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Brandizzo
19 Giugno 2024 - 16:02
"Basta, mi avete rotto! Da oggi è vietato andare in bagno fuori dal quarto d'ora di pausa: piuttosto fatevela addosso".
Questo il messaggio shock mandato dalla direttrice di uno dei supermercati del gruppo Md alle dipendente.
La responsabile del punto vendita di Stradale Torino a Brandizzo, Luana Perna, in un vocale raccapricciante per toni e contenuti della durata di ben tre minuti e mezzo vomita addosso ai dipendenti tutta la sua frustrazione, gli obiettivi non raggiunti, la difficoltà nella gestione del personale, quelle casse in cui nulla sembra funzionare.
Un messaggio declinato esclusivamente al femminile nonostante lì dentro lavorino anche degli uomini.
Inizia con un cordiale: "Allora ragazze, buongiorno". Un messaggio impregnato del peggiore sessismo immaginabile, quello da donna a donna. A far andare su tutte le furie è la questione bagno: "Tranne nei casi in cui vi state pis*iando addosso o avete il ciclo o vi state ca*ando addosso, in bagno non si va più".
La direttrice si dice stufa di non capire chi ha in cassa: "Avete un quarto d'ora di pausa: reggete il pis*io fino alla pausa. Mi sono rotta i cog*ioni".
I toni si alzano sempre di più: "Esigo che il turnante arrivi dieci minuti prima perché mi sto rompendo il ca**o anche su questa cosa qua. Di sentire dalle vostre colleghe che escono più tardi".
Poi sbraita: "Brandizzo è ingestibile! E non posso avere i gerenti sclerati per colpa vostra". E ancora: "Mi sono rotta i cog*ioni: vi pis*iate addosso. Sono stufa, strastufa di avere delle dipendenti che se ne sbattono le pal*e. ".
La direttrice del supermercato Md di Brandizzo Luana Perna
E così per altri tre lunghissimi minuti in cui il concetto viene scandito e ribadito con gli stessi termini più volte.
Dei 26 dipendenti del punto vendita Md di Brandizzo, 23 sono donne ed è solo a loro che la direttrice si rivolge tra urla, strepiti e parolacce.
Tra i pochi uomini del punto vendita, il vicedirettore Edoardo Colosimo, un ragazzo di 35 anni, mite, pacato nei modi. Ci dice che la direttrice, Luana Perna, ha avuto ordine dall'azienda di non rilasciare dichiarazioni.
Edoardo allarga le braccia: "E' un mondo duro quello della grande distribuzione. Lavoriamo sempre sotto pressione. Quel che posso dire è che l'intervento dei sindacati ha ingigantito la questione. In questo punto vendita non si sta male. E' una bella realtà. Soprattutto se confrontata ad altre nella grande distribuzione. E il rapporto tra direttrice e dipendenti è stato ampiamente recuperato. Non si è mai rotto".
I sindacati sono intervenuti su segnalazione di alcune dipendenti esasperate, invece, dal clima vissuto nel punto vendita.
Francesco Sciarra della Uil Tucs di Ivrea spiega: "Le ragazze non facevano alcuna pausa: da contratto la pausa è dopo le 4 ore, ma chi fa il par-time non ha pausa, se non quella fisiologica che la direttrice contesta. Di fatto impediva loro di andare in bagno".
Quello per il bagno, era un vero e proprio chiodo fisso della direttrice che arriva anche a chiudere a chiave la porta per contare quante volte le lavoratrici andassero in bagno: "Questa è la chiave del bagno e rimarrà qua in ufficio - si sente in un altro dei messaggi vocali mandati sul gruppo dei dipendenti dalla direttrice Perna -. Noi gerenti chiuderemo l'ufficio a chiave e controlleremo quante volte andate a pisciare, se il motto di Brandizzo è quante volte si va a pis*iare. Si esagera in ogni cosa. Per andare in bagno dovrete chiedere la chiave al gerente. Vediamo quanto tempo perdiamo ancora per fare queste uscite di casse non autorizzate quando non è dovuto farlo".
E poi la raccomandazione: "Mi raccomando non perdetela perché non ce ne sono altre e non si va a casa perché la roba è nell'armadietto".
E ancora: "In bagno non chiudetevi dentro".
Francesco Sciarra, allibito commenta: "Di messaggi come questo ne abbiamo un'intera discografia. Quella era la normalità della situazione. Da anni era così fin da quando l'Md era ancora a Chivasso. All'epoca Luana Perna era già direttrice".
Fatti assolutamente noti anche all'azienda. Sciarra spiega: "Stiamo dietro a questi fenomeni da almeno tre mesi, e abbiamo proposto all'azienda diverse date per un incontro. Almeno sei o sette. Abbiamo inviato due pec e l'azienda non ha mai risposto. L'artefice è la signora, ma anche l'azienda che era a conoscenza della situazione e non è mai intervenuta è complice".
Francesco Sciarra, sincadalista della Uil Tucs Ivrea
"Quello che avete ascoltato tutti - ci racconta una di loro - è solo uno dei mille messaggi che la direttrice mandava sulla chat dei dipendenti. Il suo modo era sempre lo stesso. Parolacce, un linguaggio inaccettabile. Non dico dovesse darci del lei perché qui abbiamo più o meno tutte la stessa età. Ma un po' di rispetto... e invece niente".
Ad essere calpestati, secondo la dipendente, erano diritti e dignità: "Ci faceva entrare in cassa un quarto d'ora prima e poi ci faceva chiudere un quarto d'ora dopo. Ma tutti quei minuti di lavoro in più non venivano conteggiati. Non c'era un badge per segnare l'orario di ingresso e quello di uscita. Quindi si lavorava in più senza essere pagati".
Le 23 dipendenti del punto vendita sono quasi tutte mamme: "I nostri diritti? completamente calpestati. Per avere un permesso bisognava giustificarsi e chiederlo con largo anticipo. E se provavamo a far valere i nostri diritti venivamo punite. Come? Nel peggiore dei modi: ci metteva a fare tutte le chiusure. Tutte. E ci metteva a fare tutti i pomeriggi dei giorni festivi. Per chi ha famiglia questa cosa è terribile. Vessatoria. E attuata da una donna è pure peggio".
C'è anche chi si è visto non rinnovare il contratto dopo un anno di lavoro: "Motivazioni assurde: la direttrice ha scritto che sono lenta, non adatta. La verità è che mi ha voluto fare fuori perché puntavo i piedi. Chiedevo che i miei diritti di lavoratrice venissero riconosciuti. E questo è stato il risultato. Domani sarò lì davanti a manifestare con le mie ex colleghe contro questa direttrice. Perché se oggi non ho un lavoro è colpa sua".
LA SOSPENSIONE DELLA DIRETTRICE
Il clamore mediatico sollevato dalla notizia, ha indotto il gruppo Md ad emettere una nota per spiegare le azioni intraprese.
"In relazione all’episodio che ha coinvolto la direttrice del punto vendita di Brandizzo - scrivono nella nota - l’azienda precisa che ha raccolto immediatamente le segnalazioni provenienti dal negozio, ha valutato il materiale a disposizione e ha adottato fin dal giorno 5 giugno una misura disciplinare di sospensione verso la direttrice comunicata via raccomandata".
La direttrice avrebbe ammesso tutto: "La direttrice durante un incontro convocato subito dopo l’accaduto ha ammesso, alla presenza di gran parte del personale, di aver commesso una sciocchezza e ha chiesto scusa a tutti i presenti per il comportamento avuto, frutto, a suo dire di un momento di nervosismo".
Da quanto avvenuto, l'azienda prende le distanze: "MD prende le distanze dal comportamento della propria dipendente e sottolinea come la qualità dell'ambiente di lavoro sia una priorità assoluta per l'azienda che impiega oggi oltre 9.000 dipendenti in circa 800 punti vendita in Italia".
Inoltre l'azienda precisa che un incontro con Uil Tucs c'è stato, ma il sindacato non avrebbe sollevato la questione: "L’azienda ricorda inoltre che lo scorso 7 giugno si è tenuto un incontro con la UILTUCS presso Palazzo Lancia a Torino per l’esame della situazione aziendale e nessun riferimento all’accaduto è stato fatto in quella sede, dove avremmo ribadito le azioni e i provvedimenti intrapresi per l’episodio di Brandizzo".
Un'affermazione, quest'ultima, cui il sindacato replica prontamente: "L’incontro del 7 giugno, programmato e rimandato più volte già da febbraio, aveva all’ordine del giorno i diritti di informazione in merito ai risultati economici dell’azienda per il 2023 nei pv della provincia di Torino e riguardava, appunto, tutti i negozi di Torino e provincia alla presenza di tutte le Organizzazioni Sindacali. Durata complessiva dell’incontro 2 ore, alcuna possibilità di gestire temi riguardanti singoli pv ancor meno visto l’odg estremamente specifico.Spiace rilevare come il comunicato di MD non risponda, ancora una volta, alle reiterate richieste di incontro che la UILTuCS di Ivrea ha provveduto ad inoltrare".
Indignata la neo eletta sindaca, Monica Durante: "Se i fatti sono confermati per come sono stati raccontati, ritengo che questo sia un fatto gravissimo che lede i diritti e dignità delle lavoratrici. Non può passare un'organizzazione del lavoro di questo tipo. Mi sono subito attivata contattando il sindacalista che si sta occupando della vicenda, Francesco Sciarra. Domani l'amministrazione ci sarà per approfondire la questione sia con i sindacalisti che con le lavoratrici".
La sindaca Monica Durante
Domani mattina i dipendenti faranno un presidio davanti al punto vendita: "E' giusto che la gente sappia in che condizioni di lavoro siamo costrette a lavorare" dicono le lavoratrici.
L'appuntamento con il presidio dei lavoratori è alle 8,30 davanti al punto vendita di Brandizzo in Stradale Torino.
Il gruppo dei supermercati Md è stato fondato nel 1994 a Napoli da Patrizio Podini. La sede principale è in Campania a Griciniano di Aversa.
La storia della Società s’identifica con quella del suo fondatore, Patrizio Podini, nato a Bolzano, attivo nel mercato della GDO fin dagli anni ’60.
Nel 1994 decide di investire nelle regioni del Sud Italia fondando MD Discount che fa crescere fino a farla diventare un’azienda nazionale con l’acquisto nel 2013 della catena LD Market diffusa al Nord e di proprietà del Gruppo Lombardini.
Nasce così una realtà che oggi vanta oltre 800 punti vendita e più di 9.000 dipendenti.
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