oggi più che mai, cattura lo sguardo del mondo intero. È da lì che uscirà la fumata, simbolo millenario che racchiude uno dei riti più solenni e misteriosi della Chiesa cattolica. Bianca o nera. Attesa o delusione. Silenzio o esultanza. Una nuvola di fumo, e tutto cambia.

Nel frattempo, al di là delle mura, i cardinali sono riuniti in Conclave. Le porte si sono chiuse, i telefoni sono spenti, ogni contatto col mondo esterno è interrotto. Si vota. Si prega. Si discute, nel rispetto della tradizione e sotto lo sguardo delle generazioni passate che, da secoli, affidano a questo rituale il compito di eleggere il successore di Pietro. Ogni scheda infilata nell’urna è un frammento di Storia.

Tensione palpabile, attesa silenziosa. Ogni spiraglio di fumo che esce dal camino viene scrutato, fotografato, analizzato. Sui social, le immagini si rincorrono. Nei salotti e nelle redazioni, si commenta. Nei sagrati, si prega. E tutto ruota intorno a un piccolo tubo di metallo, innalzato sopra i tetti della Sistina, che diventa faro mediatico globale.

Lì sopra, su quel camino, si concentra l’attenzione di credenti e curiosi, tra riti antichi e modernissima diretta. Tra incensi e cellulari, tra millenni di fede e istantanee virali. Il mondo è cambiato, ma il Conclave resta. E quel fumo, in fondo, è ancora il linguaggio più semplice e potente che la Chiesa conosca per dire al mondo: abbiamo deciso. Abbiamo un Papa.

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