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TORINO. Cellulari e tumori: periti, ISS ignora studi recenti

TORINO. Cellulari e tumori: periti, ISS ignora studi recenti
I periti incaricati dai giudici di Torino criticano la ricerca pubblicata lo scorso anno dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss): "usa in modo inappropriato i dati sull'andamento dell'incidenza dei tumori cerebrali e non tiene conto dei recenti studi sperimentali", scrivono nella relazione. La Corte d'Appello ha valutato i risultati di perizie tecniche eseguite da una specialista in medicina legale e uno in medicina del lavoro, dirigente medico del Servizio Sovrazonale di Edipemiologia Asl To3. Roberto Romeo, l'ex dipendente Telecom Italia affetto da neurinoma del nervo acustico, "ha utilizzato in maniera abnorme telefoni cellulari nel periodo 1995-2010". Lo scrivono i giudici della Corte d'Appello di Torino nella sentenza che ha confermato quella di primo grado del Tribunale di Ivrea nella quale si sosteneva un nesso causa-effetto tra l'uso prolungato del cellulare e il tumore. Romeo, referente e coordinatore degli altri dipendenti, passava al cellulare circa 4 ore al giorno. "E' stato stimato - scrive la Corte - un tempo di utilizzo lavorativo del telefonino pari a 840 ore all'anno, 12.600 ore in 15 anni". All'epoca, sottolineano i giudici, "non esistevano strumenti per attenuare l'esposizione alle radiofrequenze e questa era aggravata dal tipo di tecnologia utilizzata per i primi telefoni cellulari".
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