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TORINO. Neonato morto dopo aerosol, pm 'assolve' l'ospedale

TORINO. Neonato morto dopo aerosol, pm 'assolve' l'ospedale

Neonato

Aveva portato il figlio di appena 20 giorni al pronto soccorso dell'ospedale Maria Vittoria e aveva "disperatamente" chiesto che fosse ricoverato perché "stava molto male": il bimbo fu rimandato a casa con una semplice diagnosi di rinite (e l'indicazione di usare l'aerosol) e morì 54 ore più tardi per una gli effetti di una "severa broncopolmonite acuta bilaterale". La procura di Torino ha comunque chiesto l'archiviazione dell'indagine non ravvisando responsabilità da parte del medico che aveva visitato il piccino. Il caso è quello del piccolo Giacinto, deceduto lo scorso 2 febbraio. La procura, oltre ad affermare che al momento del controllo al Maria Vittoria (la notte del 31 gennaio) "non vi erano elementi clinici che suggerissero un ricovero o immediati approfondimenti diagnostici" come una radiografia, scrive che la madre di Giacinto non seguì il consiglio di una visita dal medico curante entro le 48 ore successive. I genitori, la mattina del 2 febbraio, chiamarono il 118, ma Giacinto morì prima di arrivare in ospedale. E adesso, contro la decisione del pm, si sono opposti gli avvocati Enzo Pellegrin e Federico Milano, affermando che "il semplice ricorso al buon senso fa risuonare come stonato il quadro conclusivo cui giunge la richiesta di archiviazione". "La donna - spiegano - è già madre di due figli, non è un genitore inesperto. Piangendo, spiegò tutti i sintomi del bambino, dicendo che aveva perso conoscenza, respirava a fatica, non si attaccava al seno". Nel verbale si legge che chiese alla dottoressa di "trattenere Giacinto perché stava troppo male, la supplicavo di fare qualcosa, ma lei mi rispose di stare tranquilla".
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