Auguri, cari Flavia Pennetta e Fabio Fognini. Sinceri, spontanei, umanissimi, auguri. Per questa data, l’11 giugno, assolutamente impossibile per un matrimonio, fintanto che Wimbledon era a ridosso del Roland Garros, e che Flà era concentrata soprattutto sul tennis. Una data perfetta ora che, fantastica Pennetta, hai coronato i sogni di gloria con l’incredibile trionfo degli Us Open e hai scritto la parola fine sull’attività agonistica come forse non riuscivi neppure a sognare. Interrompendo il tran-tran degli allenamenti sulla terra rossa di Barcellona per tornare a frequentare maggiormente la tua Italia, che rappresenti così bene come immagine, e colori di una bella ragazza mediterranea. Anche se sei sempre in transito, comunque, fra Milano (la città del business), Arma di Taggia (la casa del tuo amore) e Brindisi (dove hai le radici, la famiglia e gli amici). Perché il tuo destino, Flavia dal sorriso che conquista, regalo del simpatico papà Oronzo e dalla ferrea determinazione, “copyright” dell’avvenente mamma Concita, sarà comunque viaggiare, pubblicizzando il tennis italiano, lavorando per il tennis italiano, seguendo magari nei tornei il numero 1 italiano, il tuo compagno Fabio. Che, ultimamente, è un po’ distratto dalle umane cose, ma deve al più presto concentrarsi su racchette e palline: c’è una Coppa Davis che l’attende a Pesaro contro l’Argentina di Del Potro, verso una possibile semifinale contro Djokovic o Murray, c’è una carriera sul circuito Atp da rilanciare, verso i “top ten” che sono da sempre nelle sue corde. Certo, a guardarsi indietro, a rivedere le tante conferenze stampa nelle spartane stanzette dei vari tornei, fra taccuini, registratori e microfoni, fra domande e risposte, chi l’avrebbe mai detto che voi due sareste arrivati insieme all’altare? Anche il vecchio cronista che vi segue da quando siete ragazzi stropiccia gli occhi, un po’ incredulo. Vi conosce da un po’, ha imparato a comprendere la vostra natura, sa che avete in comune valori familiari molto simili e una umanità vicinissima, sa che nascondete le vostre umanissime debolezze dietro umanissime corazze. Ricordi, Flavia, quella chiacchierata al TC Milano quando t’ammalasti di tifo per una scorpacciata di cozze? Ricordi, Fabio, quant’eri orgoglioso per quella partita incredibile con Murray a Montecarlo, quando mostrasti per la prima volta al mondo le tue potenzialità? Ricordi, quanti ricordi! Nel giorno del vostro matrimonio, tutto questo non conta. Il tennis giocato deve farsi da parte, anche se alle vostre nozze ci saranno tanti tennisti, anche Vip, come svelano i “ben informati”, perché il tennis è stato, è, e sarà parte integrante della vostra vita. Godetevi la vostra felicità, l’euforia della festa, l’eccitazione di quel momento fatidico in cui papà Oronzo accompagnerà Flavia in chiesa e poi consegnerà ufficialmente il testimone a Fabio, lasciandogli accompagnare la figlia all’altare e, quindi, simbolicamente, nella vita coniugale. Godetevi le lacrimucce dei genitori, a partire da quel finto duro di papà Fulvio, per continuare con la magnifica signora Silvana (“la parte migliore della famiglia”, come la chiama da sempre il vecchio cronista). La vostra è una storia d’amore & di tennis da favola, la vostra vittoria più bella, quella che tu, Flavia - “moglie e madre già dagli 8 anni”, come suggerisce mamma Concita -, volevi. E ti sei conquistata, come tutte le altre tue vittorie. Con determinazione e sorrisi. Auguri ancora, Flavia e Fabio: scoprirete presto che il matrimonio è la partita di doppio più delicata e appassionante della vostra vita. Sarà fantastico vincerla insieme. E, a sinistra, sui punti che decidono, non giocate sempre l’uno o l’altra, alternatevi nelle responsabilità. Sarà meglio così.
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