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La compagnia teatrale PEM del regista Vacis ha presentato una tragedia greca in una fabbrica
23 Maggio 2023 - 21:58
Il canto finale del Prometeo alle Officine (FOTO di PAOLO RANZANI)
NELLA FOTO Lo staff delle Officine Morello con la compagnia teatrale PEM (TALPO FOTOGRAFIA)
Quando l’arte si mette al lavoro, diventa meraviglia. Un viaggio. Le Officine Morello di strada Fornacino 155, sono state teatro per il “Prometeo” interpretato dall’Impresa Sociale Potenziali Evocati Multimediali (PEM), mettendo a disposizione il suo personale per preparare la scena in tempi record.
Era un evento privato, a sostegno della compagnia teatrale che ha sede a Settimo. Negli anni Settanta si recitava nelle fabbriche occupate dalle contestazioni sindacali, in questo caso invece l’azienda ha scelto di fermarsi soltanto per un week-end per diventare opera d’arte. Così, un gruppo selezionato di lavoratori, diretto da Laura Sportiello, si è prestato per seguire con simpatia e curiosità le indicazioni del regista Gabriele Vacis e dello scenofonico Roberto Tarasco. Hanno spostato tonnellate d’acciaio, si sono resi disponibili per produrre “effetti speciali” come mettere in azione molatrici, saldatrici a filo e a fiamma.
FOTO di PAOLO RANZANI
La bellezza dell’incontro tra mestieri diversi, la cultura e la passione si sono incastonate come diamanti nell’acciaio lavorato in questa fabbrica della zona industriale di Leini. Prometeo dice di avere donato agli uomini la tecnica che però non ha un solo significato. Significa anche “arte”, “saper fare”.
La tecnica viene sempre immaginata come qualcosa di meccanico e priva di immaginazione, pare il contrario dell’arte. Invece, fantasia e maestria hanno la stessa radice, l’una non può fare a meno dell’altra: gli attori dell’impresa sociale PEM lo hanno dimostrato, scrivendo una pagina di storia insieme alle Officine Morello. L’amministratore unico Massimiliano Morello ha coinvolto il suo staff esperto nella costruzione e montaggi industriali.
Ha raccolto la sfida con il suo consueto entusiasmo. Tutta la sua famiglia è impegnata da anni nella società sportiva di pallavolo Lilliput e lui è anche vicino al Settimo Rugby. Le Officine Morello sono il cuore di un’attività manifatturiera apprezzata in tutto il mondo e durante la replica del Prometeo, enormi condotti di acciaio per l’aerazione sono diventati elementi di scena: saranno montati altrove, lontano da qui, dopo essere stati battezzati da una compagnia teatrale che l’Italia guarda con ammirazione. La prossima replica del Prometeo si svolgerà al Tempio di Segesta, a Trapani, a Ferragosto, nel festival con lo scrittore Baricco e il musicista Bollani.
Dopo aver conosciuto questi giovani attori, talenti che hanno voglia di fare il loro mestiere ho pensato che fosse giusto aiutarli..
“Dopo aver conosciuto questi giovani attori, talenti che hanno voglia di fare il loro mestiere - dice Massimiliano Morello - ho pensato che fosse giusto aiutarli. Abbiamo affrontato insieme questo progetto, quello di far entrare il teatro in una fabbrica produttiva adattando il testo del Prometeo a questi spazi. Ci siamo riusciti e questa è un’enorme soddisfazione”. Eschilo scrisse il Prometeo 2500 anni fa raccontando il destino di un titano punito da Zeus per aver donato il fuoco agli uomini, la prima tecnologia della storia.
FOTO di PAOLO RANZANI
L’acciaio, in questo racconto che non ha un tempo e un luogo, è forma e luce, una gigantesca fresa diventa palco, un carroponte in movimento diventa base per intonare canti. Tutti insieme hanno forgiato un format che può essere esportato altrove, in qualsiasi fabbrica.
Quando la cultura fa il suo ingresso nei reparti produttivi genera appartenza, orgoglio, una “consapevolezza aumentata” del posto di lavoro in cui si vive tutti i giorni. Il teatro non è soltanto palco, sedie e distanze: è un’esperienza immersiva e reale, fuori dagli schermi interattivi e dentro le sensazioni.
FOTO di PAOLO RANZANI
“Gli attori hanno vissuto con intensità e gratitudine questo evento speciale - dice il regista Gabriele Vacis - . La PEM è una realtà che vuole crescere, è costituita da giovani che hanno scommesso sulle loro capacità. Avessero una casa, una residenza artistica, un luogo fisico in cui fare produzione, sicuramente potrebbero affrontare il futuro con maggiore fiducia. Se la stanno cavando, ma ci va un grande coraggio per restare uniti nel tempo”.
PEM non è soltanto intrattenimento, ma è molto altro: sono attori esperti e ricercatori delle pratiche teatrali di cura, acclamati nei laboratori teatrali da bambini e adolescenti, abili come formatori e comunicatori. Uno strumento di cui dovrebbero dotarsi le città per rafforzare le politiche sociali, educative e produttive, riportando tutti con i piedi ben piantati per terra di fronte alle
Gli attori hanno vissuto con intensità e gratitudine questo evento speciale
evanescenze dispersive del web.
La prossima tragedia greca di PEM sarà “Sette a Tebe”, altra opera di Eschilo. Andrà in scena all’Olimpico di Vicenza a fine settembre, come era già successo con il Prometeo, ed è raro che l’accademia del teatro italiano scelga la stessa compagnia teatrale per aprire la stagione per due anni consecutivi. E questa non può essere una semplice casualità.
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