Giornata di riposo per Roberta Vinci, unica azzurra in corsa nel singolare femminile degli Us Open, ultimo Slam stagionale in corso sul cemento di Flushing Meadows, a New York. La 33enne tarantina, numero 8 Wta e settima favorita del seeding, tornerà in campo venerdì per il terzo turno: dall'altra parte della rete ci sarà la tedesca Carina Witthoeft, numero 102 del ranking mondiale, che mercoledì ha battuto per 61 67(1) 61, dopo due ore e tre quarti di battaglia, la kazaka Yulia Putintseva, numero 42 Wta (la Witthoeft poteva chiudere prima avendo fallito tre match-point sul 61 5-3). Tra l'azzurra e la 21enne di Amburgo, mai così avanti agli Us Open, non ci sono precedenti. Mercoledì nel match che ha aperto il programma sul "Louis Armstrong Stadium" Roberta ha sconfitto al secondo turno per 61 63, in un'ora e quattro minuti di partita, la statunitense Christina McHale, numero 55 Wta, confermando l'esito dei due confronti precedenti disputati contro la 24enne di Teaneck. E' una giornata "sì" per la Vinci, e lo si capisce fin da subito. La cronaca. Roberta comincia con due ace tenendo a zero la battuta. E' determinata e desiderosa di fare alla svelta la pugliese, anche per non affaticare il tendine: al quarto gioco strappa la battuta all'americana e poi allunga sul 4-1. Una Vinci "versione 2015" brekka ancora la McHale nel sesto gioco e poco dopo archivia per 61 un primo set praticamente perfetto. Nella seconda frazione la 24enne di Teaneck, che agli Us Open è arrivata per due volte al terzo turno (nel 2011 e nel 2013), prova a fare qualcosa di più, approfittando della circostanza di essere la prima a servire. Nel sesto game, complice una percentuale di prime di servizio calata notevolmente, Roberta offre la prima palla-break dell'incontro (sarà l'unica) ma la McHale spedisce fuori il rovescio e poco dopo è 3 pari, con l'azzurra che prima col rovescio tagliato scava letteralmente la palla dal cemento del "Louis Armostrong Stadium" e poi serve una "seconda" velenosa. Nel settimo gioco la tarantina gioca un paio di colpi "da paura" ed alla seconda opportunità strappa il servizio all'americana salendo 4-3. E sottolineando il momento con un grido di battaglia. Due game più tardi con un dritto da favola la pugliese archivia il match. "Nel secondo set lei ha giocato meglio: è un'avversaria difficile, ha un gran diritto e un gran servizio - ha commentato a caldo la Vinci -. L'anno scorso qui ho vissuto uno dei momenti più belli della mia vita: diciamo che mi piacerebbe ripetermi .... Vediamo come andrà, un passo alla volta". L'aria di New York evidentemente fa bene a Roberta, tornata a Flushing Meadows dopo l'exploit di dodici mesi fa quando sorprese il mondo stoppando in semifinale super Serena a due passi dal sogno Grand Slam prima di arrendersi nella prima finale Major tricolore della storia all'amica/rivale Flavia Pennetta (ma Roberta nello Slam a stelle e strisce vanta anche i quarti nel 2012 e nel 2013). La numero uno azzurra ha battuto all'esordio la tedesca Anna-Lena Friedsam, numero 46 Wta, che si era aggiudicata l'unico precedente, a gennaio a Melbourne, quando si era imposta in tre set dopo aver perso il primo per 60. Ed ora si è confermata con la McHale, sempre in due set. Roberta manda segnali positivi: la condizione fisica (leggi: tendine d'Achille) non è quella ottimale ma la voglia di far bene ancora una volta c'è. E questa è la notizia migliore.
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