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16 Agosto 2023 - 14:38
Pau Gasol
Per un vero appassionato di basket il nome di Pau Gasol è diventato negli anni una certezza, perché campioni così è davvero difficile trovarli. È stato uno dei simboli del basket europeo e internazionale che, dopo 23 anni di gloriosa carriera, ha deciso di porre la parola fine alla sua esperienza da professionista, all’età di 41 anni.
Un campione spagnolo, capace di costruire un palmares di tutto rispetto, fatto di trofei vinti prima con la maglia dell'FC Barcelona, poi con quella della nazionale spagnola e infine con i prestigiosi Los Angeles Lakers, lì dove ha avuto modo di incontrare l’indimenticabile Kobe Bryant. Riviviamo i momenti salienti del suo fortunato percorso che si è concluso nel 2021.
Gasol, che ha all’attivo 6 All-Star Game e ha partecipato per ben 4 volte dell'All-NBA Team, ha iniziato la sua avventura in Spagna: il talento di questo ragazzone di 2,15 m di altezza è sbocciato nell'FC Barcelona.
Il debutto in prima squadra ha subito messo in mostra il suo grande talento che sarebbe poi venuto fuori dopo pochissimo. Nel 2001 è diventato leader della squadra e ha portato il Barça alla vittoria nella Copa del Rey, diventando MVP del torneo. Nulla sembrava fermarlo, lui che giocava segnando una media di 18 punti a partita in EuroLeague. Già, nulla tranne un infortunio che è costato caro al Barcellona durante gli ottavi di finale, dove è stato eliminato dalla competizione.
Dopo poco, il campione sarebbe poi volato in terra americana: è stato scelto da Memphis con la terza scelta assoluta nel Draft NBA. Negli USA, dove ha giocato per 18 anni, ha indossato anche le maglie di Chicago, San Antonio e Milwaukee ma è quella dei Los Angeles Lakers ad avergli regalato maggior soddisfazione. Non a caso i Lakers decisero di ritirare la maglia numero 16 di Gasol, come segno di totale rispetto per la sua brillante carriera. Tale trattamento era stato riservato solo per altre grandi leggende del team come per esempio Magic Johnson, Kareem Abdul-Jabbar, Kobe Bryant, Shaquille O'Neal e molti altri.
Ha disputato 1.226 partite e una media di 17 punti, per un totale di 20.894 punti in carriera, uno tra i migliori europei sul territorio americano, secondo solo a Dirk Nowitzki.
È stato l'MVP della Coppa del Mondo di basket 2006 in Giappone, anno in cui la Spagna vinse il titolo per la prima volta in assoluto. La sua Nazionale ha poi vinto l'EuroBasket per ben 3 volte (2009, 2011, 2015) e conquistato medaglie d'argento nel 2003 e nel 2007, oltre a 2 bronzi nel 2001 e 2017.
E non mancano i riconoscimenti olimpici, perché Gasol è il terzo miglior marcatore nella storia olimpica maschile con 649 punti, alle spalle di Oscar Schmidt e Andrew Gaze.
Lui però il suo segno all’interno del mondo del basket professionistico lo ha lasciato a partire dal 2008, quando è arrivato ai Lakers. Ed è lì che ha trovato non solo quello che è considerato tra i migliori allenatori della storia della NBA, Phil Jackson, da sempre apprezzato per essere in grado di tirare fuori il meglio da ogni giocatore che ha potuto allenare. Ma a Los Angeles Pau ha trovato un compagno e un vero amico: Kobe Bryant con il quale ha giocato fino al 2014, anno in cui Gasol se n’è andato.
Quello con Kobe, scomparso tragicamente nel 2020 a bordo di un elicottero dove si trovava anche sua figlia di 13 anni e altre 7 persone, è stato un legame di affetto e rispetto. Erano amici, erano compagni, erano uomini pronti a supportarsi completamente.
Bryant, senza saperlo, aveva giocato un ruolo chiave nella scelta di Gasol di trasferirsi da una piccola realtà come i Grizzlies a un'istituzione mondiale come quella dei Lakers. Lo spagnolo infatti, a 27 anni, non solo sentiva di essere all’apice della sua carriera per maturità e forma fisica, ma poteva essere il pezzo mancante di una squadra che ruotava attorno a un colosso come Kobe, che era già uno dei migliori giocatori del campionato e del mondo.
Il loro forte legame ha spinto la moglie di Kobe, durante la cerimonia per il ritiro di Pau nel 2021, a presentare un vecchio filmato in cui Bryant aveva predetto che i due cestisti sarebbero arrivati in cima alla vetta insieme.
“Quando Pau si ritirerà, ritireranno anche la sua maglia e verrà messa accanto alla mia", aveva detto Bryant nel 2018. E così è stato davvero.
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