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Cuorgnè

La matematica al femminile

La matematica al femminile

La matematica come campo della scienza o della filosofia è stata in gran parte preclusa alle donne per gran parte della storia. Il docente professor Alberto Turigliatto con la conferenza di mercoledì 12 aprile all’UniTre di Cuorgnè ci ha fatto scoprire il volto femminile della matematica nel corso della storia, sempre osteggiato oppure trattato come fenomeno da baraccone. Tuttavia, dai tempi antichi fino al 19° secolo e all'inizio del 20° secolo, alcune donne sono state in grado di raggiungere la notorietà in matematica.

Agli albori della civiltà umana, nel Neolitico le donne avevano ruoli importanti nella vita del clan o tribù per il loro ruolo di raccoglitrici, levatrici. Quando sono sorte le prime grandi civiltà il ruolo delle donne è stato dimensionato anche se troviamo nella Grecia Classica Teano di Crotone, matematica e filosofa della scuola pitagorica secondo alcune fonti, moglie o figlia del grande matematico Pitagora. Poi Ipazia d’Alessandria, matematica, astronoma e filosofa uccisa da una folla di fanatici cristiani, una martire della libertà di Pensiero.

Sempre ad Alessandria, Maria l’Ebrea la prima donna alchimista della Storia, e al suo nome sono legate diverse invenzioni ancora in uso oggi, la più famosa è il sistema di bagnomaria, balneum alchemicum.

La monaca Ildegarda di Bingen, nel Medioevo, sapiente scrittrice, matematica, astronoma, soprattutto di quella che nel secolo XII si chiamava “filosofia della natura”, poi “fisica”, della formazione del cosmo, delle qualità delle cose e degli eventi fisici e di etica, condividendo gran parte del sapere e delle fonti dei suoi contemporanei maestri a Chartres e Parigi.

Nel Cinquecento e Seicento troviamo Maria Cunitz, astronoma, matematica tedesca, considerata una delle più importante scienziata nel suo campo della prima era moderna, le sono stati dedicati il cratere Cunitz sul pianeta Venere e l’asteroide 12624 Mariacunitia. 

Maria  Wickelman Kirch, una dei primi famosi astronomi del suo tempo, grazie ai suoi scritti sulla congiunzione del Sole con Saturno, Venere e Giove.

Carolina Herschel fu una delle prime donne a dare un importante contributo scientifico all'astronomia, lavorò a lungo con il più famoso fratello, William Herschel, e ne fu spesso, immeritatamente, nell'ombra. Fu, probabilmente, la prima donna a scoprire una cometa.

Sophia Germain, la matematica francese studiò geometria durante la Rivoluzione Francese, quando fu confinata nella casa della sua famiglia, e continuò a svolgere importanti lavori in matematica, in particolare il suo lavoro sull'ultimo teorema di Fermat.

Maria Gaetana Agnesi, bambina prodigio che ha studiato lingue e matematica, ha scritto un libro di testo per spiegare la matematica ai suoi fratelli, che è diventato un noto libro di testo di matematica. È stata la prima donna nominata professoressa universitaria di matematica.

La russa Sofia  Kovalevskaya che per sfuggire all'opposizione dei suoi genitori al suo studio avanzato stipulò un matrimonio di convenienza, trasferendosi dalla Russia alla Germania e, infine, in Svezia, dove le sue ricerche in matematica includevano il Teorema di Cauchy-Kovalevskaya.

Ada  Lovelace che era l'unica figlia legittima del poeta Byron. La traduzione di Ada Lovelace  fece studi  che descrivono ciò che in seguito divenne noto come computer e come software. Nel 1980, il linguaggio informatico Ada è stato chiamato per lei. Mary Somerville    Conosciuta come la "Regina della scienza del diciannovesimo secolo". Questa donna ha combattuto l'opposizione della famiglia al suo studio della matematica e non solo ha prodotto i suoi scritti sulle scienze teoriche e matematiche, ma ha prodotto il primo testo di geografia in Inghilterra.

Infine Emy Noether definita  da Albert Einstein: “il più significativo genio matematico creativo finora prodotto dall'inizio dell'istruzione superiore delle donne”.

Questa donna fuggì dalla Germania quando i nazisti presero il potere e insegnò in America per diversi anni prima della sua morte inaspettata. In conclusione, dicono che le persone che non conoscono la matematica difficilmente riescono a cogliere la bellezza, la più intima bellezza, della natura e chi meglio delle donne, sempre osteggiate a questa scienza sino in tempi recenti conoscono bene questa  musica muta della ragione.

 

 

 

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