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Giro d'Italia: "Che figuraccia accorciare la tappa, un tradimento ai tifosi!"

Ad intervenire nella polemica è Davide Cassani, ex ciclista e commissario tecnico della nazionale italiana maschile élite di ciclismo su strada

Giro d'Italia: "Che figuraccia accorciare la tappa, un tradimento ai tifosi!"

"Piove, governo ladro!" si diceva un tempo. Oggi con la polemica scoppiata dopo la decisione di accorciare la tappa di Borgofranco del giro d'Italia verrebbe da dire "Piove, sindacato ladro!".

Questo, almeno, dopo aver letto le dichiarazioni di uno che di ciclismo ne sa eccome. Parliamo di Davide Cassani ex ciclista, commentatore televisivo e commissario tecnico della nazionale italiana maschile élite di ciclismo su strada.

Il suo disappunto per la decisione di accorciare la tappa da Borgofranco d'Ivrea a Crans Montana (Svizzera) annullando proprio la partenza, l'ha espresso a mezzo social sul suo profilo pubblico di Facebbok.

"Oggi - scrive l'ex ciclista vincitore di due tappe del Giro d'Italia - abbiamo fatto tutti una brutta figura. I corridori hanno deciso di saltare la prima parte della tappa per il maltempo. Vero, alla partenza pioveva ma non faceva freddo così come non c’erano basse temperature ai 2100 metri di Croix de Coeur".

DAVIDE CASSANI 

Cassani punta il dito contro il sindacato dei ciclisti, responsabile della decisione: "Il sindacato dei corridori ha deciso questo ma credo che la decisione sia stata sbagliata. Esiste un sindacato italiano presieduto da Cristian Salvato e ce n’è uno internazionale che da quest’anno fa capo ad Adam Hansen".

Ed è proprio loro che tira per la giacchetta: "Io penso che, sia Salvato che Hansen dovrebbero non essere dei portavoce ma indicare la linea. In pratica evitare ai propri affiliati di fare figure di questo tipo".

Quello che tutti i tifosi continuano a domandarsi è se davvero le condizioni fossero così avverse da dover annullare proprio la partenza.

Ed è proprio su questo punto che si accende l'intervento di Cassani: "Alla partenza c’erano 12 gradi, in cima alla salita ben 10 e in Svizzera neanche pioveva. In queste condizioni si doveva correre perché le condizioni lo permettevano. Se accorciamo corse con un meteo come quello di oggi bisognerebbe annullare il 30% delle gare".

Una decisione che ha deluso i molti tifosi che a Borgofranco ci sono andati nonostante il meteo e tutti quelli che seguono il Giro d'Italia senza perdersi neppure una tappa: "Di questo passo ci saranno sempre meno tifosi perché oggi, giustamente, si sono sentiti traditi. Giusto segnalare che al traguardo erano tanti i corridori arrabbiati e credo che il motivo fosse legato alla loro contrarietà nell’accorciare la tappa".

Infine un commento amaro: "Ho sempre ammirato i ciclisti per quello che riescono a fare e per questo li ho sempre definiti Eroi. Oggi di eroico non c’è stato nulla".

IL SINDACO DI BORGOFRANCO, FAUSTO FRANCISCA

Tra i commenti al post che ha raccolto oltre 20mila consensi, anche quello di Federico Steffenina, ex sindaco di Vistrorio in Valchiusella. Uno che Sto arrivando! cosa vuol dire per chi amministra tirar su un evento di questo tipo per poi vederselo annullare con motivazioni che sono apparse a tutti pretestuose.

"Senza contare - scrive Steffenina - che per avere la partenza di una tappa del giro si deve PAGARE qualcosa come 100.000 €. CENTOMILA EURO! E poi la partenza non c’è?!? Vi chiederei i danni! Altro che viva il giro! Senza contare i tifosi assiepati dalla mattina presto lungo le strade in attesa del giro che si son visti passare davanti, invece che i corridori in sella, in pullman e le ammiraglie con le biciclette sul portapacchi! Vergognatevi!".

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