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26 Marzo 2023 - 15:27
“Sono un fanatico dei libri, non solo perchè li colleziono, ma perchè credo tantissimo nella funzione sociale del libro. Noi dobbiamo rafforzare il ruolo del libro nella società italiana”. Così il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, al suo arrivo a Ivrea, domenica mattina, in occasione della presentazione del “Manifesto per il futuro del Libro”, che ha chiuso l’anno da ‘Capitale del libro’ della città piemontese culla dell’Olivetti.
“Il libro è una cura dell’anima, un momento di arricchimento spirituale - ha proseguito il Ministro - mi sono imposto di leggerne almeno uno al mese, nonostante i vari impegni, perchè leggere i libri è un atto d’amore”.
E sulla scarsa percentuale di lettori in Italia, Sangiuliano spera di poter invertire la tendenza: “Non è un problema nuovo, basta andare in metropolitana e oggi hanno tutti lo smartphone in mano. Questo è un tema impegnativo di crescita civile che deve partire dalle famiglie e che incrocia la scuola: non lo possiamo tralasciare”.
Aiuti per i nuovi librai e sgravi fiscali per le librerie in immobili di proprietà dei Comuni e degli altri enti locali, sono gli strumenti legislativi allo studio.
“Mi si stringe il cuore quando passo nei centri storici delle città italiane e vedo negozi di griffe di successo dove prima c’erano librerie”.
E poi ancora “sul modello di cosa è stato fatto per Impresa Donna, vogliamo sostenere chi intende aprire librerie perché i librai svolgono una funzione sociale”. Quanto al Manifesto per i futuro del libro “ogni tanto la cultura trae impulso dai manifesti e mi impegno a promuoverlo, nel segno della bibliodiversità perché nessuna cultura va negata e tutti devono essere liberi di esprimere le loro opinioni. Ed è bello che nel manifesto si parli di mitezza, della possibilità di confrontarsi con gli altri”
“Dobbiamo rafforzare tantissimo il valore del libro - - ha aggiunto Sangiuliano - è una dimensione spirituale ed esistenziale. Il libro è stata la memoria che ci ha trasmesso la cultura, il pensiero umano. Dobbiamo fare ricrescere la quantità dei lettori, abbiamo il dovere morale e sociale, direi quasi costituzionale, di spingere alla lettura. Per questo stiamo provando ad abbozzare una legge di sistema sul libro”.
Il Manifesto
Il Manifesto per il futuro del libro, suddiviso in 22 punti e 99 parole chiave, è l’eredità che ci lascia “Ivrea Capitale italiana del libro 2022”. Il documento è una vera e propria piattaforma di confronto intorno alla lettura e ai temi del mondo editoriale che ha coinvolto oltre 150 partecipanti suddivisi in quattro incontri realizzati in collaborazione con il Salone internazionale del libro di Torino e Ipsos; a questi si sommano gli appuntamenti realizzati per la preparazione del dossier con la partecipazione di 80 rappresentanti delle comunità del libro: editori, scrittori, lettori, librai, bibliotecari, insegnanti e operatori del digitale.
La stesura del testo finale è stata redatta da Paolo Verri (Coordinatore di Ivrea 2022 capitale italiana del libro) e da Enzo Risso (Direttore scientifico di Ipsos e docente all’Università degli Studi di Roma La Sapienza).
Il Manifesto per il futuro del libro sarà pubblico e chiunque potrà scaricarlo, utilizzarlo, pubblicarlo e condividerlo. Il file aperto sarà messo a disposizione sul sito ufficiale di Ivrea Capitale italiana del libro 2022 https://ivreacapitaledellibro.it/.
L’anno “capitale”
Designata il 16 febbraio 2022, Ivrea Capitale italiana del libro ha realizzato oltre 250 eventi di cui 40 organizzati direttamente dalla Città di Ivrea, più 120 sostenuti all’interno dei bandi per il coinvolgimento del territorio, e oltre 70 patrocinati. Nel programma si contano anche 17 mostre, di cui 11 organizzate direttamente. Inoltre sono state conteggiate oltre 50.000 presenze complessive e circa 1000 uscite sulla stampa locale e nazionale tra articoli, segnalazioni, interviste radio e tv.
Il titolo di Capitale italiana del libro passerà a Genova, designata per il 2023 e rappresentata dal Sindaco Marco Bucci presente alla consegna del Manifesto per il futuro del libro.
La ricerca
A supporto del progetto, Ivrea Capitale del libro ha incaricato Ipsos di realizzare una ricerca sulle abitudini di lettura, condotta a febbraio 2023. I dati mettono a fuoco alcune differenze generazionali tra baby boomers e generazione Z. Se il 32% degli intervistati legge senza difficoltà, ben il 17% fatica a capire ciò che legge. Una percentuale che sale per le fasce d’età più giovani, raggiungendo il 30% tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni.
Il maggior freno alla lettura sembra essere la pigrizia, additata come la causa dall’11% degli intervistati.
L’indagine approfondisce anche le motivazioni che spingono la scelta dei libri.
Un dato rilevante riguarda i book influencer. Se il 34% degli italiani conosce i book influencer, la percentuale sale al 55% nella generazione Z a conferma dell’influenza del digitale nelle scelte di questa fetta di pubblico, tanto che il 38% dei giovani under 25 intervistati conferma che hanno un ruolo fondamentale per spingere gli adolescenti a leggere.
La ricerca è stata curata da Enzo Risso, Direttore scientifico di Ipsos P.A. e docente di audience studies Sapienza Università di Roma, ed Eva Sacchi, Direttrice di ricerca di Ipsos P.A.
“Sono soddisfatto - ha commentato in chiusura Paolo Verri, curatore del programma di Ivrea Capitale italiana del libro 2022: - perché con la presentazione del Manifesto abbiamo completato al meglio gli impegni che ci eravamo presi con il dossier di candidatura, realizzato in toto. Ora bisogna lavorare sull’eredità di questo progetto, a partire dalla nuova biblioteca e dall’utilizzo degli spazi riqualificati come Palazzo Giusiana. Si potrà continuare grazie anche alla consolidata collaborazione con il Cepell e la Regione Piemonte, oltre che con la città di Genova a cui consegniamo un titolo ricco di valore e di futuro”.
Più che soddisfatta anche l’assessora alla cultura Costanza Casali.
“Abbiamo realizzato il mandato che il Ministro della cultura ci aveva affidato – ha sottolineato – Ivrea è stata il cuore di una riflessione nazionale sul libro, proprio nel momento in cui, anche a causa della pandemia, le abitudini degli italiani sono fortemente mutate. Oggi, dopo un anno fitto di appuntamenti di alto livello e con grande partecipazione di pubblico, la Capitale italiana del libro lascia una città dove il fermento culturale è tangibile e aumentato in maniera esponenziale. Inoltre sono stati realizzati interventi di rigenerazione urbana, resi possibili anche grazie al conseguimento del titolo. In aggiunta sono stati avviati interventi attesi da lungo tempo. Per esempio abbiamo iniziato il lavoro su un fondo della Biblioteca Olivetti donato al Comune 50 anni fa: è in fase avanzata la catalogazione e l’inserimento nella rete nazionale delle biblioteche. Un’altra importante eredità di quest’anno da Capitale è lo Studio GROMA che traccia le linee guida della nuova Biblioteca di Ivrea, un nuovo cuore culturale della città i cui lavori saranno avviati nei prossimi mesi”.
Quasi senza parole il sindaco Stefano Sertoli: “In questi mesi libri e lettura hanno dialogato con arti visive, scultura e musica. Ancora una volta Ivrea, riconosciuta dall’UNESCO come eccezionale valore universale, ha saputo essere avanguardia di riflessione e fucina di proposte innovative come dimostra la sua storia fatta di pensiero, innovazione, design, coinvolgimento della comunità...”
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