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TORINO. Sigillo della Regione Piemonte a Liliana Segre, sì unanime del Consiglio

TORINO. Sigillo della Regione Piemonte a Liliana Segre, sì unanime del Consiglio

LILIANA SEGRE SENATRICE DELLA REPUBBLICA

Il Piemonte conferisce il sigillo della Regione, la sua più alta onorificienza, alla senatrice a vita Liliana Segre. Il sì bipartisan alla proposta del consigliere Pd Daniele Valle, in occasione del Giorno della Memoria, ha ottenuto il voto favorevole anche della Lega. "L'Aula ha saputo essere unita", ha detto soddisfatto il capogruppo del Carroccio, Alberto Preioni. Solo una piccola polemica, subito prima del voto, proprio fra Lega e Pd. "Ci sono Stati che lanciano bombe su Israele - ha detto in aula l'assessore Fabrizio Ricca, esponente del Carroccio - e ci sono parti politiche che li difendono. Questo è l'antisemitismo di oggi, camuffato da antisionismo". Pronta la replica dem: "non confondiamo i piani - ha puntualizzato il Pd Domenico Rossi - il dibattito non è sulla situazione in Medio Oriente, non usiamo l'antisemitismo per dire un'altra cosa". Prima di questi interventi, il capogruppo Luv Marco Grimaldi aveva esortato a "non separare la Liliana Segre sopravvissuta ai campi dall'attivista contro le derive razziste della destra odierna, perché sarebbe un gesto ipocrita e disonesto". "È un atto che unisce - ha commentato invece il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, esponente del Carroccio - e noi piemontesi dobbiamo esserne orgogliosi. Il conferimento del Sigillo approvato da tutte le forze politiche con voto unanime rappresenta una risposta concreta nei confronti di chi vorrebbe riportare indietro le lancette dell'orologio". "Ci auguriamo - ha aggiunto - che i valori della senatrice Segre siano una guida per le nuove generazioni, in una sorta di staffetta generazionale che sappia garantire la continuità delle conoscenze e comprendere fino in fondo il significato delle tragedie della storia e il dovere della memoria". Valle, primo firmatario, ha ricordato nel suo intervento in aula come il Piemonte abbia avuto un ruolo importante nella vita di Liliana Segre, perché parte delle disavventure che ha dovuto affrontare sono avvenute in questo territorio. "Viviamo un momento di profonde tensioni sociali - ha detto l'esponente dem - che deve vederci uniti nella battaglia contro l'odio". Sì convinto all'onorificenza anche dal Movimento 5 Stelle, per il quale la scelta compiuta è "un messaggio importante delle istituzioni contro l'odio e la violenza" e "una risposta a chi vorrebbe riportare le lancette ai tempi più bui e tristi del nostro Paese". I cittadini piemontesi, ha detto il pentastellato Giorgio Bertola, "devono diventare la scorta di Liliana Segre". Il capogruppo Fdi, Maurizio Marrone, è stato fra i primi ad appoggiare la proposta. "In questi tristi tempi di accanimento dialettico - ha rimarcato - va riconosciuta a Segre la grande lezione di stile impartita quando ha detto che i morti sono tutti uguali. Il Piemonte ha avuto un ruolo nella sua vita, furono infatti due famiglie piemontesi a nasconderla da ragazzina, prima della deportazione". Per gli azzurri, il consigliere Carlo Riva Vercellotti ha ricordato che "la più alta onorificenza del Piemonte a Liliana Segre serve a ricordare le cose terribili avvenute, e a tenere alta la guardia affinché non si ripetano".
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