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30 Agosto 2024 - 23:38
“La classe operaia va in Paradiso”. Un grosso quadro in stoffa, con il volto di Kevin, i nomi dei quattro colleghi e i binari di una ferrovia che portano tra le nuvole. Sotto un monumento, a ricordare le vittime di quella notte.
Oltre trecento persone, questa sera, si sono ritrovate qui, alla stazione ferroviaria di Brandizzo teatro dell’incidente ferroviario in cui persero la vita cinque operai esattamente un anno fa.
Tanti bambini. Altrettanti genitori, mamme e papà. Figli, fratelli, sorelle, famigliari, parenti, amici, colleghi di Kevin Laganà, la vittima più giovane - aveva 22 anni - Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa e Giuseppe Saverio Lombardo.
La fiaccolata, dalla Chiesa del paese da dove è partita al termine della santa messa in ricordo delle vittime fino alla stazione, ha chiuso le commemorazioni per gli operai falciati la notte tra il 30 e il 31 agosto 2023 sui binari da un treno diretto al deposito mentre lavoravano in un cantiere di manutenzione.
Il monumento in ricordo delle vittime, di fronte alla stazione ferroviaria
Durante la giornata di commemorazioni, che ha visto un primo momento di celebrazioni al mattino e la fiaccolata con la messa alla sera, hanno preso la parola i familiari di Kevin Laganà: "Chiediamo giustizia. Non è possibile morire sul lavoro. Chi va a lavorare deve tornare a casa. Siamo tutti qui uniti per chiedere questo. Essere qui fa malissimo ma continueremo questa battaglia fino a quando non saranno individuati i responsabili".
La sindaca di Brandizzo Monica Durante ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile al processo.
"Ogni operaio che ha perso la vita qui - ha detto - poteva essere un nostro caro. Sulla sicurezza sul lavoro va mantenuta alta l'attenzione".
La procura di Ivrea, che coordina le indagini, è orientata a chiedere una proroga di 6 mesi alle indagini per completare tutti gli accertamenti necessari, resi più lunghi anche dalla carenza di organico degli uffici giudiziari eporediesi.
Nell'inchiesta ci sono 15 indagati, 11 persone e 4 società Rfi, Sigifer, Cif e Uniferr.
Ci sono il caposcorta di Rfi e il capocantiere di Sigifer la sera della tragedia, e dirigenti delle società che hanno affidato, o ricevuto l'appalto per i lavori a Brandizzo.
Uno degli aspetti da approfondire riguarda le procedure seguite nei cantieri di manutenzione ferroviari, l'applicazione e il rispetto delle norme di sicurezza per i lavoratori.
Chiara Gribaudo, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro, oggi a Brandizzo ha ricordato che "a seguito della tragedia della Thyssen a Torino è entrato in vigore il testo unico sulla sicurezza. Dopo Brandizzo serve un cambio di passo ancora più forte. Quel testo unico è valido e l'Europa ce lo invidia. Ma ci sono elementi che non bastano più: va rivista la filiera di appalti e subappalti e si deve pretendere un'adeguata formazione per i lavoratori. Chi dice che a Brandizzo è stato solo un errore umano, sbaglia".
Il 12 settembre Chiara Gribaudo illustrerà alla Camera la relazione dell'attività svolta dalla commissione.
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