Mi stavo chiedendo se costituisce reato amministrativo oppure negligenza la mancata consegna ai Consiglieri, da parte del Presidente del Consiglio Comunale, di un verbale dei Revisori dei Conti. L’argomento è la famigerata delibera di giunta numero 151 (affidamento gestione calore) con la quale è stato prorogato per 9 anni il contratto di “servizio integrato energia 2” del calore negli edifici pubblici con la società A.B.P. Nocivelli s.p.a.”, a suo tempo aggiudicataria di una gara CONISP, cui l’Amministrazione nel 2012 aveva aderito, come da normativa vigente. La delibera aveva avuto il parere contrario del Dirigente del Settore Finanziario, e l’assessore e vice-sindaco Castagno al momento del voto era uscito dall’aula, in aperto contrasto con la giunta che aveva voluto approvare a tutti i costi un atto sprovvisto di regolarità contabile. Dal momento che l’iter procedurale era viziato dal mancato rispetto del Regolamento di contabilità dell’Ente, oltre che da altre incongruenze dell’atto in sé, avevamo presentato una mozione per il Consiglio comunale del 25 luglio con l’obiettivo di chiederne il ritiro. La mozione è stata bocciata. Nell'occasione il Segretario comunale aveva garantito sulla legittimità della delibera, “superando” il parere del Dirigente, ritenendolo infondato. Sì, vi era anche una richiesta di chiarimenti dei Revisori dei Conti ma niente di cui preoccuparsi (si sa, noi dell’opposizione tendiamo ad esagerare…). Tuttavia, oggi ci viene consegnato un verbale del Collegio dei Revisori dei Conti protocollato il 12 luglio 2017, nel quale i Revisori, riunitisi due giorni prima, chiedono delucidazioni molto dettagliate in merito alla delibera 151, muovendo una parte delle medesime perplessità contenute nella mozione citata. In sintesi, dopo tre mesi ci viene consegnato il verbale che i Revisori hanno trasmesso al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco e al Segretario Comunale, la cui pertinenza con la mozione in discussione il 25 luglio era pressoché totale e avrebbe potuto essere utile in fase di dibattito. Ai sensi dell’art. 12, comma 6, del nostro Regolamento comunale il Presidente dovrebbe assicurare “soprattutto tramite la Conferenza dei Capigruppo, una adeguata e preventiva informazione ai Gruppi Consiliari e ai singoli Consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio”. Insomma, se è stata una dimenticanza involontaria, è stata assolutamente opportuna e tempestiva per non mettere in ulteriore difficoltà la giunta ed il sindaco; viceversa, se si è trattato di una dimenticanza “volontaria” forse è giusto risponderne in altre sedi. Anche perché la questione è tutt'altro che risolta. I Revisori dei Conti, dal 07 luglio ad oggi, nonostante numerosi solleciti, non hanno ancora ricevuto tutte le informazioni richieste (ci si mettono pure loro ad esagerare...?); il Dirigente del settore finanziario ha confermato la legittimità del suo parere contrario; l’assessore Castagno ha ribadito la sua scelta di non aver partecipato al voto; il Segretario generale, bontà sua, continua a ritenere che non vi siano problemi. Ad aggravare il quadro ci ha pensato la variazione di bilancio passata in Consiglio lo scorso 12 settembre, il cui obiettivo ufficioso e non dichiarato era quello di mettere una pezza alla delibera 151, e alla giunta. Ma ufficialmente la variazione, secondo il Sindaco era necessaria in vista dell’imminente partecipazione al Bando della Regione Piemonte "Realizzazione interventi per la riduzione dei consumi energetici e utilizzo di fonti rinnovabili nelle strutture pubbliche delle Province, della Città Metropolitana di Torino, dei Comuni e delle Unioni di Comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti" regionale (in scadenza 18 settembre), per ottenere fondi pubblici. Peccato che, su richiesta, il Settore Lavori Pubblici abbia certificato con una comunicazione ufficiale, non più di una settimana fa, la non partecipazione del Comune al suddetto Bando. Più che essere riuniti nella demagogica ed imbarazzante raccolta dei rifiuti, Presidente del Consiglio e Sindaco, sembrano essere uniti da bugie ed omissioni che, involontarie o meno, hanno sempre la gambe corte.
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