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TORINO. Bicentenario don Bosco,folla fedeli ad apertura celebrazioni

TORINO. Bicentenario don Bosco,folla fedeli ad apertura celebrazioni
Centinaia di fedeli, italiani e stranieri, hanno partecipato oggi, nella basilica sul colle di Castelnuovo Don Bosco (Asti) e sul sagrato alla messa che ha aperto le manifestazioni per il bicentenario della nascita di don Giovanni Bosco, proclamato santo nel 1934. "La celebrazione - ha detto nell'omelia don Angelo Fernandez Artime, rettor maggiore dei Salesiani - non è solo contemplazione ed ammirazione della sua figura, ma è anche imitazione ed impegno di vita per tutti noi, che ci impegniamo ad assumerci l'eredità che don Bosco ci ha lasciato".
Il rettor maggiore dei Salesiani ha tratteggiato la figura di don Bosco, uno dei più amati tra i 'santi sociali' e della mamma che "non ebbe dubbi di lasciare la propria casa per essere la madre dei 'birichini' di Don Bosco, fino al suo ultimo respiro".
Giovanni Bosco "cercò ed accolse - ha sottolineato il rettore - ogni ragazzo che non aveva un focolare, una casa, un padre od una madre". Don Artime ha ricordato che dall'iniziativa di don Giovanni Bosco nacquero la Società di San Francesco di Sales, l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, fondata con Maria Domenica Mazzarello, l'Associazione dei Cooperatori Salesiani.
"La Famiglia Salesiana nel mondo - ha detto don Artime - oggi è un grande albero le cui radici si estendono in tutte le parti della Terra, essendo motivo di speranza, di profonda umanità e di salvezza per molti ragazzi, ragazze, giovani e gente del popolo di Dio". 
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