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Ivrea
05 Maggio 2024 - 10:13
E poi, d’un tratto, così, per caso, ti addentri in via Arduino e in via Palestro e ti sembra di essere finito in un altro mondo, in un altro spazio, in una città anglosassone. Un luogo bello, diverso, vivace, cosmopolita e turistico, con tanta musica nell'aria.
Se ne sono accorti in tanti. Da qualche tempo a questa parte il centro storico è frequentato da musicisti che scelgono un angolino, tirano fuori uno strumento e iniziano a suonare canzoni che tutti conosciamo.
Canzoni belle dei nostri cantautori o inglesi dei tempi che furono, da Beatles ad Ed Sheeran.
È successo anche sabato: addirittura due gruppi musicali. Uno dei ragazzi arrivava da Milano e a chi glielo ha chiesto ha risposto di essere giunto a Ivrea grazie a un tam tam, incuriosito dalle notizie recuperate in rete.
Il merito è, a questo punto, anche e soprattutto di quella mozione del consigliere comunale Massimiliano De Stefano, approvata un paio di mesi fa, che impegna sindaco e assessori a trasformare Ivrea nella città degli artisti di strada, non per un giorno, due o tre, ma per tutto l’anno senza soluzione di continuità, con giocolieri, mimi, danzatori, burattinai, pittori, saltimbanchi, skater, cantanti, suonatori, musicisti, ritrattisti, writer e body artist, finché ce n'è!
Il consigliere comunale Massimiliano De Stefano
In quell'occasione il sindaco Matteo Chiantore s'era detto felice come una pasqua. D'altro canto, proprio lui, potrebbe fare di tutto, tranne silenziare il suo animo artistico di attore teatrale. Solo l'assessore Fabrizio Dulla aveva espresso qualche dubbio, ma nessuno alla fine gli aveva dato granché retta.
Si era anche detto e scritto che si sarebbe cominciato a lavorare, nell’ambito delle due commissioni “cultura” e “commercio”, per un nuovo regolamento e una delimitazione degli spazi per suonare, dipingere o ballare, ma al momento, su questo fronte, non si è ancora fatto nulla.
Poco importa. Come già aveva fatto notare De Stefano, infatti, il Comune di Ivrea ha già un regolamento che consente alcune cose e non ne consente altre. E poi ci sono il codice civile, quello stradale e persino quello penale. Insomma, esistono già delle regole ben precise.
Nella mozione anche un richiamo alla legge regionale del 15 luglio 2003 sulla valorizzazione di tutte le attività proprie delle arti, svolte liberamente in spazi aperti al pubblico, ma anche all’articolo 24 del Regolamento di Polizia Urbana di Ivrea, che mette nero su bianco che l’attività artistica di strada non è soggetta alle disposizioni in materia di occupazione di aree e spazi pubblici.
Insomma, potrebbe succedere, e sembra proprio che stia succedendo.
Un sogno, quello di De Stefano e di tanti commercianti di via Arduino, sta trasformandosi in realtà, per un’Ivrea un po’ da Portobello Road, che guarda a Londra, ai mercatini e ai musicisti di strada di Grafton Street a Dublino.
E poi piazza Maretta e il Borghetto, come Montmartre a Parigi, con decine di pittori en plein air.
Ivrea come Torino, per non andare troppo lontano, dove, per rendere le attività e le esibizioni meglio fruibili dalla cittadinanza e compatibili con le esigenze dei residenti, è stato deciso di sperimentare un sistema di prenotazione degli spazi con orari fissi tramite la web app Arthecity.
A Torino, per la cronaca, le attività di strada comprendono le esibizioni in luoghi pubblici (piazze, marciapiedi, zone pedonali) da parte di artisti che offrono spettacoli di intrattenimento di musica, teatro, giocoleria o altre discipline, oltre a coloro che realizzano e vendono opere creative del proprio ingegno sul posto (pittori, ritrattisti, caricaturisti, ecc.), in esemplari unici.
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