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26 Settembre 2014 - 10:27
Giovanni Bazoli
Intesa Sanpaolo ha i requisiti per superare tutti gli stress test europei - i risultati sono attesi per metà ottobre - e per collocarsi "tra le banche più solide e garantite in Europa". Non ha dubbi il presidente del consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli, a Torino per il convegno 'Banche, fondazioni e imprese'. "C'è molta fiducia", spiega ai cronisti. Concorda con Bazoli il numero uno del consiglio di gestione, Gian Maria Gros-Pietro che, nelle stesse ore, partecipa sempre a Torino a un seminario sulle relazioni industriali tra Italia e Russia. "Nessuna indiscrezione o anticipazione. Sappiamo quali saranno i criteri degli stress test perché sono pubblici e sappiamo anche qual è la nostra patrimonializzazione: combinando questi due fattori, siamo confidenti di uscirne molto bene in termini comparativi rispetto ad altre banche. Le nostre valutazioni si basano sui dati oggettivi a oggi noti". Anche Luca Remmert, presidente della Compagnia San Paolo, primo azionista dell'istituto, parla di "attesa di risultati estremamente positivi che porranno la banca ai massimi livelli".
Bazoli, che preferisce non rilasciare dichiarazioni su Rcs ("è mio costume non mescolare gli argomenti"), non si sottrae alle domande sulla futura governance della banca. Anche lui come Gros Pietro pensa che per concludere il processo di analisi e arrivare a una possibile revisione bisognerà aspettare il 2016, ma tra le opzioni esclude il mantenimento del sistema attuale così com'è, senza alcuna variazione. "E' difficile - osserva - che si mantenga il sistema attuale. La scelta è tra il duale rettificato e un sistema diverso, tenendo presente che abbiamo sempre detto che il nostro modello funziona bene. Ritengo che il sistema duale sia perfettibile". Remmert ribadisce l'intenzione della Compagnia di essere "azionista stabile della banca". "Siamo estremamente rispettosi dei ruoli. Non si fanno pasticci. La banca ha i suoi vertici, i suoi manager e i suoi dipendenti, ha uno straordinario ruolo di motore. Noi abbiamo un atteggiamento laico. Guardiamo al nostro investimento con attenzione e oculatezza affinché ci sia un ritorno che ci consenta di assolvere al meglio la nostra mission".
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