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Reportage

“Sono il sindaco di un comune di 500 anime e le conosco tutte”

Tra natura e arte, la vita in un comune di collina meta del turismo francese

Alessio Bertinato, un baronese doc alla guida di un comune di 586 anime.

Conosce tutti?

Abbastanza, anche i nuovi arrivati. Soprattutto quelli nuovi”.

Perché vivere a Barone?

E’ un piccolo paese, ma c’è tutto, dalle Poste al negozio di alimentari, alla tabaccheria, allo scuolabus per i bambini. E poi siamo vicini a Torino, ma con la tranquillità della collina. E’ questa la carta vincente”.

IL CASTELLO BAROCCO DELL'ARCHITETTO MICHELA

La tendenza degli ultimi anni è quella di un aumento dei residenti.

Abbiamo ristretto la possibilità di edificare, incentivando il recupero degli immobili del centro. Una politica che sta dando i suoi frutti. Da dopo il Covid sono in molti quelli che hanno deciso di venire a vivere qui. E se Barone, prima era un paese soprattutto di seconde case da aprire nei weekend e in estate, oggi è un luogo in cui vivere”.

Nella piazza del paese c’è un camper parcheggiato.

Avete turisti qui?

Molti francesi scelgono Barone per i loro itinerari. E’ successo da quando il paese è stato recensito in un’App di viaggi francese. Scelgono di fermarsi qui per visitare Torino e godersi i nostri itinerari collinari”.

In una delle piazzette del paese, anziché il classico monumento, ci sono tre viti.

Sono il nostro biglietto da visita. Barone fa parte delle terre dell’Erbaluce. Ci è sembrato un bel modo per presentarci a chi arriva in paese”.

LE TRE VITI che vengono coltivate dal VIGNOLANT dell'anno

E il sindaco di Barone beve Erbaluce?

“Assolutamente sì!”.

Uno dei valori aggiunti della vita in un centro così piccolo è la facilità di incontrare il sindaco e segnalare quel che non va.

Sindaco - esclama Annettina, di origini sarde, ma baronese da più di 30 anni - faccia qualcosa per questo parco giochi”.

ANNETTINA con suo marito FRANCO vivono a Barone da 30 anni

Perché questo è un Comune che si potrebbe amministrare con un telefono senza fili.

Com’è fare il sindaco in un Comune così piccolo?

“E’ impegnativo, molto”.

Amministrare, qui, è inteso come servizio civico.

Giovanni Vigliocco è consigliere comunale anziano, in amministrazione da oltre trent’anni. Anche quaranta, forse. Lo incontriamo mentre sta andando a fare il suo giro di perlustrazione in vigna.

GIOVANNI VIGLIOCCO E' CONSIGLIERE ANZIANO

Il prossimo anno sarà di nuovo ora di candidarsi?

“Eh, vedremo” risponde sorridendo.

Questo per Bertinato, che ha 46 anni, è il secondo mandato. Nel 2024 si andrà al voto. Ed è chiara l’intento di proseguire per il terzo.

Qui tutti fanno qualcosa - racconta - Ognuno fa la sua parte. Chi organizza qualcosa per gli anziani. Chi per i bambini. Chi si occupa della manutenzione alle macchine”.

Arriviamo al biodigestore, la compostiera di comunità. Un macchinario svedese acquistato una decina di anni fa grazie ad un contributo dell’ex Provincia.

Nella casetta di legno che lo ospita troviamo Diego. E' lui che in questi dieci anni si è sempre occupata di far funzionare bene il macchinario.

Ogni tanto si inceppa, ha bisogno di attenzioni. Piccole, ma costanti manutenzioni. Altrimenti un giorno o l’altro si rompe”.

Diego abita dall’altra parte della piazza. E’ in pensione e il suo pezzetto a favore della comunità lo fa prendendosi cura di questo macchinario.

In tutto il territorio erano stati acquistati una decina di biodigestori come questo. Tutti con soldi pubblici. Ma, da che mi risulta, sono già stati tutti rottamati. Anche quello di Aosta” spiega il sindaco sottolineando l’importanza del volontariato e di persone come Diego che si mettono a disposizione.

Ed è anche grazie a questo macchinario se Barone, da ormai molti anni, è in cima alle classifiche dei comuni virtuosi  per la raccolta differenziata.

Secondo, se non primo, ma sempre in vetta.

Ambiente e natura sono un po’ le parole chiave di questo gioiello a due passi da Candia e dal suo lago.

Tra i progetti che ho voluto fortemente realizzare - racconta Bertinato - c’è proprio il marciapiede per Candia. Il primo tratto è già stato realizzato. Appena avrò i soldi, farò anche il tratto restante. Un percorso di poco più di un chilometro che permette di arrivare comodamente a piedi alla stazione  al mercato e accedere a tutti i servizi più importanti di Candia”.

IL MARCIAPIEDE VERSO CANDIA

Un altro progetto che stava molto a cuore al primo cittadino è stato il rifacimento della piazza davanti alla Chiesa barocca opera dell’architetto juvarriano Michela.

Era una spianata di cemento. Abbiamo messo gli autobloccanti e ricavato uno spazio panoramico che valorizza questo importante edificio di culto”.

LA NUOVA PIAZZETTA DAVANTI ALLA CHIESA DEL MICHELA

Altri progetti?

“Ci è stato donato uno spazio ai piedi del castello dall’architetto Derossi. Quando l’ha dato al Comune ha sottolineato di fare qualcosa per la gente. Beh, io avrei intenzione di realizzare un forno di comunità. La tradizione culinaria di Barone è quella della cottura dei fagioli nella tofeja. Sarebbe bello avere un posto pubblico dove cucinarli. In più si potrebbe tornare a fare il pane nelle case”.

Tra i fiori all’occhiello di Barone c’è anche il sentiero delle pietre bianche.

Parte da qui un anello di ben 35 chilometri. Da Vische, invece, ne parte un altro di 15 chilometri. Sono molto frequentati, sia a piedi che in bicicletta. Anche dalle famiglie con bambini, potendone percorre anche tratti molto più brevi”.

Ed è proprio addentrandosi lungo questi percorsi che ci si imbatte in paesaggi mozzafiato tra panorami, vigneti e uliveti dalla bellezza sorprendente.

Qui tra le foglie di un ciliegio, sbuca Franco.

Gli chiediamo come si viva a Barone.

“E’ il posto più bello del mondo - racconta -. Ci sono anche le ciliege” dice sorridendo.

FRANCO un baronese incontrato tra le foglie di un ciliegio

Ma oltre alla natura a Barone c’è arte. Sono custoditi qui veri e propri gioielli del Barocco piemontese come la Chiesa e il Castello.

Quest’ultimo oggi appartiene all’archistar Pietro Derossi. Quello del “pratone”, tanto per intenderci.

Una sera d’estate dello scorso anno, lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi, ha chiamato il sindaco Bertinato chiedendogli di poter visitare entrambi gli edifici.

VITTORIO SGARBI HA VISITATO IL CASTELLO E LA CHIESA DI BARONE, GIOIELLI BAROCCHI DELL'ARCHITETTO IUVARRIANO MICHELA

E’ così che mi sono ritrovato a fargli da cicerone - racconta -. Gli ho aperto la chiesa e poi, con il consenso della proprietà, l’ho accompagnato a visitare il castello. E’ stata una bella esperienza. Vittorio Sgarbi si è rivelata una persona molto affabile, piacevole, lontana dagli eccessi in Tv”.

E nel meraviglioso parco del Castello è custodita un’altra chicca. Un’istallazione realizzata dallo stesso architetto Derossi ed esposta alla triennale di Milano, prima di essere portata qui.

L'ISTALLAZIONE DELL'ARCHITETTO DEROSSI esposta alla Triennale di Milano, ora è nel parco del Castello

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