Nei 'riti di purificazione' del sedicente santone, le donne cercavano soluzioni ai loro problemi, la liberazione dalle difficoltà che le opprimevano. "Semplici incontri tra amici" per Paolo Meraglia, 70 anni, ex musicista e insegnante di matematica in pensione. Abusi e violenze per il Tribunale di Torino, che oggi l'ha condannato a dieci anni e undici mesi di carcere. Per il suo complice, Biagino Viotti, la pena è di 4 anni e di 2 mesi di reclusione. Luisa Nota, accusata di aver partecipato ai riti e di essere una delle 'vestali', è stata condannata a 2 anni e 9 mesi. Assolti gli altri tre imputati: Carlo Volpi, Lorella Bavosio e Matteo Forneris. La Procura, che per Meraglia aveva chiesto 23 anni di reclusione, al gruppo contestava anche l'associazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale: accusa che non è stata accolta. Per le parti civili, i giudici hanno stabilito risarcimenti sino a 35mila euro. A denunciare la vicenda, era stata una sedicenne. L'uomo, che si attribuiva poteri in campo 'esoterico' e che l'aveva convinta di essere vittima di forti 'negatività', aveva abusato di lei più volte, in una mansarda del quartiere San Donato a Torino, durante riti che consistevano in rapporti sessuali, qualche volta anche di gruppo. "Eravamo una bella comitiva - dice Meraglia - Sono tranquillo e non mi sento in colpa. A casa mia sono venuti tutti sino all'ultimo momento, poi si sono fatti dei torti l'uno con l'altro ed è uscita questa cosa. Io un santone? Mi meraviglio che qualcuno mi abbia definito così. E' un termine troppo forte, facevo giusto le carte...". L'uomo è difeso dall'avvocato Elena Beltramo che, una volta lette le motivazioni della sentenza, deciderà se fare o meno ricorso in Appello. I magistrati avevano ricostruito un vero e proprio 'girone infernale', fatto di orge, tarocchi e letture esoteriche. "Un incubo in cui sono stato trascinato da mia madre", si sfoga, in lacrime, Matteo Forneris, 23 anni, figlio della 'vestale' e fidanzato della ragazza che ha sporto denuncia facendo scattare l'indagine della Squadra mobile della Questura di Torino. "Mi hanno assolto e ora voglio ricominciare a vivere. Ho passato otto mesi in cella e chi è in carcere con certe accuse non se la passa bene - spiega, vicino al suo avvocato Alessandro Bellina - Sono stato considerato un mostro, mentre ero una vittima. Questo sarà un Natale speciale".
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