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Chivasso
29 Settembre 2023 - 17:29
Se ne è discusso l’altra sera in Consiglio comunale ed è un tema che terrà banco anche nelle prossime settimane. Se non mesi. I residenti di Pratoregio, frazione di Chivasso, sono in allarme per il nuovo argine che dovrebbe, in teoria, sollevarli dalle preoccupazioni di un rischio di esondazione del torrente Orco ma che in pratica, così come da progetto, rischia di svalutare eccessivamente le loro abitazioni e di farli finire a “mollo” in caso di piena. Com’è già capitato anni fa.
Un argine che non risolve i problemi, dunque. Anzi ne crea altri. Dicono.
La protesta dei residenti è arrivata fino a Palazzo Santa Chiara
L’altra sera, dicevamo, se ne è discusso in Consiglio comunale, in seguito ad un’interrogazione dell’opposizione firmata da tutto il centrodestra. “La realizzazione di un argine a ridosso delle abitazioni - si legge nel documento - comporterebbe un forte impatto paesaggistico, con conseguente svalutazione degli immobili, già svalutate per l’ubicazione isolata e la mancanza di infrastrutture basilari come ad esempio le fognature. I residenti nel corso degli anni hanno presentato preoccupazioni ed osservazioni in quanto un argine con diametro ristretto rischia di creare un effetto bacino che non consentirebbe il deflusso delle acque nel centro paese in caso di allegamento”.
Perché lì? Perché non altrove? Perché non investire il contributo regionale ricevuto per la messa in sicurezza idraulica diversamente?
Interrogativi rimasti senza risposta, l'altra sera in Consiglio, con l’assessore all’Ambiente Fabrizio Debernardi che di fatto ha allargato le braccia e spiegato che, ormai, l’intervento è stato finanziato e se non si va avanti per questa strada l’opera rischia di non vedere la luce.
Lo striscione in Consiglio comunale
Bene, pardon male.
I chivassesi di Pratoregio presenti in sala consigliare per assistere al dibattito, l’indomani si sono ritrovati nella piazza della loro frazione per discutere delle iniziative da mettere in atto per far cambiare idea al sindaco Castello & company.
Dietro gli striscioni “Pratoregio è qui per lo spostamento dell’argine”, i portavoce di questo gruppo di residenti che si sono costituiti in un comitato, chiedono al Comune di cambiare i piani.
“Qui a Pratoregio esiste già un argine, a nord dell’abitato - spiegano Renata Ortalda e Francesco Vito -. E’ un’opera che ha decenni e negli anni ha subito un graduale deterioramento. Oggi vogliono realizzare un altro argine a protezione dell’Orco ma più a valle rispetto a quell’intervento, vicino alle nostre case. Questo comporta un inevitabile deprezzamento delle nostre proprietà e il rischio che in realtà, in caso di alluvione, Pratoregio diventi una grande bacinella dove l’acqua entra da nord dal torrente Orco e dalla roggia San Marco: già anni fa si verificò un allagamento simile. Ora se si realizza un argine a valle ma non si potenzia quello a monte, è molto probabile che l’argine a valle finisca con il contenere tutta l’acqua che arriva da nord e fermarla contro le nostre case”.
I residenti di Pratoregio in piazza l'altra sera
Uno scenario quasi apocalittico ma che per i residenti di Pratoregio sarebbe reale.
Ecco perché, a loro dire, si dovrebbe intervenire sull’argine “storico”, a monte, rinforzandolo ed alzandolo.
“Chiediamo un incontro urgentemente al sindaco e all’assessore competente - spiegano i portavoce del Comitato - non per evitare la messa in sicurezza della frazione dal rischio di esondazione, ma per rivedere il progetto. Sono anni che scriviamo sollevando le nostre perplessità su questo’opera, ora non ci possono dire che è troppo tardi per intervenire!”.
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