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31 Marzo 2025 - 22:55
E poi c’è lui. Frank Mascia. Anzi, Franco Masciandaro, per l’anagrafe. Uno che di professione fa il fruttivendolo, ma su TikTok, su Facebook e su Instagram si trasforma in paladino della sicurezza urbana, pugile prestato all’influencing, giustiziere del degrado. A volte è a torso nudo o in canottiera mimetica. Ora ha deciso di portare la sua crociata direttamente a Ivrea, annunciando – in un reel diventato virale da uno smartphone all’altro – una manifestazione in stazione a Ivrea venerdì alle 20.30 contro il degrado. Chi lo segue lo chiama “Frank”, chi lo conosce un po’ di più aggiunge “Mascia, quello dei video con il saluto romano”.
Mascia non è nuovo alle cronache.
Residente a Settimo Torinese, un passato da dilettante del ring e da candidato alle amministrative del 2024 con la Lega è salito alla ribalta grazie ai suoi contenuti social in cui si fa portavoce della “gente stanca” e lancia appelli contro criminalità e spaccio. Ma tra ronde notturne chiamate “Angeli del Bene” e corsi di autodifesa a suon di ganci, uppercut e tricolori, ha attirato l’attenzione della Digos, finendo sotto inchiesta per usurpazione di funzioni pubbliche.
Il motivo? Quelle ronde nei quartieri torinesi – che qualcuno ha scambiato per pubblicità di un film d’azione – non avevano alcuna autorizzazione. E la linea sottile tra cittadinanza attiva e cosplay di vigilanti l’ha varcata più volte. Come nel caso del video in cui, senza troppe inibizioni, eseguiva il saluto romano e citava slogan tipici dell’estrema destra. Quando gli si chiedeva conto della legge Scelba, sorrideva in camera e diceva di non essere “interessato alle leggi antifasciste”.
Risultato: foglio di via e divieto di mettere piede a Torino per un anno.
Ma niente paura, Frank ha deciso che ora è il turno di Ivrea.
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La risposta non si è fatta attendere. Il consigliere comunale Massimiliano De Stefano va giù duro: “Speriamo che sbaglino treno e prendano quello per Rebibbia. Oppure Daspo urbano a partire dall'organizzatore di questa buffonata, come fecero a Torino lo scorso anno”. E aggiunge: “Le forze dell'ordine sono presenti con presidi permanenti, il che ci conforta e ci fa sentire sulla strada giusta. È fondamentale che questi personaggi non trovino supporto tra i cittadini, poiché non c'è alcun bisogno della loro presenza”.
Un monito chiaro: chi cavalca il disagio per visibilità o per motivi ideologici non troverà sponda. “C'è chi mi chiede cosa dobbiamo fare – conclude De Stefano – e io rispondo senza mezzi termini: non abbiamo bisogno di quattro sfigati”.
Ivrea, città complicata e attraversata da tensioni vere, dovrà decidere se dare spazio a questi "influencer dell'ordine" o se, come auspicano in molti, voltarsi dall’altra parte e lasciarli parlare al vuoto. Il degrado c’è, ma forse servirebbero soluzioni, non teatrini.
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