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Ivrea

Mustafà e Tito: dall'Egitto a Ivrea in cerca di un futuro

Due cugini e una visione: Il successo di Ama Frutta in corso Vercelli

E poi, di colpo, come un fulmine a ciel sereno, al 242 di corso Vercelli ecco che ti spunta un arcobaleno. E sono decine di cassette di frutta e verdura accatastate una sull’altra lungo tutta una parete. Un’esplosione di colori. Pesche, uva bianca e nera, fichi, prugne, meloni e angurie. A gestire il punto vendita, che ricorda e riprende i vecchi negozi di vicinato di una volta, ci sono Mustafà Marej, 28 anni e il cugino Tito Shair di 29. Con loro anche due aiutanti, Karim 25 anni e Yasser 23.

Affiatatissimi è dire poco. 

Mustafà

“Sono venuto in Italia nel 2010. In Egitto abitavo vicino a Il Cario. All’università ho studiano economia e commercio e giocavo al calcio…” ci racconta Mustafà che il nome, per facilitare la clientela, se lo è fatto anche stampare sulla maglietta. Si gira di spalle e ce lo mostra.

Un anno dopo, nel 2011, lo ha raggiunto il cugino Tito Shairm detto “Mahmmod”, che in Italia si è sposato e da qualche mese è diventato papà. 

Aperti 24 ore su 24, di giorno e di notte, come si usa in Egitto.

Lavoro, lavoro, lavoro, sempre a lavorare. Ed è grazie al lavoro e alla fatica di negozi come questo che i due cugini, insieme ad un altro socio (Gad) ne hanno aperti anche uno a San Grato, uno a Banchette e uno a Montalto.

“Acquistiamo la frutta e la verdura ai mercati generali e  cerchiamo di rivenderla al migliore prezzo possibile. Da questo punto di vista siamo davvero imbattibili…” continuano a raccontarci, in un italiano non proprio “tondo tondo” ma sufficiente per farsi capire. Nel mentre, in tanti vanno, vengono e comprano.

“Signora vuole anche una mozzarella bella e fresca come Francesca? - chiede Mustafà, sorridendo e mostrando con il dito quella di bufala, unica “variazione alimentare” all’interno del locale -  La ringrazio. Grazie. Una buona e bella giornata. Ha la macchina? Abdul vieni a dare una mano alla signora… perchè qui noi facciamo un servizio completo…”.

Gentili e affabili da qualche tempo a questa parte per promuovere l’attività che hanno chiamato “Ama Frutta”, Tito Shair è sbarcato su Facebook con tantissime foto.

E con una maggiore visibilità sono arrivati anche gli haters, i critici incalliti nascosti dietro alle tastiere, con giudizi superficiali e infondati.

Tito Shair

“Non ci importa quel che dicono - ci confidano - noi continuiamo a lavorare e pensiamo solo ad andare avanti. Leggere i giudizi ci serve per migliorarci. Siamo contenti e soddisfatti e sempre più persone hanno imparato a conoscerci e ad amare la nostra frutta…”.

"Io sono contentissimo - passa e chiude Tito Shair - sto lavorando anche per mio figlio. Per il suo futuro qui, in Italia...".

La realtà è che negozi simili stanno nascendo come funghi  in tutto il nord Italia, soprattutto nelle grandi città, aggiungendo un tocco di tradizione in un mondo sempre più moderno e frenetico.

Perché Ama Frutta" è molto più di un semplice negozio di frutta e verdura. È un punto di incontro tra passato e presente. E un luogo alla portata di chi non ha la macchina o un supermercato sotto casa. E’ un tributo alla dedizione, all'amore per il cibo di qualità e alla condivisione un sorriso. E’ la stessa voglia di lavorare che avevano gli italiani tanti, tantissimi anni fa. E’ la nostra storia di migranti, intrecciata, oggi, con quelle di Mustafà e Tito. 

Bravi!

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