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Cronaca
28 Gennaio 2024 - 13:29
Il video gira da qualche ora sui cellulari della città di Settimo Torinese. Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 gennaio un gruppo di ragazzini ha montato una corda, un nastro di plastica, proprio all'uscita del sottopasso di via Leinì.
Per loro sfortuna, però, un cittadino ha ripreso tutta la scena. Il gruppetto (di minorenni?) arriva nei pressi della rotonda e in pochi secondi monta il pericolosissimo ostacolo. A distanza si sente dire: "Veloce! Veloce!" e poi "Forte", l'idea è quella di legare la corda bella stretta. Poco dopo, poi, uno del gruppo annuncia: "Macchina! Macchina!, Via Via", e i ragazzini se la danno a gambe.
Il luogo della "bravata"
Un giochino rischiosissimo: la corda era legata ad un cartello stradale e ad un palo. Se un'auto fosse arrivata a tutta velocità, senza vedere l'ostacolo, avrebbe potuto buttare giù tutto. Senza contare gli eventuali feriti. Per fortuna, però, nessuno si è fatto male. L'automobilista in arrivo ha subito notato i ragazzini e la corda montata a centro strada. Si è fermato e ha smontato la corda tesa a centro strada. I ragazzini, nel frattempo, erano già scappati.
Sull'accaduto interviene duramente il consigliere comunale di Difendi Settimo, Antonio Borrini. "Dalla maggioranza - attacca - ci dicono sempre che questa è una città sicura. Quest'ultimo episodio, invece, sottolinea come un problema ci sia. Deve essere risolto. A questo punto mi aspetto le dimissioni del vice sindaco Brino sul tavolo domani mattina, è un fallimento".
Duro anche il segretario di Fratelli d'Italia a Settimo, Enzo Maiolino: "Se 2 ragazzini fanno questo a cielo aperto, totalmente incoscienti ed inconsapevoli, è perché manca totalmente il rispetto (ergo paura di prenderle) dei genitori. Ed un minimo di educazione civica/presidio del territorio. Questa gara a chi fa la fesseria più grande andrebbe bloccata, senza ulteriori attenuanti".
Sul caso dice la sua anche il segretario de consigliere della Lega, Manolo Maugeri.
"Questo ennesimo episodio - attacca - che mina la sicurezza dei cittadini Settimesi attesta che non si tratta più di singoli casi isolati. Dato che l'Amministrazione non può, come pensa, con i suoi provvedimenti, arginare questi fenomeni, dovrebbe rivolgersi alle Forze dell'Ordine per garantire un maggior presidio del nostro territorio. Nonostante buone iniziative quali l'implementazione della videosorveglianza, l'Amministrazione non può MAI, come dichiarato in Consiglio Comunale, pensare di avere risolto il problema Sicurezza in città, perché le situazioni sono in continua evoluzione. Un gruppo di ragazzini che tende un cavo può sembrare una bravata, ma non è da sottovalutare. Cominciamo a prendere questi eventi in seria considerazione".
Il Municipio di Settimo Torinese
Un 24enne, Domenico Santoro, è stato arrestato per strage e attentato alla sicurezza dei trasporti per aver teso un cavo d'acciaio ad altezza d'uomo in viale Toscana, a Milano, con altre due persone che non sono ancora state identificate.
L'episodio è accaduto la notte scorsa e sono intervenuti i carabinieri che sono riusciti a bloccare il 24enne milanese che ha ammesso la sua responsabilità.
A dare l'allarme un uomo che era appena rientrato a casa e ha visto i tre tendere il cavo, se non fosse stato subito tolto dai carabinieri, avrebbe potuto essere micidiale.
Avrebbe parlato di "una bravata" il giovane interrogato la notte scorsa dai carabinieri e poi arrestato su disposizione del pm Enrico Pavone con le accuse di strage e attentato alla sicurezza dei trasporti per aver teso con altre due persone, al momento ricercate, un cavo d'acciaio ad altezza d'uomo in viale Toscana a Milano.
I militari sono riusciti a togliere il cavo prima che potesse rappresentare un pericolo per pedoni, biciclette, moto e auto. La fune era stata presa da un vicino cantiere e i tre l'avevano tesa tra un albero e una pensilina dell'Azienda Trasporti. Il 24enne, ora in carcere a San Vittore. I carabinieri stanno ora cercando i due complici.
Santoro sarà interrogato domani dal gip. Al giudice spetterà decidere se convalidare l'arresto e ordinare o meno il carcere per il giovane.
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