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TORINO. Stop alle ricerche sui macachi, i giudici fermano sperimentazione

Stop alla sperimentazione sui macachi. Il Consiglio di Stato 'salva', almeno per il momento, sei scimmie utilizzate nell'ambito di una ricerca delle Università di Torino e Parma sui deficit visivi umani. Esulta la Lav, che ora chiede al ministro della Salute, Roberto Speranza, di revocare l'autorizzazione all'esperimento. Si attengono alla decisione dei giudici i due atenei, che però "si riservano di approfondire gli aspetti specifici della vicenda nelle sedi opportune", mentre la senatrice a vita Elena Cattaneo parla di "un vero e proprio attacco alla scienza". E ricorda le minacce di morte dei mesi scorsi ai ricercatori che fino ad oggi conducevano la sperimentazione. L'ordinanza 230 del Consiglio di Stato, che sospende la sperimentazione, fa riferimento al progetto LightUp, ovvero 'riaccendere la luce'. Guidato dai professori Marco Tamietto e Luca Bonini, si propone di ridare la vista ai ciechi per lesioni al cervello, che solo in Italia sono 100mila in più all'anno. Numeri che non giustificano le torture sugli animali, per la ong animalista, che accusa la sperimentazione di renderli ciechi. Solo una "piccola macchia oculare" dicono invece i ricercatori, finiti nei mesi scorsi in un groviglio di notizie, bufale, campagne delle associazioni animaliste, petizioni, insulti social, volantini, persino foto segnaletiche fatte circolare su internet. Lo scorso giugno l'ex ministra alla Salute, Giulia Grillo, chiese agli uffici del ministero di verificare se fossero stati compiuti tutti gli approfondimenti previsti dalla normativa. "La tutela degli animali è una delle missioni che mi sono posta fin dall'inizio del mio incarico", disse al riguardo, mentre cresceva la protesta nei confronti del progetto. A fine agosto un proiettile in una busta, con una lettera di minacce, venne recapitata all'Università di Torino. "Non sei un ricercatore, sei un assassino", l'accusa rivolta a Tamietto, messo sotto scorta. A fine novembre gli animalisti salirono sul tetto dell'Università di Parma: "'Fuori i macachi dall'Universita' #stopvivisezione", lo striscione esposto. L'ultima iniziativa è dei giorni scorsi, quando in trenta città compaiono striscioni che chiedono la liberazione dei macachi. In questo clima arriva la sentenza del Consiglio di Stato. L'ente che sperimenta, dicono i giudici, deve "provare che non esistono alternative a una sperimentazione invasiva sugli animali e foriera di sofferenze". Nulla di più sbagliato per la Cattaneo, farmacologa, secondo cui "è già obbligo di legge che i progetti debbano includere la prova dell'assenza di alternative alla sperimentazione animale. Decisioni come quella di oggi, conclude, "ostacolano e bloccano la nostra ricerca", per cui "non può stupire che tanti ottimi studiosi italiani scelgano di fuggire dall'Italia
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