Ottavi al Roland Garros per la terza volta in carriera e pienamente in corsa per la top ten. Fabio Fognini non tradisce le attese in apertura di programma sul "Suzanne Lenglen" supera in quattro set Roberto Bautista Agut, 31enne spagnolo accreditato della 18esima testa di serie: 76 (5) 64 46 61. Si interrompe al terzo turno, invece, la favola di Salvatore Caruso. Come da pronostico si è arreso al numero uno del mondo Novak Djokovic: 63 63 62. FOGNINI AVANTI TUTTA - Un match duro nei primi tre parziali, giocato punto a punto nella prima giornata di caldo qui a Parigi. Una sfida in cui il 32enne ligure, testa di serie numero 9, appena ha alzato il livello ha comandato a piacimento il gioco: 76 (5) 64 46 61 lo score dopo tre ore e 10 minuti. E' più forte dello spagnolo (vantava due ottavi sulla terra rossa parigina), più talento e il suo tennis ha più varianti, dalla palla corta ai colpi di volo, senza dimenticare il servizio migliorato notevolmente: 11 in totale gli ace, alcuni dei quali in momenti decisivi. Come nel primo parziale, quando è andato sotto 3-1, ha rimontato, ha servito per il set sul 5-4 perdendo il game a zero complici un paio di sciocchezze, e sotto 6-5 ha salvato un set point con una prima sulla riga. Lottato anche il tie-break, così come il secondo parziale in cui Fabio è nuovamente andato a servire per chiudere sul 5-3. Altro game da dimenticare e lo spagnolo di nuovo in corsa. Fortuna che nel gioco seguente il ligure ha risposto alla grande facendo suo il game a zero: 6-4. Nel terzo set Fabio si è distratto in apertura cedendo il turno di battuta, ha rimontato, ma sul 4-4 ha ancora ceduto la battuta: Bautista Agut non ha sprecato l'occasione e ha vinto il set allungando la sfida. Ma lo spagnolo non ne aveva più e ha pagato lo sforzo: bravo l'azzurro a partire sparato volando sul 5-0 nel quarto in una manciata di minuti. Il 6-1 finale certifica la splendida condizione atletica e mentale del ligure, nonostante nel terzo set si sia fatto trattare alla caviglia destra (ma solo scopo precauzionale). Oltre agli 11 ace, ha collezionato 50 vincenti, quasi il doppio del rivale che si è fermato a 27. Un Fognini sempre più lanciato verso la top ten, mai così solido e sicuro di sé, mai così ispirato, che lunedì negli ottavi attende il tedesco Alexander Zverev, numero 5 del ranking e del seeding, che proprio al Roland Garros lo scorso anno ha raggiunto per la prima volta i quarti in uno Slam. Il 22enne di Amburgo ha superato al terzo turno il serbo Dusan Lajovic (l'avversario che Fognini ha sconfitto nella finale di Monte-Carlo) in cinque set: 64 62 46 16 62. Zverev è in vantaggio per 2-1 nel bilancio dei precedenti, ma Fabio ha vinto proprio l’ultimo, ad aprile, negli ottavi del Masters 1000 di Monte-Carlo, torneo poi vinto dall’azzurro. Fabio al Roland Garros vanta come miglior risultato i quarti del 2011, quando per via di un infortunio non poté nemmeno scendere in campo contro Djokovic. DJOKOVIC TROPPO FORTE - Il 26enne di Avola era approdato al terzo turno dopo aver superato le qualificazioni. Giovedì scorso aveva travolto al secondo turno in tre set il francese Gilles Simon, testa di serie numero 25: 61 62 64. All'esordio si era sbarazzato invece in quattro set dello spagnolo Jaume Munar per 75 46 63 63. Il siciliano, numero 147 Atp e alla seconda presenza a uno Slam dopo quella degli Australian Open 2018, ha provato a creare qualche difficoltà al numero numero uno del mondo sul "Philippe Chatrier", ma l'impresa era troppo ardua: 63 63 62 in un'ora e quattro minuti il punteggio per il serbo. Al campione di Belgrado è bastato un break nel primo, uno nel secondo e due nel terzo per tenere sempre a distanza di sicurezza Caruso, che comunque non ha demeritato.
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