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San Raffaele Cimena

Una galleria in collina per collegare il Torinese al Chierese: piace ai sindaci, ma non ai cittadini (VIDEO)

Mentre i tecnici di Città Metropolitana presentavano il progetto agli amministratori locali, fuori i comitati manifestavano il loro dissenso all'opera

Un clima di protesta ha caratterizzato la riunione che si è tenuta martedì mattina nel Municipio di San Raffaele Cimena. All'interno, tecnici e amministratori locali hanno discusso le nuove ipotesi di tracciato per la Gronda Est, mentre all'esterno si è svolta una vibrante, ma pacifica manifestazione dei comitati di cittadini e ambientalisti, contrari all'opera. Mentre i tecnici dello Studio Meta presentavano l'aggiornamento dello studio di fattibilità della Gronda Est, i manifestanti chiedevano di essere ascoltati e di partecipare attivamente ai tavoli di discussione, temendo per l'impatto ambientale che il progetto potrebbe avere sul territorio.

All’incontro erano presenti i rappresentanti dei Comuni coinvolti nel nodo San Raffaele Cimena-Gassino-Castiglione-Sciolze e il Consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana di Torino, Alessandro Sicchiero, il quale ha ribadito l’obiettivo principale del progetto: ridurre l’impatto del traffico pesante nelle aree collinari del Canavese, migliorando i tempi e i costi di percorrenza. Tuttavia, mentre Sicchiero sottolineava l’importanza di far emergere le esigenze delle comunità locali, all’esterno del Municipio i cittadini si facevano sentire con striscioni e slogan per il No alla Gronda Est.

I manifestanti, che da tempo seguono con preoccupazione gli sviluppi del progetto, hanno chiesto un maggiore coinvolgimento e trasparenza. Vogliono partecipare ai tavoli di discussione per esprimere le loro preoccupazioni e fornire un contributo attivo nel dibattito. “Non possiamo essere esclusi dalle decisioni che riguardano il nostro territorio,” ha affermato uno dei portavoce del comitato. “Questa infrastruttura avrà un impatto significativo sull’ambiente e sulla qualità della vita: vogliamo che le nostre voci vengano ascoltate.”

Durante l’incontro, il rapporto preliminare dello studio Meta ha proposto diverse alternative di tracciato, con l’ipotesi di realizzare una circonvallazione a Gassino comprendente anche tratti in galleria. Tra i temi affrontati, anche la complessa soluzione tecnica per lo scavalcamento del canale Cimena, che resta uno dei punti critici da risolvere. La discussione tecnica proseguirà con sopralluoghi e incontri successivi, che coinvolgeranno anche altre aree strategiche, come il nodo Pavarolo-Montaldo Torinese-Andezeno.

Il Consigliere Sicchiero ha ribadito che il ruolo della Città Metropolitana è quello di favorire il dialogo tra tecnici e amministratori, ma ha riconosciuto l’importanza di ascoltare anche le istanze dei cittadini e degli stakeholder, compresi i rappresentanti del mondo economico e le associazioni ambientaliste. Nonostante ciò, all’esterno, i manifestanti hanno continuato a esprimere il loro dissenso, richiamando l’attenzione sui possibili rischi per l’ambiente, come l’aumento dell’inquinamento e il consumo di suolo.

Il progetto della Gronda Est, pur non essendo concepito come una tangenziale autostradale, prevede la realizzazione di un sistema viario che potrebbe comportare importanti interventi infrastrutturali. Lo studio prevede il transito di circa 25-30.000 veicoli al giorno, e i tecnici sono stati incaricati di ridurre al minimo il numero di gallerie e viadotti. Tuttavia, i manifestanti temono che questi numeri possano compromettere la sostenibilità ambientale della zona.

Nel frattempo, i lavori per l'aggiornamento dello studio di fattibilità proseguiranno, con incontri dedicati ai vari nodi del progetto. In particolare, si terranno sopralluoghi nei prossimi giorni nelle aree di Chieri, Poirino, Santena e Cambiano, con l’obiettivo di recepire osservazioni puntuali dalle amministrazioni comunali e individuare eventuali criticità da affrontare.

Resta da vedere come evolverà il dialogo tra istituzioni, tecnici e cittadini, ma una cosa è certa: mentre i lavori proseguono nelle stanze del potere, fuori i cittadini sono decisi a far sentire la propria voce, convinti che il futuro del loro territorio non possa essere deciso senza di loro.

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