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Groscavallo

Un percorso sulla scienza per i bimbi del paese: il sogno dell'associazione locale

Il progetto è stato ideato dai ragazzi e le ragazze groscavallesi di Al Cicapui assieme a un collettivo di architetti

C’era una volta (e c’è ancora) un insieme di esperimenti di co-progettazione tra cittadini, Centri civici e culturali e collettivi di architettura. Da questo insieme di esperimenti tutto piemontese sono nati 100 progetti, che, dopo un lungo processo di selezione, sono diventati sette.

Tutti i progetti hanno a che fare con la trasformazione di spazi aperti e con l’obiettivo di renderli luoghi accoglienti e utili per la cittadinanza. Hanno vinto il bando SPACE SPazi di PArtecipazione, realizzato con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, la Camera di Commercio di Torino, con il patrocinio della Città Metropolitana e della Regione Piemonte.

La loro genesi sta nella rassegna Bottom Up!, il festival di architettura nato nel 2019 dall’iniziativa della Fondazione per l’architettura e dell’Ordine degli Architetti di Torino alla sua seconda edizione. E, ottima notizia, tra questi progetti ce n’è uno ambientato a Groscavallo, in Val Grande, che permetterà di trasformare un’area in uno spazio tematico capace di restituire esperienze significative.

Il progetto si chiama “Eco-scienza”, e a trainarne l’idea sono i ragazzi e le ragazze di Al Cicapui, associazione di Groscavallo che dal 2019 opera sul territorio con tantissime attività rivolte alla popolazione. L’essenza del progetto è raccontata con bellissime parole sul sito di Bottom Up.

“ECO-Scienza - si legge sul sito - è un luogo per la formazione e la trasmissione di una nuova sensibilità ambientale attraverso attività ludico-aggregative: immersi nella vegetazione lussureggiante della foresta montana, una serie di atelier tematici, che includono attività di psicomotricità per disabilità lievi, definiscono un percorso ludico e di scienza applicata. Settantacinque metri lineari di tracciato completamente accessibile e a pendenza variabile che distribuisce, sotto e dentro le fronde della foresta, una serie di oggetti-avventura: una stazione di salto nel fieno, una tana nel bosco dove ascoltare le storie della montagna in notturna, un ponte tibetano”.

“L’eco - spiega Chiara Ferraris, tra i fondatori di Al Cicapui - è quella del passato che ritorna al presente: gli atelier prevedranno diverse attività tipiche dei bimbi del passato, ma coniugate con le attese dei bimbi di adesso”.  L’eco del passato, però, deve tornare nel presente in una veste completamente nuova.

Chiara Ferraris

“Quella della sostenibilità e della scienza” spiega Chiara. La vocazione naturalistica e sostenibile del progetto è indubbia, mentre per quanto riguarda la scienza, come si può leggere sul sito, nel percorso saranno previsti degli spazi di scienza applicata, dove poter fare esperienza in prima persona della produzione della conoscenza scientifica.

“Ci teniamo a dire che si tratta di un progetto situato in un’area comunale, e tutto ciò che verrà realizzato resterà patrimonio pubblico” conclude Chiara

Insomma, verrà fuori un bell’esperimento di riqualificazione rispettosa del territorio e di chi lo abita; che abbellisce senza destabilizzare, che rende gli spazi funzionali senza snaturarli, come invece spesso succede quando la riqualificazione prende il nome di “gentrificazione”.

Uno scorcio di Groscavallo

Ad aiutare Al Cicapui nella stesura del progetto ci ha pensato il collettivo di architetti Città Morbida, che sul sito si definisce “collettivo di competenze complementari – progettazione architettonica, urbana, partecipata, del verde e degli spazi aperti, ricerca sull’innovazione nel progetto – per proporre attività di progettazione inclusiva finalizzate a un allargamento progressivo della Comunità che si sente rappresentata dal progetto, piuttosto che alla definizione di un progetto che restituisca l’intenzione di pochi”.

Ecco, appunto, l’idea è quella di operare una riqualificazione razionata e modellata sulle esigenze di chi vive i territori. Insomma, il progetto, sostengono gli architetti di Città Morbida, che deve “trovare una voce all’interno di processi di trasformazione (urbani e meno urbani) indirizzando le istanze economiche, politiche e sociali all’interno di uno scambio continuo finalizzato alla costruzione di un collettivo agente”.

Il progetto è pensato, come intuibile dalla sua conformazione, per coinvolgere i bambini che frequentano e frequenteranno i campi estivi R-Estate in Valle, organizzati proprio da Al Cicapui, ma anche le scuole del territorio, le famiglie, i frequentatori abituali e meno abituali delle valli, gli amanti della montagna, i partecipanti - piccoli e grandi - alle attività che questa campagna propone.

Solo la scorsa settimana, lunedì 21, si è svolto un incontro in cui erano presenti rappresentanti istituzionali da Ceres, Chialamberto e Groscavallo. L’incontro, organizzato da Al Cicapui, aveva l’obiettivo di presentare approfonditamente il progetto per attrarre degli investitori.

Già, perché la realizzazione di “Eco-scienza” richiede, comìè ovvio, dei finanziamenti. Che i suoi ideatori stanno al momento ricercando col corwdfunding, come è previsto da regolamento per tutti e sette i progetti in gioco. Il target fissato dagli organizzatori è di 10mila euro. 

Il consiglio, ovviamente, è quello di aiutarli a tradurre il loro sogno in realtà. Ne trarranno beneficio Groscavallo, i suoi abitanti e le Valli di Lanzo tutte.

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