Cerca

Attualità

Cogne è un paese in ginocchio: evacuate 300 persone con gli elicotteri

Altrettante stanno aspettando di mettersi al sicuro, l'unica via di collegamento è franata e il paese è isolato e senz'acqua

Cogne è un paese in ginocchio.

L'unico modo per raggiungerlo è salire su un elicottero, a meno di non voler affrontare ore di marcia tra i colli alpini.

Sono già più di 300 gli evacuati con il ponte aereo, ne mancano altrettanti. Lasciano auto e bagagli in paese e poi decollano con il minimo indispensabile. Ai piedi del Gran Paradiso, nessuno aveva previsto che ieri sera tutta quell'acqua si potesse scaricare in così poco tempo.

Sono 130 i millimetri registrati dal pluviometro durante il nubifragio. Il torrente Grand Eyvia, affluente della Dora Baltea, si è gonfiato a tal punto da cancellare tratti della regionale numero 47, la sola strada che collega Cogne al fondovalle. Per ripristinarla ci vorranno settimane, stima il presidente della Regione, Renzo Testolin.

Le esondazioni hanno danneggiato anche l'acquedotto e così gran parte del paese è ancora senz'acqua.

Anche Cervinia è stata investita dalla perturbazione, ma non è isolata: i danni, più limitati, si concentrano nei magazzini dei negozi del centro, invasi dal fango. "Milioni e milioni" di euro, spiega il vicesindaco, Massimo Chatrian.

A valle, la Dora Baltea è esondata in alcuni tratti, portando a temporanee chiusure della strada statale 26 durante la notte e la mattinata.

Nicole Val è una giovane residente a Cogne. Ieri alle 19, finito il lavoro, è tornata in paese percorrendo la strada regionale che affianca il Grand Eyvia. "Il torrente era parecchio grosso e a Epinel stava già iniziando a esondare". Una volta arrivata a casa, a Crétaz, nel punto in cui si congiungono i due torrenti da Lillaz e Valnontey, "abbiamo visto cartelli volare, alberi cadere. L'acqua e il fango hanno invaso tutto il parcheggio".

Ed è stato solo l'inizio a Cogne. Auto risucchiate dalla corrente, ponticelli portati via, black-out e copertura telefonica saltata. Per riuscire a lavorare, Nicole ha trovato una sistemazione momentanea: "Penso che per due settimane minimo non tornerò a casa".

Nella Valnontey, a sua volta isolata dal centro di Cogne per altre colate detritiche, una delle situazioni più delicate. "Ieri sera dopo che la situazione è peggiorata è stato evacuato il campeggio Gran Paradiso. Nel nostro albergo abbiamo accolto gli sfollati, quelli che abbiamo potuto, circa 30 persone", racconta Christine Cavagnet, che con la sua famiglia gestisce l'hotel Herbetet.

Rimasta ieri sera fuori da Cogne, oggi è tornata in elicottero per aiutare a gestire la struttura. In mattinata è stata ripristinata l'erogazione di corrente e poi è tornata, seppure solo in parte, la copertura telefonica.

"L'acquedotto è stato portato via dal torrente, stiamo pensando a una riparazione provvisoria da realizzare, tra stasera a domani, per riuscire a riempire la vasca di carico vicino a Valnontey in modo da ridare acqua all'acquedotto di Cogne", dice il sindaco, Franco Allera.

L'acqua al momento c'è nei villaggi di Gimillan, Epinel e Lillaz, quest'ultimo però bloccato da alcune frane. La conta dei danni è iniziata e la Regione è pronta a chiedere lo stato di calamità. Nelle prossime ore è atteso in Valle d'Aosta il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori