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Cinema
13 Ottobre 2024 - 19:11
Arriva nelle sale il 17 ottobre Trifole, le radici dimenticate, un film che utilizza la ricerca dei tartufi come metafora della ricerca della felicità, della famiglia e del legame con la terra. Diretto da Gabriele Fabbro, il film esplora temi profondi come l'importanza delle proprie radici e la necessità di preservare la natura, offrendo uno sguardo affascinante su tradizioni italiane che rischiano di scomparire.
"Volevo raccontare un'avventura visivamente dinamica e dal tono unico per rimarcare il valore della famiglia, delle proprie radici e l'importanza assoluta di conservare e rispettare la natura. Questa storia è in primis una lettera d'amore a mio nonno, alla mia eredità e alla mia terra, l'Italia, che ho spesso dato per scontata", spiega Fabbro, sottolineando la dimensione personale di questa storia, interamente girata in Piemonte grazie al contributo del Piemonte Film TV Fund e con il supporto della Film Commission Torino Piemonte.
A rendere speciale la pellicola è anche la colonna sonora eseguita da Francesca La Carrubba, docente di orientamento musicale presso la scuola Gramsci di Settimo Torinese, che ha saputo arricchire le scene del film con musiche che evocano l’intimità della terra e dei legami familiari.
Il film racconta la storia di Dalia, una ragazza cresciuta a Londra che viene mandata dalla madre a prendersi cura del nonno Igor, un anziano ricercatore di tartufi che vive tra le vigne piemontesi. Nonostante sia affetto da demenza senile, Igor conserva la sua passione e competenza nella ricerca del pregiato tartufo bianco, insegnando alla nipote i segreti di questa antica arte. La ragazza si troverà a dover affrontare la sfida di trovare un tartufo raro e prezioso per salvare la casa del nonno, minacciata dall'espansione delle aziende vinicole locali.
La storia di Dalia e Igor, accompagnati dal fedele cane Birba, diventa così un percorso di scoperta interiore, in cui la ricerca del tartufo diventa simbolo di qualcosa di più profondo: la ricerca della felicità e del significato della vita attraverso il legame con le proprie origini e con la natura.
Nel cast spiccano i nomi di Ydalie Turk, Umberto Orsini, Margherita Buy e il simpatico cane Birba. Gabriele Fabbro, con questo film, si propone di portare sul grande schermo piccole storie di comunità italiane, esponendo al pubblico internazionale la magia di mondi apparentemente dimenticati, ma ancora ricchi di vita e significato.
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