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“Io, The Hammer, sogno l’intercontinentale”

Stefano Abatangelo di Montanaro, campione italiano dei pesi medio massimi, sogna ancora in grande per la sua carriera

Stefano Abatangelo

Stefano Abatangelo, Un sogno su cui, a quarant’anni compiuti, ha ancora gli occhi che brillano e il cuore che batte forte

Io, The Hammer, sogno l’intercontinentale”. Non si ferma e continua a “combattere”  il montanarese Stefano Abatangelo, che a distanza di una settimana dal suo titolo da campione italiano dei pesi medio massimi, sogna ancora in grande per la sua carriera.

Stefano Abatangelo premiato 

Un sogno su cui, a quarant’anni compiuti, ha ancora gli occhi che brillano e il cuore che batte forte.

Un sogno che ancora oggi richiede molta determinazione, allenamento costante, ma soprattutto una grande passione.

Quella nata così, quasi per gioco, quando a 13 anni si avvicina a quel mondo - a lui ancora “sconosciuto” – semplicemente per rimettersi in forma,  senza immaginare che proprio con il pugilato potesse nascere un legame indissolubile, che gli avrebbe cambiato la vita.

Stefano Abatangelo sul ring

Stefano quindi,  da giovane ragazzo che era, chiede a mamma e papà di firmare dei fogli per permetterglieli di gareggiare e a 17 anni inizia a combattere, intraprendendo il percorso agonistico.

Un cammino che lo fa trionfare in diverse occasioni e che gli regala, oltre al soprannome di “The Hammer”, - perché metaforicamente “martella” gli avversari -  i primi risultati vincenti,  portando a casa già nel 2004, il titolo italiano da dilettante.

Ma la svolta arriva nel 2005 come professionista, “ruolo” che gli permette di salire altri podi. Prima nel 2012 vincendo l’intercontinentale nei massimi leggeri ibf e poi nel 2013 diventando per la prima volta campione italiano dei pesi medio massimi, medesime vittorie che si ripetono nel 2018 e nel 2022, appunto sul ring del Teatro Concordia di Venaria Reale.

Sono molto soddisfatto del mio percorso – ha detto entusiasta il Campione Stefano AbatangeloIn tutti questi anni, precisamente dal 2013 a oggi, ho visto alternarsi tre generazioni di pugili. Generazioni  molto diverse tra loro, sia per le metodologie di allenamento, ma anche per gli atleti che si vanno ad incontrare. Mi sono imbattuto in tantissimi pugili, che nel frattempo hanno smesso di combattere ed io invece sono ancora qua. Ciò significa che ho lavorato bene in questo tempo e che ho fatto le cose in modo corretto. Poi si aggiunge una consapevolezza differente – continua il pugile Abatangeloquella che mi ha portato ad essere più sicuro, ad essere padrone del ring e che mi permette tutt’oggi di raggiungere gli obiettivi che mi pongo, perché in ogni combattimento non ti viene regalato nulla, si battaglia dall’inizio alla fine”.

Stefano Abatangelo sul ring

Una consapevolezza forte che gli arriva anche dalla sua famiglia, che lo supporta quotidianamente: “Sicuramente devo ringraziare la mia compagna e i miei figli di 8 e 4 anni, che insieme mi sostengono in tutto e che comprendono l’impegno che questo sport richiede. Per i miei bimbi sono l’idolo di casa e mi seguono in ogni cosa. Certamente – aggiunge ancora Abatangelooltre ad insegnare a bambini e a ragazzi il pugilato, attività che già svolgo, farò ancora del pugilato agonistico. Per me si aprirà una chance per un titolo prestigioso - conclude Abatangelo - e cercherò di chiudere la mia carriera proprio con il raggiungimento di questo. Spererei   nella vittoria di un’intercontinentale o di europeo, qualcosa di superiore a quello italiano che già mi rende orgoglioso”.

Un sogno che potrà diventare realtà… perché si sa che la prima vera vittoria, come Stefano, sta nel crederci sempre.

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